di Antonio Gianseni. Una brutta notizia per tutti i tifosi di Pinturicchio Del Piero: il capitano della Juve, a cui Vanity Fair dedica la copertina del numero in edicola il 18 aprile, dopo il 30 giugno, data di scadenza del suo contratto, continuera' a giocare, ma non in bianconero. S'intitola Giochiamo ancora anche il suo libro, un diario intimo che uscira' in libreria il 24 aprile e che Vanity Fair ha letto in anteprima. Il suo libro inizia con la domanda di un tema delle elementari: ''Cosa faro' da grande?''. E ancora oggi, a 37 anni, continuano a chiederglielo. ''Allora non ebbi il coraggio di scrivere: il calciatore. Mi vergognavo del mio sogno, perche' non mi sembrava un lavoro vero. Dissi che sarei stato elettricista come mio padre Gino, oppure camionista, o cuoco. Oggi, a quella domanda, posso rispondere che le mie partite non sono finite''. Ha imparato a essere orgoglioso del suo sogno. ''Si', perche' - come ho scritto nel libro - io non sono quello che pensano di me un allenatore o un presidente, io sono quello che dimostro di essere, sono quello che io stesso penso di me. Per primo sapro' quando dovro' smettere, ma non ancora: la mia passione per il gioco e' troppo viva''. Ha scritto di non aver pianto, come avrebbe voluto, per la morte di suo padre. ''Ho il rammarico che non abbia conosciuto i miei figli, il dispiacere di non avergli detto ''ti voglio bene'' qualche volta di piu'. La sua morte e' il dolore piu' grande della mia vita''. E' cresciuto in una famiglia ''che guardava alle mille lire''. ''Non eravamo poveri, ma dovevamo fare economia. Il senso della parsimonia mi e' rimasto.(...) Oggi sono uno di quei bambini che puo' comprarsi tutti i giochi che vuole, ma tanto il suo preferito resta il pallone''. Dica la verita': avrebbe preferito finire la carriera alla Juve. ''Era quello che sognavo. Questi vent'anni sono stati ricchi di emozioni, con momenti straordinari e a volte duri: ho provato il brivido di scrivere quasi tutti i record bianconeri. Ormai pero' le cose sono cambiate''. Saranno cambiate, ma ultimamente ha fatto grandi gol, il pubblico la osanna. Come definirebbe questa ultima stagione? ''La piu' complicata della mia vita, perche' mi ha messo di fronte a una realta' che non avevo mai conosciuto: la realta' di chi gioca poco o niente. Nessuno pensa di meritare l'esclusione, e per quanto io abbia sempre pensato che se gioca un altro vuol dire che se lo merita, questo non significa rinunciare a lottare per conquistare quel posto''. Come ci e' rimasto quando Andrea Agnelli, gia' in ottobre, ha annunciato che lei non avrebbe fatto parte della Juventus nel 2013? ''Mi ha sorpreso. Ma un capitano non deve mai dimenticare i suoi doveri e quello che rappresenta. La Juventus e' impegnata al massimo per vincere campionato e Coppa Italia. Non abbiamo bisogno di polemiche, che del resto non hanno mai fatto parte della mia carriera''.
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