Reti inviolate tra Inter e Saint Etienne, ma il primo posto è sempre dei nerazzurri

di Luigi Laguaragnella
Accade sempre così. Quando le questioni societarie prendono il sopravvento, inevitabilmente lo spogliatoio ne subisce le conseguenze. Questa sera, nella terza giornata di Europa League, l'Inter poteva archiviare la qualificazione contro i francesi del Saint Etienne al Meazza. La situazione europea, dopo il pareggio a reti inviolate, non è traumatica, anzi i nerazzurri sono comunque primi a sette punti, ma Mazzarri ha da gestire diverse pressioni esterne. E nell'ambiente dell'Inter è tutto amplificato. A San Siro l'interesse era tutto rivolto alla tribuna vip dove Moratti non era presente avendo dato le dimissioni da presidente onorario.
L'Inter, in campo, ha poche idee. Agisce di sussulti. Poi Mazzarri ha gli uomini contati: Icardi è l'unica punta supportata da Guarin e Kovacic. Kuzmanovic e Mvila (che poi esce per infortunio) formano la coppia di centrocampo. Nonostante i ritmi bassi solo Icardi prova a suonare la carica con due tiri che, però finiscono alti. Gli ospiti, invece, infilano spesso dalle fasce i nerazzurri e solo un grande Carrizo evita la figuraccia.
Le occasioni non fioccano. Eppure verso il finale della partita Kuzmanovic ed Hernanes sono pericolosi, ma l'estremo difensore è reattivo. Il Sain Etienne non resta a guardare e reagisce ancora, ma è bloccato da Carrizo.
Poco alla volta l'Inter si dissolve. I fischi rischiano di superare gli applausi. 
Il gioco non è brillante. E' evidente in campo una scarsità di idee e la difesa è in costante affanno. Sintomo che in tutto l'ambiente manca una sicurezza, un parafulmine.
Thohir, a fine gara, è sceso negli spogliatoi. Non si sa ciò che ha detto, ma l'impressione è che all'Inter basta una vittoria per tornare a sentirsi forte.

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