di PIERO CHIMENTI - Continua la querelle
tra Governo e Lega sulla questione ripresa della Serie A. Il Ministro
dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervenuto ad Omnibus appare sempre
meno possibilista sulla conclusione del campionato di calcio,
invitando la Lega a valutare un piano B: "Sono in corso tra oggi e
domani contatti tra il comitato tecnico scientifico e la Figc, che
aveva presentato un protocollo per gli allenamenti ritenuto dal
comitato non sufficiente. Ma ripresa degli allenamenti non significa
ripresa campionato. Se non vogliamo avere incertezze basterà seguire
la linea di Francia e Olanda che hanno fermato tutto. Io sinceramente
vedo il sentiero per la ripresa sempre più stretto. Il discorso
allenamenti è diverso, ma fossi nei presidenti penserei alla nuova
stagione. La scelta della Francia può spingere anche l'Italia e altri
paesi europei a seguire quella linea e leggendo certe dichiarazioni
potrebbe esserci una maggioranza dei presidenti pronta a chiedere la
sospensione per preparare al meglio il prossimo campionato".
Sul tema
campionato è intervenuto su LazioStyleRadio Ciro Immobile, dopo
essersi chiesto il senso delle aperture dei parchi pubblici e non i
centri di allenamento, dove i giocatori di Serie A potrebbero
allenarsi in sicurezza: "Se al Governo già sanno che il campionato non
ricomincerà ce lo dicessero. Tutti i calciatori delle altre squadre
che sento sono d’accordo e vogliono tornare in campo. Io non voglio
proprio far polemica soprattutto in un momento difficile come questo.
Però la ripresa della Serie A potrebbe essere un motivo di sfogo anche
per i tifosi. Fosse per me ripartirei subito”.
Il bomber
biancoazzurro, infine, oltre alla sua voglia di ripartire con
l'attività agonistica, estende il proprio pensiero alle categorie
inferiori, ed a tutti coloro che lavorano nel calcio:" “Io penso alle
categorie inferiori e alle persone che lavorano intorno al calcio.
Come cercano di riaprire le altre attività, noi dobbiamo pensare anche
alle persone che lavorano nel calcio, non ai calciatori. Noi
calciatori possiamo andare avanti, loro rischiano. Senza calcio si
blocca tutto. Io ho preferito stare in silenzio a tal proposito per
evitare polemiche. A me non frega niente della Scarpa d’Oro o la
classifica. Io voglio tornare a giocare perché è il mio lavoro, ma
soprattutto a praticare la mia passione visto che mi manca molto. Poi
qualcuno ci potrà credere o meno, ma a me manca proprio il fatto di
andare al campo. Anche l’Assocalciatori e l’Assoallenatori stanno
aspettando il da farsi. A me non interessa puntare il dito verso
qualcuno. Io come i miei colleghi, vogliamo sapere se dobbiamo tornare
in campo o meno. Siamo disposti anche a scendere sul terreno di gioco
ogni tre giorni col caldo estivo, ma più di questo non possiamo”.
Nessun commento:
Posta un commento