
Dopo il primo oro olimpico ottenuto a Londra nel 1948, la Capitale del Regno Unito non ha sorriso al Settebello che consegue un argento pesante e che vale come detto nel dopo gara dal ct Sandro Campagna.
La Croazia si conferma la bestia nera dell'Italia dopo l'11-6 inflitto lo scorso 2 Agosto e con essa non viene capovolta la tesi dell'allievo - Campagna che supera il maestro Rudic.
Quest'ultimo, per la sua sapienza tattica, si conferma il "guru della pallanuoto mondiale" vent'anni dopo l'oro olimpico conquistato a Barcellona come implicitamente riconosciuto dallo stesso ct azzurro quando rileva che ai suoi uomini scesi in vasca è mancata un pò di furbizia e un pò di lucidità.
Dopo il 2-0 nel primo quarto per gli Italiani, la Croazia è venuta fuori sfoderando un gioco da prima della classe ancor più rilevante se si affrontano i campioni del mondo uscenti. Il rammarico di Campagna per non aver bissato assieme al suo stretto collaboratore Francesco Attolico, sia da tecnico che da dirigente, l'oro 20 anni dopo Barcellona indubbiamente resta ma l'Italia esce da questa kermesse olimpica a testa alta per aver confermato, quanto meno,
di poter essere nel novero delle potenze della pallanuoto mondiale fronteggiando gli eredi di colossi, per questa disciplina, quali Urss e Jugoslavia.
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