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Champions: una Juve coraggiosa ottiene il primato del girone
Alex Nardelli. Prima in Italia e prima nel proprio girone di Champions League, questo
il verdetto emesso dalla partita di ieri sera. Una Juventus affamata e
vogliosa di ottenere la qualificazione agli ottavi di finale in un
girone difficoltoso che aveva visto i bianconeri soffrire più del
dovuto, con il passaggio del turno tutt'altro che scontato,
specialmente dopo il sorprendente pareggio ottenuto dagli uomini di
Antonio Conte contro i modesti danesi del Nordsjaelland. Ieri si
affrontava lo Shaktar Donetsk, con un occhio al risultato del Chelsea,
ma soprattutto con cuore e testa al Donbas Arena, uno stadio
difficilissimo da violare per ogni avversaria. Una Juve scesa in campo
con grinta, voglia di vincere e la giusta dose di coraggio, aggressiva
su ogni pallone e con molti dei suoi uomini chiave (Vidal,
Lichtsteiner, Chiellini e Vucinic su tutti) tirati a lucido per
l'occasione. Le chiavi della partita sono state principalmente le
corsie laterali, dove la Juve più di una volta ha sfondato, seppur con
un Asamoah a scartamento ridotto, principalmente a causa delle troppe
partite giocate. Sulla destra Stephen Lichtsteiner sembra essere
ritornato quel calciatore che lo scorso anno travolgeva chiunque gli
capitasse a tiro sulla sua fascia di competenza; ieri è stato lui
l'arma in più di una Juventus che necessita come il pane di buoni
crossatori per aiutare degli attaccanti non sempre in ottima forma.
Anche a centrocampo si è combattuta una bella partita, con Vidal, in
versione gladiatoria, che ha recuperato tanti palloni e fatto
ripartire spesso l'azione, Pogba autore di una prova in chiaroscuro ma
comunque sufficiente e Pirlo in grado di resistere con la sua classe
illuminante alla marcatura asfissiante da parte di Mikitarian. Tra le
poche note dolenti quella della poca sicurezza difensiva mostrata da
Barzagli, ma ogni tanto per lui una partita mediocre ci può stare, e
la poca concretezza del solito Giovinco, che al di la del gol
fortunoso, ieri ha dimostrato di non riuscire a metterci la giusta
convinzione sia nei tiri che nella costruzione delle azioni, cosa che
invece riesce benissimo a Mirko Vucinic, ieri sicuramente tra i
migliori in campo.
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