di Nicola Zuccaro. Vincere la Champions League alla vigilia del proprio quarantaduesimo compleanno. E' il caso di Roberto Di Matteo, nato il 29 Maggio 1970, autore di quella prodezza a metà strada fra il capolavoro e il miracolo italiano che ha consentito al Chelsea di conquistare per la prima volta nella sua storia il titolo di Campione d'Europa per club.
Subentrato a Villas Boas, Di Matteo, pur baciato dalla dea bendata dopo la breve lotteria dei rigori all'Alliance di Monaco e in casa dello sconfitto Bayern, ha condotto i Blues a questo inaspettato successo. Il calcio italiano, in assenza di un proprio club nella prestigiosa finale europea, si può consolare con la vittoria di un tecnico italiano che in virtù del suo passato da difensore e centrocampista della Lazio ha esportato il catenaccio all'italiana Oltremanica. In attesa di un sibillino Cesare Prandelli che nelle sue conferenze stampa non si sbilancia sulla conquista degli Azzurri di Euro 2012, c'è già un tecnico italiano che in quella Germania, ove l'Italia nel 2006 si laureò Campione del Mondo, ha alzato una Coppa.
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