Calcio. Gattuso: "Allenare il Milan per me è una grande responsabilità"

ROMA - "E' un giorno importante, è una grande responsabilità, sarà un lavoro duro" ha dichiarato il nuovo allenatore del Milan,  Rino Gattuso, durante la conferenza stampa di presentazione.

"Questa squadra ha tanti nazionali e un'età media di 21 anni. Non stanno attraversando un periodo semplice, ma qui c'è tutto per lavorare bene. Da parte mia c'è grande consapevolezza che questa squadra può fare bene. Mancano 24 partite con 72 punti in palio, non possono essere visto solo come un traghettatore. So cosa posso dare alle mie squadre, non solo cuore e grinta. Non ho nessuna paura di bruciami, voglio vivere la mia vita da protagonista e cercherò di sfruttare al massimo questa possibilità. Questo lavoro è complesso, se non stai sul campo non capisci la difficoltà. Mi piace fare l'allenatore, penso di avere le qualità per farlo. Sono andato tanto in giro per migliorare i miei concetti. Non mi danno fastidio i giudizi, anche da giocatore appena sbagliavo due partite di fila mi dicevano che ero uno scarpone. La fortuna che ho avuto me la sono guadagnata. Ho cambiato modo di gestire il mio lavoro, non leggo più i giornali perché voglio stare tranquillo e pensare solo al lavoro. Seedorf e Inzaghi avevano il 10 e il 9, io l’8, eccomi qui. Speriamo di non fare la loro stessa fine. Ho ricevuto tante telefonate e messaggi di incoraggiamento. Mi hanno fatto felice. Ho sentito Terim, Sacchi, Capello, Cannavaro. Ieri in serata è uscita pure una mia foto con le sembianze di un personaggio di Gomorra e ho spento il telefono. Giocheremo con al difesa a tre. Ho avuto un ottimo rapporto con Montella, anche se alcuni concetti di gioco sono diversi. Montella ama il palleggio, anche a me piace ma poi dobbiamo verticalizzare. Io oggi non guardo la classifica, vivo alla giornata. La gara di Benevento deve essere come una finale di Champions League. C'è bisogno di riuscire a cambiare ed ad avere maggiore consapevolezza. Per giocare a San Siro si deve stare bene a 360 gradi. A livello mentale bisogna dare qualcosa in più a questi ragazzi, questa è la priorità. Il capitano è Bonucci e rimarrà Bonucci. Ieri ho parlato con una delegazione della squadra e ho visto ragazzi con grande voglia di lavorare e mettersi a disposizione. Io ho solo chiesto grande senso di appartenenza e disciplina e loro mi hanno dato la massima disponibilità e questo mi basta. Ho ascoltato il presidente Berlusconi con grande attenzione: lo conosco bene, non è la prima telefonata che mi fa. Da giocatore ho parlato spesso con lui. E' uno dei presidenti più vincenti della storia del calcio, abbiamo parlato dei due attaccanti, del dna del Milan. Per quel che riguarda, invece, il nuovo presidente Yonghong Li, abbiamo deciso con il dottor Fassone di trovare un modo per sentirlo nei prossimi giorni".

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