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Per De Ligt è l'ora delle firme

di PIERO CHIMENTI - Juventus e Ajax hanno raggiunto l'accordo per De Ligt, sulla base di 70-75 milioni. Mancano gli ultimi dettagli per giungere alle firme e quindi l'ufficialità. Sul fronte Inter, è invece ufficiale l'arrivo di Barella, che ha sottoscritto un contratto di 5 anni dal Cagliari, con la formula del prestito con obbligo di riscatto per 37 milioni di base fissa più 8 di bonus facilmente raggiungibili ed ulteriori 4 milioni di bonus più difficili. 

Brusco Stop dei nerazzurri su Lukaku, in quanto il Manchester United ha chiesto per il cartellino dell'attaccante belga 87 milioni di euro, cifra considerata eccessiva dai nerazzurri. Tra le alternative che si stanno sbagliando spunta il nome di Rebic che ha fatto un buon campionato in Bundesliga col Francoforte. Chi è attivo sul mercato è il Napoli , che sta limando gli ultimi dettagli per l'acquisto di Elmas, centrocampista classe '99 dal Fenerbahce e continua il pressing sul Real Madrid per James Rodriguez. 

La Roma si rifà la difesa dopo la partenza di Manolas. Mentre continuano le trattative con l'Atalanta per Mancini, i giallorossi hanno ricevuto l'ok da Alderweireld, difensore del Tottenham per cui si dovrebbe chiudere sui 10 milioni, dato che è vicino alla scadenza di contratto previsto per il 2020. Il Milan, attendendo di ufficializzare Penser, continua il corteggiamento per Veretout della Fiorentina, mettendo sul piatto un'offerta tra i 15 e 18 milioni di euro, senza contropartite tecniche, ma si attende la contromossa della Roma che incontrerà i dirigenti viola per riformulare l'offerta per il giocatore francese.

Roma, Fonseca si presenta: "Voglio giocatori motivati. Qui per vincere"


di STELLA DIBENEDETTO - Per la Roma, comincia finalmente l'era Fonseca. Il nuovo allenatore si è presentato alla stampa e a i tifosi in una conferenza stampa nel corso della quale ha toccato i temi più importanti: dal calciomercato fino alle motivazioni che l'hanno spinto ad accettare l'offerta giallorossa. Il tecnico portoghese che ha creduto nel nuovo progetto della Roma sin dai primi contatti, diversamente da Conte e Gasperini, non si nasconde e, pur consapevole delle difficoltà che dovrà affrontare, ammette di credere fermamente nella possibilità di poter regalare al popolo giallorosso una gioia.

"Voglio una squadra ambiziosa e motivata, che renda orgogliosa i tifosi e che ritorni subito a giocare in Champions League" - afferma Fonseca che, con due anni di contratto in tasca, spera di poter scrivere una pagina importante della storia della Roma - "Il presidente Pallotta non mi ha posto obiettivi. Dobbiamo tornare subito in Champions, ma sarà importante costruire una squadra, forte, ambiziosa e coraggiosa. Non sarà sempre possibile vincere, ma quello che dobbiamo fare è rendere comunque orgogliosi i tifosi. Solo così potremmo avvicinarci alla vittoria. Ho due anni di contratto e sono convinto che potremo vincere una competizione. Ne sono convinto".

Quella che si appresta a costruire per l'inizio della nuova stagione non sarà la Roma di Fonseca, ma sarà la Roma di tutti i giocatori e, soprattutto, dei tifosi: "Non sarà la mia Roma, ma di tutti. Sono molto motivato, vogliamo costruire una squadra ambiziosa e che renda orgogliosi i tifosi". 

Il capitolo più importante, naturalmente, è quello dedicato al calciomercato. Il tecnico portoghese ammette di voler trattenere i giocatori più forti, ma a patto che siano motivati e che dimostrino sul campo la voglia di continuare a lottare per la maglia giallorossa. Il riferimento, naturalmente, è a Zaniolo e Dzeko, due giocatori che Fonseca considera molto forti, ma con la consapevolezza di poterli perdere entrambi. "Io voglio che restino qui solamente i giocatori  felici, motivati e che hanno voglia di lottare per la Roma. È una condizione fondamentale quella di avere calciatori motivati e dediti alla causa del club" - ha spiegato il neo allenatore della Roma che, sui rumors che vorrebbero la squadra giallorossa vicina a Higuain, ha aggiunto - "Sono in totale sintonia con quanto detto da Petrachi. Non voglio però parlare di giocatori che non sono della Roma. È giusto parlare di chi è presente in questo momento".

Fonseca, dunque, parte con le motivazioni giuste: basterà per permettere alla Roma di riscattare una stagione deludente?

Il Milan piazza il terzo acquista: Bennacer

di PIERO CHIMENTI - Continua il rinnovamento del Milan che a centrocampo chiude l'acquisto di Bennacer dall'Empoli. L'accordo prevede una base di 16 mln con 2 mln di bonus. Dall'Inghilterra rimbalza una voce, che vorrebbe il Diavolo pronto ad uno scambio con lo Wolverhampton, che coinvolgerebbe il centrocampista Neves e André Silva, con un conguaglio a favore del club inglese, il tutto avverrebbe dietro la regia di Mendes. Nella Capitale la Lazio ha ufficializzato l'acquisto del difensore Vavro dal Copenaghen per una somma complessiva di 10,5 milioni, mentre dalla sponda giallorossa Petrachi, in conferenza stampa, sogna Higuain, per creare con Dzeko una coppia del gol ed è vicino all'acquisto del portiere del Betis Siviglia Pau Lopez, voluto da Fonseca per 25 milioni. 

Su Barella smentisce il suo possibile arrivo, in quanto il giovane avrebbe già scelto l'Inter, che nel frattempo deve guardarsi dal Barcellona che avrebbe puntato Lautaro Martinez. Il club nerazzurro, però, ha fatto capire che senza un'offerta da almeno 110 milioni non si siederà al tavolo delle trattative. La Juventus, dopo aver riabbracciato Buffon, si prepara all'assalto a De Ligt. L'olandese, ha già raggiunto l'accordo con i bianconeri su una base di 8 milioni più 4 di bonus, ma c'è ancora distanza con l'Ajax che non vuole scendere da una base di 75 milioni. Paratici ha fretta di chiudere per evitare ad altri club, come il Barcellona che tenta di inserirsi nella trattative. La settimana prossima potrebbero esserci interessanti novità.

Totti: "Mi dimetto non per colpa mia"

(Ap)
ROMA - Francesco Totti dice addio alla Roma di Pallotta con una conferenza stampa organizzata all'interno del Salone d'Onore del Coni che lascerà senza dubbio uno strascico di polemiche nell'ambiente giallorosso. "La mia è stata una scelta coerente - ha dichiarato - perché davanti a tutti ci dev'essere la Roma, squadra da amare. Oggi non ci devono esser fazioni e ci deve essere unico obiettivo. L'amore per questi colori. I presidenti passano, come allenatori e giocatori, ma le bandiere non passano. Quello no. Questo mi ha fatto pensare tanto. Non è stata colpa mia prendere questa decisione". Poi il Pupone riferendosi alla dirigenza e rispondendo a una domanda ha precisato: "Loro mi tenevano fuori da tutto, hanno voluto questo e alla fine ci sono riusciti". 

Totti ha chiarito i motivi della rottura con la dirigenza giallorossa: "Non sono mai stato coinvolto in un progetto tecnico. Il primo anno ci poteva stare, ma poi mi sono fatto delle idee. È stato un pensiero fisso di alcuni levare i romani dalla Roma e alla fine sono riusciti a ottenere quello che volevano. Da 8 anni a questa parte - ha aggiunto - gli americani hanno cercato in tutti i modi di metterci da parte". Per Totti è un momento particolare, molto doloroso: "Quello di oggi è un momento terribile. Oggi è come morire. Era meglio morire". 

Ma quello dell'ex capitano della Roma non sembra un addio definitivo. "Questo è un arrivederci. Posso dire che è impossibile tenere Totti fuori dalla Roma. In questo momento prenderò altre strade. In un momento in cui un'altra proprietà punterà forte su di me, io sarò pronto". Al momento però il suo futuro è lontano da Trigoria: "Ora sto valutando le offerte che ci sono sul piatto e quella che mi farà stare meglio la prenderò col cuore e sarà decisiva".

Freddo il rapporto con Franco Baldini: "Non c'è mai stato e mai ci sarà ed è il motivo per cui ho preso questa decisione. Uno dei due doveva uscire. Mi sono messo da parte io. Troppi galli a cantare non servono. Ci sono troppi che mettono bocca sulle cose senza averne la competenza e fanno solo danni. Mi sono accorto che su tutte le decisioni l'ultima parola spettava sempre a Londra, quindi era tempo perso persino andarci visto che era tutto già fatto". Allenatore, Fonseca, compreso. 

Durante la conferenza stampa sono usciti fuori anche alcuni particolari sulla scelta dell'allenatore: "Voglio precisare che non sono andato a Londra perché era tutto già fatto, compreso l'allenatore. Che ci andavo a fare? Io ho chiamato un solo allenatore, Antonio Conte. Voglio precisarlo perché per stupido non ci passo". Le uniche parole di stima sono per Fienga: "L'unico della società che ringrazio, ci ha messo la faccia dicendomi che avrebbe voluto sempre lavorare con me".

"Tante cose mi hanno fatto riflettere - ha detto ancora Totti - non mi hanno mai reso partecipe. Mi chiamavano solo quando erano in difficoltà. In due anni avrò fatto 10 riunioni. Mi chiamavano all'ultimo, come se mi volessero accantonare. È mancato il rispetto verso la persone. Ho cercato in tutti i modi di mettermi a disposizione, ma dall'altra parte ho visto che era diverso il pensiero".

Poi un pensiero per la maglia e per De Rossi: "A settembre ho detto ai dirigenti di avvertire subito Daniele del fatto che non avrebbero rinnovato il suo contratto e non fare come hanno fatto con me perché è il capitano della Roma e va rispettato. Poi c'è stato contesto difficile e nessuno si è preso la responsabilità. Non capisco se è una cosa voluta o non ci pensano. In ogni caso era quello che hanno sempre voluto: levare i romani dalla Roma. Ora prenderò Daniele e andrò a vedere la partita con lui in curva sud. Tiferò sempre Roma, il mio sogno è vederla sempre ai vertici". 

L'ex dt ha voluto anche voluto dire la sua sull'operato di Di Francesco, esonerato durante la stagione: "Dopo una semifinale di Champions pensi di andare in finale l'anno dopo. Ma se vendi i giocatori... Ora non per difendere Di Francesco che era mio amico, ma lui ha chiesto 4-5 giocatori e non glieli hanno mai presi. È inutile nascondersi, la verità fa male".  

Serie A, Sampdoria-Roma 0-1: De Rossi fa respirare Ranieri

di STELLA DIBENEDETTO - Dopo il pareggio contro la Fiorentina, la Roma torna alla vittoria battendo 1-0 la Sampdoria. Decisivo nella gara del Marassi è stato il capitano De Rossi che consegna la vittoria ai suoi grazie ad una zampata con cui punisce il portiere avversario. Tre punti importantissimi non solo per il morale, ma soprattutto per la classifica. I giallorossi, infatti, grazie alla sconfitta del Mian contro la Juventus, si rilanciano in chiave Champions League. Per i blucerchiati si tratta del secondo ko di fila dopo quello contro il Torino.

Dopo il minuto di raccoglimento per ricordare il decimo anniversario del terremoto che colpì L'Aquila dove persero la vita 309 persone, il match parte, ma il primo tempo regala davvero poche emozioni. La Roma ha paura di scoprirsi e di essere colpita da un Quagliarella che ci prova dopo appena sei minuti. I blucerchiati sono più propositivi e provano più volte a sbloccare il match, ma il primo tempo termina sullo 0-0. Nella ripresa, la Roma tira fuori la grinta e si dimostra più forte e solida. Con il capitano De Rossi, gli uomini di Ranieri trovano così il gol e la vittoria. La rete dei giallorossi nasce da un corner di Kolarov. La Sampdoria, però, nonostante lo svantaggio, non si arrende e sfiora il pareggio al 95' con Quagliarella che, però, non riesce a trovare il guizzo vincente. 

"E’ stata una buona gara, siamo soddisfatti. Pellegrini? Ha fatto un’ottima partita, poi alla fine volevamo vincere e per questo abbiamo fatto dei cambi. Kluivert? E’ un ragazzo ma fa sempre cose molto importanti" - ha detto Ranieri ai microfoni di DAZN nel post partita - "De Rossi? E’ l’anima ed il capitano di questa squadra, è un condottiero ed io ho bisogno di gente come lui, è importante per il gruppo e per Roma". 

Serie A, Lazio-Roma 3-0: crollo giallorosso, derby a senso unico

di STELLA DIBENEDETTO - La Lazio batte la Roma 3-0 nell'anticipo della 26a giornata di Serie A grazie ai gol di Caicedo, Immobile e Cataldi. Quello della capitale è stato un derby a senso unico con la squadra di Inzaghi assolutamente padrona della partita. Solo tanto nervosismo nella Roma che perde completamente la testa dopo il 3-0 biancoceleste restando anche in dieci per l'espulsione di Kolarov. Una sconfitta pesante per la Roma che, mercoledì 6 marzo, dovrà anche affrontare il delicato match contro il Porto, valido per il ritorno degli ottavi di Champions League.

A sbloccare il match, dopo appena dodici minuti, complice una difesa giallorossa in cui si è sentita l'assenza di Manolas, è Caicedo, campo dal 1' al posto di un Ciro Immobile non al meglio. Il primo tempo non regala molti colpi di scena con la Lazio che va a riposo con il vantaggio. La ripresa è totalmente di stampo biancoceleste. Fino al 70', però, la Roma è ancora in partita, ma passano pochi minuti e la Lazio trova la rete del 2-0 con Immobile che trasforma un calcio di rigore causato da un fallo di Fazio su Correa. Nei minuti di recupero del match arriva anche il 3-0 della Lazio. A mettere la propria firma sul risultato finale è Cataldi che Inzaghi aveva inserito al posto di Correa.

Un risultato importante per la Lazio che, dovendo anche recuperare la partita con l'Udinese, è in piena corsa per la Champions League. Guai, invece, per la Roma che deve fare i conti non solo con il risultato, ma anche con il nervosismo della squadra, in particolare di Dzeko e Kolarov: il bosniaco era diffidato e, dopo l'ammonizione di oggi, salterà la gara contro l'Empoli dell'11 marzo così come Kolarov che è stato espulso.

Serie A, disastro Roma: 2-2 con il Cagliari

di STELLA DIBENEDETTO - Ancora una battuta d'arresto per la Roma di Eusebio Di Francesco che, in campionato, continua a fare fatica e vede allontanarsi la zona Champions. In soli nove minuti, infatti, i giallorossi buttano via la vittoria e i tre punti facendosi raggiungere dal Cagliari che passa dallo 0-2 al 2-2 finale confermando la propria imbattibilità in casa.

Nove minuti di pure follia per i capitolini che faticano a trovare il giusto equilibrio in campo. Stavolta, però, i tifosi colpevolizzano Di Francesco per i cambi: con l'inserimento di Luca Pellegrini esterno alto d'attacco e Pastore in attacco, il Cagliari conquista terreno in campo e il risultato finale ne è la prova.

Il primo tempo è stato di stampo giallorosso. La Roma è autrice di una prova buonissima nei primi 45 minuti nel corso dei quali oltre ad essere padrona del campo era riuscita a passare in vantaggio con Cristante e Kolarov. Nel secondo tempo, il Cagliari acquista maggiore fiducia, ma fino all'80, la Roma aveva il risultato in mano. All'84', però, i sardi trovano il guizzo vincente per ribaltare la situazione. Ionita accorcia le distanze e Sau, al 95', completa l'opera.

Ai microfoni di Sky Sport, Di Francesco non nasconde la sua delusione: "Le cose vanno analizzate a 360 gradi. Il problema caratteriale l’ha sempre dimostrato, abbiamo subito il gol ed abbiamo avuto timore anche di tenere palla su ed addormentare la partita. Facciamo fatica a trovarle, abbiamo questi e ci sono tanti fuori. De Rossi è fuori da 40 giorni ed è il nostro leader. Servirebbe un time out per far capire queste cose. Dal settantesimo siamo stati fragili nel leggere determinate situazioni di gara".

Calciomercato: la Roma ha acquistato Olsen, la Lazio interessata a Correa e Badelj

di FRANCESCO LOIACONO - La Roma ha acquistato il portiere Olsen dal Copenaghen. In uscita ha ceduto l’attaccante francese Defrel in prestito alla Sampdoria. A sorpresa l’attaccante brasiliano Malcom del Bordeaux non verrà più a Roma ma andrà al Barcellona in Spagna. La Lazio sta per ingaggiare l’attaccante argentino Correa 23 anni dal Siviglia e il centrocampista croato Badelj, svincolato dalla Fiorentina. Il Napoli è in trattative col Bordeaux per il difensore Sabaly.

La Juve è vicinissima ad acquistare Bonucci dal Milan. Per il difensore sarebbe un ritorno a Torino. I rossoneri vogliono in cambio il terzino Caldara e in prestito l’attaccante argentino Higuain. L’Inter vorrebbe il difensore Vrsaljko dall’Atletico Madrid e tenta di assicurarsi il centrocampista cileno Vidal dal Bayern Monaco.

L’Atalanta ha ingaggiato il centrocampista Pasalic dal Chelsea. Il Chievo Verona sta per acquistare il centrocampista Di Noia che si è svincolato dal Bari. Il Parma è in contatto con la Sampdoria per ingaggiare il difensore Silvestre e l’attaccante Caprari. La Spal vuole mettere a disposizione dell’allenatore Semplici l’attaccante Cerci, svincolato dal Verona. Ha rescisso il contratto con la punta Borriello.

SERIE A. Roma-Cagliari 1-0: a Spalletti basta Dzeko


di STELLA DIBENEDETTO - Dopo le vittorie di tutte le squadre che stavano davanti e dietro in classifica, la Roma non sbagliae, all'Olimpico, seppur con molta fatica, batte il Cagliari per 1-0 grazie ad un gol - il numero 14 in campionato, 20 stagionale - di Dzeko a lungo cotestato dai sardi.

Rispetto alla squadra scesa in campo giovedì in Coppa Italia, Spalletti ritrova molti titolari schierando il collaudato 3-4-2-1 mentre il Cagliari risponde chiudendosi a riccio con il 4-4-1-1. La Roma fa una fatica immensa a superare il muro difensovio dei sardi. Ci prova con Bruno Peres, con Perotti e con Dzeko che, al'16 confeziona un bel cross per Perotti che, però, spara alto. Spalletti non è soddisfatto e così cambia l'impostazione di gioco affidandosi al 4-2-3-1. Al 31' arriva la prima, vera, grande occasione per i giallorossi di passare in vantaggio: apertura dalla trequarti di De Rossi, Dzeko a centro area devia al volo con il destro, ma il tiro è facile presa di Rafael.

Nella ripresa, Spalletti cambia ancora tornando alla difesa a 3 ma è il Cagliari a trovare le prima occasione prima al 3' e poi al 5' per un pasticcio di Fazio e Szczesny. Al 10', però, è la Roma a trovare il vantaggio con una rete contestata dai sardi: cross di Rüdiger dalla sinistra in mezzo, Dzeko si libera dalla marcatura di Murru e con il destro batte Rafael. Il Cagliari non ci sta e cerca di reagire ma il muro difensivo giallorosso regge e Spalletti porta a casa tre punti molto preziosi restando a -1 dalla Juventus e tenendo a distanza il Napoli.

Coppa Italia: la Roma travolge la Sampdoria e passa ai quarti.

(Foto ANSA)

Si sono conclusi ieri i match di qualificazione ai quarti di Coppa Italia. E’ stata la Roma l’ultima squadra a guadagnare un pass per il turno successivo, dove ad attenderla ci sarà il piccolo grande Cesena: partita all’apparenza facile ma che i giallorossi farebbero bene a non sottovalutare.

All’Olimpico gli uomini di Spalletti hanno avuto il merito di eliminare la Sampdoria, schiacciandola con un risultato di 4 a 0.

Il tecnico romanista ha deciso di fare poco turnover ma ha inserito tra i titolari Mario Rui, assente per infortunio dalla scorsa estate. Giampaolo, invece, ha fatto rifiatare diversi titolari.

Nonostante questo, è stata la Sampdoria a partire meglio, aggredendo il match e colpendo un palo dopo appena due minuti con Muriel.

Ma la Roma, dopo aver trovato le giuste misure a centrocampo, ha controllato i blucerchiati e chiuso il primo tempo in vantaggio: dopo un’errata imbucata di El Shaarawy, Silvestre ha sbagliato la respinta, alzando un pallone che Nainggolan non ha pensato due volte a calciare in rete con precisione. Ancora una volta decisivo il belga dopo il goal che ha permesso alla Roma di conquistare i tre punti ad Udine nell’ultimo match.

Nella ripresa i giallorossi hanno dilagato siglando tre goal e chiudendo la pratica qualificazione: un perfetto passaggio di El Shaarawy, ha smarcato Dzeko che, da bomber quasi implacabile quale si è riscoperto, ha battuto Puggioni in uscita firmando il doppio vantaggio.

Fantastica è stata anche l’azione che ha portato al terzo goal della Roma: Dzeko, ricambiando il favore ad El Shaarawy, ha lanciato un precisissimo pallone proprio per l’italiano che, sbarazzatosi di un difensore blucerchiato, ha beffato il portiere avversario con un pallonetto stupendo.

La Sampdoria ormai esausta ha subito anche il poker finale firmato ancora da Nainggolan, che ha anticipato di testa l’uscita di Puggioni su un cross parabolico di Perotti. Continua la marcia vincente della Roma che ottiene undici vittorie nelle ultime undici partite giocate all’Olimpico e che proverà ad arrivare fino in fondo in coppa per arricchire la stagione fin qui perfetta con un trofeo.

ROMA: 4-2-3-1: Alisson; Rudiger, Fazio, Juan Jesus, Mario Rui ( 33’ s.t. Emerson), Paredes, De Rossi, Bruno Peres, Nainggolan, El Shaarawy ( 23’ s.t. Perotti), Dzeko ( 17’ s.t. Totti).

SAMPDORIA: 4-3-1-2: Puggioni; Bereszynski, Silvestre, Regini, Dodò ( 33’ s.t. Pavlovic), Djuricic, Cigarini, Linetty ( 23’ s.t. Praet), Bruno Fernandes, Budimir ( 17’ s.t. Shick), Muriel

Arbitro: Calvarese di Teramo