
La serata amara dell’Olimpico è la fotografia della stagione della squadra di Andreazzoli, presente con le grandi e assente sia con la testa che con il corpo contro le squadra di medio-bassa classifica. Contro un Chievo ormai salvo, Andreazzoli sceglie di lasciare in panchina i diffidati Lamela, Bradley e Florenzi.
Dentro dal primo minuto Pjanic, Dodò e Destro accanto a Totti e Osvaldo. L’approccio alla gara, però, per i giallorossi è da suicidio. Sin dalle prime battute, manca la cattiveria e la determinazione con le quali, solo tre giorni fa, la Roma aveva conquistato i tre punti importanti contro la Fiorentina. Il primo tempo scorre via senza particolari emozioni. Le due squadre si annullano a vicenda rendendo gli attaccanti inefficaci.
Tra i più propositivi c’è il brasiliano Dodò, autore di buone accelerazioni che però non impensieriscono la difesa avversaria. Destro, invece, soffre la convivenza con Osvaldo, autore dell’unica vera occasione giallorossa nella prima frazione di gara. La ripresa è più movimentata: la Roma accelera trovando un’infinità di calci d’angolo che, però, non vengono sfruttati al meglio. Le migliori occasioni capitano sui piedi di Totti e sulla testa di Destro ma il portiere veneto è bravo a respingere ogni tipo d’attacco.
Nel finale, black out totale dei giallorossi che perdono tanti palloni e commettono molti errori soprattutto in orizzontale. Il Chievo continua a crederci e in pieno recupero Thereou punisce i capitolini. La Roma resta così a 58 punti lasciando apertissimo il discorso Europa League. Rischia il sorpasso dell'Udinese e l'aggancio della Lazio. Il Chievo conquista la matematica certezza di partecipare alla seria A del prossimo anno salendo a 43 punti e raggiungendo Parma e Cagliari.
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