L'anticipazione di Sport Italia, per voce di Michele Criscitiello nella serata di lunedì 4 maggio 2020, avrebbe come principale obiettivo, quello di salvare, in primis, una Serie C prossima al fallimento per la crisi economica aggravatasi con la pandemia e che ha travolto le 60 società iscritte alla Lega Pro. Se da un lato, questa prospettiva è interessante, perché renderebbe giustizia a quei club in corsa per la promozione in B (fra essi vi è il Bari, pronto a ricorrere alle carte bollate se non ci sarà una conclusione sul campo della Serie C 2019-2020), dall'altro potrebbe essere sfavorevole ad una Lega di Serie B. Essa per reggere il contrappeso di una Serie A con 20 squadre e di una Serie D composta da 60 squadre, vedrebbe perdere la sua autonomia politica che in futuro potrebbe costringerla ad un faticoso sforzo organizzativo del campionato di propria competenza.
Se è vero come è vero che le riforme (non solo quelle sportive) tendono, da sempre, ad accontentare qualcuno e a scontentare molti, questa volta è il contrario. A giovarsene in questa inversione di tendenza, oltre alla Lega di Serie C, potrebbe essere anche la Lega nazionale dilettanti che rischia di perdere il 30% delle società appartenenti al proprio movimento.
Se è vero come è vero che le riforme (non solo quelle sportive) tendono, da sempre, ad accontentare qualcuno e a scontentare molti, questa volta è il contrario. A giovarsene in questa inversione di tendenza, oltre alla Lega di Serie C, potrebbe essere anche la Lega nazionale dilettanti che rischia di perdere il 30% delle società appartenenti al proprio movimento.
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