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Milan, sconfitta indolore con lo Zenit: il Diavolo non punge, Danny lo punisce

di Luca Losito. L'anomala sconfitta con lo Zenit conferma i progressi del Milan, nonostante in campo stasera ci fosse una squadra imbottita da riserve. La qualificazione agli ottavi ottenuta in Belgio, consente ad Allegri di fare alcuni esperimenti interessanti nell'ultima del girone. Novanta minuti per testare la voglia di rivalsa di elementi come Mesbah, Flamini, Pazzini e Bojan. Esperimento fallito, ma non troppo. I rossoneri hanno infatti dominato sul piano del gioco e delle occasioni, pagando dazio nell'unica occasione ingenuamente concessa ai russi. Dopo pochi minuti ci sarebbe subito l'occasione per il vantaggio: Pazzini viene steso da Bruno Alves a pochi passi dalla porta, l'arbitro però nega incredibilmente il penalty. Il gioco gira molto dalle parti di De Sciglio, che crossa e ricrossa senza fortuna. Allegri ha una squadra avvolgente che fatica a beccare la porta. La prima conclusione è proprio di Flamini, ma Malafeev respinge. I russi non pungono e tendenzialmente aspettano, ma al 35' Danny approfitta di un rimpallo in area (e di una disattenzione del solito Flamini) per battere Abbiati. E' il gol che decide la partita. Lo Zenit si chiude e aspetta all'interno del proprio guscio, il Milan, nel secondo tempo, incide meno e prova ad affidarsi a soluzioni più individuali. Al 29' Pazzini non arriva di un soffio all'appuntamento col pallone, poi Robinho ed El Shaarawy cercano l'angolino alla sinistra di Malafeev. Niente. In tutto questo da segnalare la foga finale di Allegri, che con l'inserimento di Binho e del Faraone dà davvero l'impressione di crederci e non accontentarsi. Abbiati salva lo 0-2 e il Milan, tuttavia, evita la figuraccia. Per come era cominciata la stagione, essere agli ottavi è già qualcosa. La strada è in salita: certamente meno ripida rispetto a un paio di mesi fa. Da domenica col Torino ritorneranno titolari i giocatori sui quali si è ricostruita la risalita rossonera: El Shaarawy su tutti, Montolivo, Nocerino e De Jong.

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