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Juve a punteggio pieno, Vlahovic decisivo anche a Marassi

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TORINO – La Juventus resta tra le prime della classe a punteggio pieno dopo due giornate di campionato. A Marassi i bianconeri hanno superato il Genoa 1-0 grazie a Dusan Vlahovic, ancora una volta decisivo da subentrato: al 73’ il serbo ha staccato più in alto di tutti e di testa ha battuto Leali, firmando il secondo gol consecutivo.

Per il tecnico Igor Tudor, Vlahovic si conferma un’arma in più, cinico e determinante al di là delle voci di mercato che lo hanno accompagnato durante l’estate.

Serie A, Lecce-Milan 0-2: decidono Loftus-Cheek e Pulisic


LECCE - Il Milan torna da Lecce con tre punti preziosi, imponendosi 2-0 al Via del Mare nella seconda giornata di campionato.

Primo tempo equilibrato: al 4’ Gabbia trova la rete sugli sviluppi di un corner, ma il VAR annulla per un fallo su Coulibaly. I rossoneri crescono col passare dei minuti e al 36’ Loftus-Cheek impegna Falcone di testa. Sul fronte opposto, al 42’ Kaba sfiora il vantaggio con un destro potente che lambisce il palo.

Nella ripresa altra rete annullata al Milan: Gimenez segna al 60’, ma la posizione irregolare è evidente. La partita si sblocca al 66’: Modric disegna un cross perfetto e Loftus-Cheek, ancora lui, incorna in rete l’1-0. Il Lecce prova a reagire e al 77’ Stulic mette i brividi a Maignan, ma all’81’ Pulisic chiude i giochi con un destro preciso in area che vale il 2-0. Nel finale Balentien sfiora il tris, ma il risultato non cambia.

Il Lecce resta a secco davanti ai propri tifosi, mentre il Milan prosegue a punteggio pieno. Dopo la sosta per le nazionali, i giallorossi torneranno in campo il 14 settembre contro l’Atalanta al Gewiss Stadium.

Champions League, il sorteggio: gironi di ferro per le italiane

Roma, 28 agosto 2025 – È stato effettuato oggi il sorteggio della nuova Champions League con formula a 36 squadre e girone unico. Le quattro italiane presenti – Inter, Juventus, Napoli e Atalanta – hanno pescato avversarie di altissimo livello, rendendo il cammino verso gli ottavi tutt’altro che semplice.

L’Inter – Inserita in prima fascia, la squadra nerazzurra ha trovato sulla sua strada avversarie di spessore: Liverpool, Borussia Dortmund, Arsenal e Atletico Madrid, oltre a Slavia Praga, Ajax, Kairat Almaty e Union Saint-Gilloise. Un sorteggio che offre sfide affascinanti ma anche numerose insidie.

L’Atalanta – Sorteggio durissimo per la formazione bergamasca, che sfiderà i campioni in carica del Paris Saint Germain e il Chelsea. Il calendario prevede poi confronti con Bruges, Eintracht Francoforte, Slavia Praga, Marsiglia, Athletic Bilbao e Union SG.

La Juventus – Inserita in seconda fascia, la squadra bianconera ha pescato avversarie storiche: Real Madrid e Borussia Dortmund. Il quadro si completa con Benfica, Villarreal, Sporting CP, Bodo/Glimt, Monaco e Pafos.

Il Napoli – Campione d’Italia, la squadra partenopea partirà dalla terza fascia e ha subito trovato due giganti: Chelsea e Manchester City. Il gruppo si arricchisce con le sfide contro Benfica ed Eintracht Francoforte, in un cammino che si preannuncia molto complesso.

Formula e qualificazioni
Con il nuovo format, tutte le 36 squadre sono inserite in un unico girone. Le prime otto al termine della fase regolare accederanno direttamente agli ottavi di finale. I club classificati dal 9° al 16° posto disputeranno i playoff come teste di serie, mentre quelli dal 17° al 24° posto ci andranno come non teste di serie. Le squadre dal 25° al 36° posto saranno eliminate.

Un sorteggio che promette spettacolo e sfide di grande prestigio per le italiane, chiamate a dimostrare la propria forza contro alcuni dei club più competitivi del calcio europeo.

San Siro applaude l’Inter di Cristian Chivu: netto 5-0 al Torino


MILANO – Esordio da sogno in Serie A per Cristian Chivu sulla panchina dell’Inter. Al Meazza, i nerazzurri hanno imposto subito il proprio gioco contro il Torino, chiudendo la partita con un netto 5-0.

La prima rete porta la firma di Alessandro Bastoni, con una splendida zuccata che sblocca il match e regala sicurezza alla squadra. Poco dopo, Marcus Thuram raddoppia con un’azione potente e precisa, mettendo la sfida praticamente in cassaforte.

L’Inter non si ferma: Lautaro Martinez firma il tris, mentre Tikus realizza la quarta rete, confermando il dominio assoluto in campo. A coronare la serata, l’esordiente Bonny segna subito alla sua prima apparizione ufficiale con la maglia nerazzurra.

Un debutto senza sbavature per Chivu, che può sorridere guardando una squadra solida, concreta e pronta a competere ai massimi livelli della Serie A.

Serie A, Juventus esordio vincente: decide la ripresa contro il Parma


TORINO - La Juventus inaugura la nuova stagione di Serie A con una vittoria convincente contro il Parma, conquistata nella ripresa dopo un primo tempo a tinte bianconere senza reti.

Al 59’, David porta i bianconeri in vantaggio con un destro preciso, approfittando del cross basso di Yildiz e superando il portiere Suzuki. La squadra di Allegri continua a controllare il gioco, ma senza riuscire a chiudere subito il match.

Al minuto 83, l’incontro sembra poter cambiare quando Cambiaso viene espulso per una spinta su Lovik, lasciando i ducali in dieci uomini. Ma la Juventus chiude definitivamente i conti all’85’ con Vlahovic, che con un mancino preciso trafigge il portiere avversario e regala i tre punti ai bianconeri.

Con questo successo, la Juventus parte con fiducia in Serie A, mostrando solidità offensiva e capacità di gestire momenti di difficoltà durante la partita.

Serie A, debutto amaro per Allegri: il Milan cade 2-1 contro la Cremonese


MILANO –
San Siro assiste incredulo al debutto di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan: la prima partita si chiude con una sorprendente sconfitta per 2-1 contro la Cremonese.

Il vantaggio dei grigiorossi arriva già nel primo tempo: Baschirotto sfrutta un clamoroso errore di Pavlovic e porta la Cremonese in vantaggio. Il Milan reagisce trovando il pareggio con lo stesso Pavlovic, servito da un preciso cross di Estupinan, ma la gioia dura poco.

Nella ripresa, la Cremonese cala il colpo di scena: Federico Bonazzoli firma una rete spettacolare con una rovesciata che trafigge Maignan, regalando tre punti storici alla squadra di casa.

Per il Milan, un debutto amaro che farà discutere, mentre la Cremonese festeggia un risultato prestigioso, frutto di grande determinazione e cinismo sotto porta.

Coppa Italia, il Milan supera il Bari: 2-0 con Leao e Pulisic. Allegri applaude al ritorno in rossonero


MILANO - Il Milan festeggia il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera dopo undici anni con una vittoria convincente contro il Bari nei trentaduesimi di finale di Coppa Italia. Il tecnico, reduce da otto stagioni alla Juventus, ha assistito alla gara dalla tribuna a causa della squalifica rimediata nell’ultima finale disputata e vinta proprio contro l’Atalanta nel 2024. In panchina, a guidare la squadra, il suo vice Marco Landucci.

La partita si è sbloccata grazie a Rafael Leao, che ha siglato la rete dell’1-0 con una delle sue classiche accelerazioni sulla fascia, confermandosi ancora una volta decisivo nelle serate di coppa. Nella ripresa è stato Christian Pulisic a chiudere definitivamente i giochi con il gol del 2-0, regalando al pubblico di San Siro l’esultanza della sicurezza.

Buoni i segnali arrivati anche dai nuovi acquisti: Ricci ed Estupinan hanno giocato dal primo minuto mostrando già un buon inserimento negli schemi, mentre Modric e Jashari sono entrati nella seconda parte di gara, dando freschezza e qualità al centrocampo.

Non tutte le notizie però sono state positive. L’attaccante portoghese Leao, autore della rete iniziale, ha dovuto abbandonare il campo per un problema muscolare al polpaccio destro. Le sue condizioni saranno valutate nelle prossime ore dallo staff medico rossonero, che spera in un infortunio di lieve entità.

La vittoria contro il Bari non è soltanto un passaggio del turno in Coppa Italia, ma rappresenta anche un segnale importante per il nuovo ciclo targato Allegri. I tifosi hanno accolto con entusiasmo il ritorno del tecnico livornese e sperano che possa riportare stabilità e competitività a una squadra chiamata a essere protagonista su tutti i fronti.

L’Inter chiude il precampionato con una vittoria sull’Olympiacos


BARI
– L’Inter chiude il precampionato con la terza vittoria su tre gare, superando l’Olympiacos per 2-0 al San Nicola di Bari. Dopo i successi contro Monaco (2-1) e Monza (2-2, vittoria ai rigori), i nerazzurri centrano il tris, questa volta senza subire reti.

Il match, dai ritmi non altissimi, è stato deciso da un gol per tempo. A sbloccare il risultato ci ha pensato Dimarco, servito da Mkhitaryan, mentre nella ripresa Thuram ha ribadito in rete una respinta del portiere Tzolakis su conclusione di Dumfries.

Con questo successo, l’Inter conclude il percorso di preparazione in vista del debutto in campionato, previsto per il 25 agosto contro il Torino. Il tecnico Chivu ha approfittato dell’amichevole per testare gli ultimi esperimenti tattici e valutare la condizione della squadra prima dell’inizio ufficiale della stagione.

Juventus vince 2-1 contro Borussia Dortmund, doppietta di Cambiaso nel finale del ritiro in Germania

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DORTMUND - La Juventus chiude il ritiro in Germania con una vittoria per 2-1 contro il Borussia Dortmund grazie alla doppietta di Cambiaso. Nel finale Beier accorcia le distanze, ma non basta. Tudor vede segnali di miglioramento, con Bremer che torna in campo dopo l’infortunio. Ora la squadra tornerà a Torino per preparare l’esordio in campionato contro il Parma, con due amichevoli contro Next Gen (13 agosto) e Atalanta (16 agosto).

L’Italia femminile vola in semifinale: 2-1 alla Norvegia, decisiva una doppietta di Girelli


GINEVRA – Impresa dell’Italia di calcio femminile, che batte 2-1 la Norvegia nei quarti di finale degli Europei in corso in Svizzera e conquista l’accesso alla semifinale. A regalare la vittoria alle Azzurre è stata una doppietta di Cristiana Girelli, protagonista assoluta di una serata combattuta e ricca di emozioni.

L’Italia parte bene e crea subito occasioni: al 9’ Arianna Caruso va vicina al gol con un tiro insidioso, mentre al 20’ Girelli non riesce a indirizzare in porta un colpo di testa su cross dalla destra. Tre minuti dopo, al 22’, è Emma Severini a sfiorare il vantaggio con un tiro da fuori area. La Norvegia risponde solo al 44’ con Ingrid Syrstad Engen, che però calcia fuori.

Nel secondo tempo la gara si accende: al 49’ arriva il meritato vantaggio dell’Italia con Cristiana Girelli, brava a deviare al volo di destro un ottimo cross di Sofia Cantore. La Norvegia avrebbe l’occasione di pareggiare al 60’, ma Ada Hegerberg spreca un calcio di rigore concesso per un fallo di Elena Linari: il suo destro termina fuori.

La stella norvegese si fa però perdonare sei minuti più tardi, al 66’, quando trova il pari con un bel sinistro in diagonale. Quando tutto sembrava portare ai supplementari, al minuto 89 arriva il colpo del KO firmato ancora da Girelli, che di testa insacca su nuovo cross di Cantore, fissando il risultato sul 2-1.

Le Azzurre giocheranno la semifinale martedì 22 luglio alle 21, sempre a Ginevra. L’avversaria sarà la vincente del quarto di finale tra Inghilterra e Svezia, in programma domani, giovedì 17 luglio.

Una vittoria di carattere, quella dell’Italia, che adesso sogna in grande.

Chelsea campione del mondo: 3-0 al PSG nella finale del Mondiale per Club


NEW YORK
– Il Chelsea alza al cielo la sua prima Coppa del Mondo per Club, archiviando la pratica PSG con un secco 3-0 nella finalissima andata in scena al MetLife Stadium di New York. Una vittoria netta, maturata già nel primo tempo, che consegna agli uomini di Enzo Maresca il secondo trofeo stagionale dopo il successo in Conference League.

Protagonista assoluto della serata è Cole Palmer, classe 2006, autore di una doppietta che ha indirizzato subito la gara. Il vantaggio arriva al 22’: sulla respinta corta di Donnarumma su tiro di Malo Gusto, Palmer è il più lesto ad avventarsi sul pallone e scaricare in rete il sinistro dell’1-0.

Otto minuti dopo, ancora Palmer: Colwill sfonda a sinistra e serve un pallone invitante che il talento inglese trasforma in oro con un’altra conclusione mancina. Il Chelsea vola sul 2-0.

Nel finale di tempo c’è gloria anche per Joao Pedro, che riceve proprio da Palmer un filtrante perfetto e supera Donnarumma con un elegante tocco sotto, chiudendo virtualmente i giochi sul 3-0.

Nella ripresa il PSG prova una timida reazione, ma la squadra di Luis Enrique non riesce a riaprire il match. Dopo sei minuti di recupero, il fischio finale consegna al Chelsea il titolo di campione del mondo per club, completando una stagione già ricca di soddisfazioni.

L’Inter saluta il Mondiale per Club: Fluminense avanti con un secco 2-0


Finisce con una sconfitta l’avventura dell’Inter al Mondiale per Club: i nerazzurri escono agli ottavi di finale, battuti per 2-0 dalla Fluminense. Una prestazione opaca per la squadra guidata da Cristian Chivu, che – come già successo contro il PSG e gli Urawa Reds nelle recenti amichevoli – subisce il gol nei primi minuti di gioco.

A colpire per primo è German Cano, che al 3° minuto insacca con un perfetto colpo di testa su cross di Arias, portando in vantaggio la squadra brasiliana. L’Inter prova a reagire ma fatica a costruire occasioni pulite e rischia il secondo gol già nel primo tempo: Ignacio segna, ma l’arbitro annulla per fuorigioco.

Nella ripresa, i nerazzurri spingono con più convinzione alla ricerca del pari, ma si espongono alle ripartenze avversarie. E proprio in contropiede, nel recupero, arriva il colpo del ko: è il 92’ quando Hercules chiude i conti con un tiro rasoterra che batte Sommer e manda in delirio i tifosi brasiliani.

Con questo successo, la Fluminense vola ai quarti di finale, dove affronterà la vincente tra Manchester City e Al-Hilal. Per l’Inter, invece, il Mondiale per Club si conclude anzitempo e con molte riflessioni da fare sul piano del gioco e della tenuta mentale.

Una prestazione da dimenticare per i nerazzurri, che tornano a Milano con l’amarezza di un’occasione sfumata.

Prima sconfitta per la Juventus al Mondiale per Club: il Manchester City domina 5-2 a Orlando

ORLANDO - La Juventus incassa la sua prima sconfitta nel Mondiale per Club 2025, cedendo con un netto 5-2 al Manchester City nell’ultima giornata del Girone G. Allo stadio Camping World di Orlando, i bianconeri – già qualificati ai quarti – si presentano con una formazione ampiamente rimaneggiata e vengono travolti dalla qualità degli uomini di Guardiola, che chiudono il girone a punteggio pieno, unica squadra del torneo a riuscirci.

Primo tempo: reazione bianconera, ma il City è più lucido

Igor Tudor sceglie di far riposare diversi titolari: fuori Yildiz, Thuram, Conceição e Kolo Muani, spazio a Locatelli, Kostic, Koopmeiners e Vlahovic. Dall’altra parte Guardiola ritrova Rodri dopo 277 giorni di stop per infortunio e lascia inizialmente in panchina Haaland.

Dopo un avvio equilibrato, è il City a sbloccare il punteggio al 9’ con Jeremy Doku, che conclude un’azione avvolgente finalizzando l’assist di Ait-Nouri con un destro a giro preciso. La Juventus reagisce subito e al 11’ trova il pari con Koopmeiners, che sfrutta un errore della retroguardia inglese dopo una chance sciupata da Vlahovic.

L’equilibrio dura poco: al 26’ un’autorete sfortunata di Kalulu riporta avanti i Citizens. Il difensore bianconero devia nella propria porta un cross basso di Marmoush. Il City continua a premere e nel finale di tempo va vicino al tris, ma la pioggia e Di Gregorio salvano la Juventus.

Secondo tempo: entra Haaland, il City dilaga

Nella ripresa Guardiola inserisce Haaland per Marmoush, e il norvegese non si fa attendere: al 49’ firma il 3-1 su assist di Matheus Nunes, complice un errore in uscita di Koopmeiners. È il 300° gol in carriera tra club e nazionale per l’attaccante scandinavo.

Tudor corre ai ripari inserendo Cambiaso, Thuram e Yildiz, che entra bene in partita e si rende subito pericoloso. Poco dopo però arriva un nuovo infortunio per la Juventus: Savona è costretto a uscire, al suo posto Gatti.

La Juve prova a rientrare in partita, ma Vlahovic spreca un’ottima occasione su suggerimento di Yildiz. Al 69’ arriva il 4-1: lo firma Foden, appena entrato, capitalizzando un’altra bella azione manovrata del City. Il quinto gol è una perla di Savinho, che trova l’incrocio da fuori dopo una respinta di Di Gregorio su Haaland.

Nel finale arriva il secondo gol juventino, ancora con Vlahovic, che insacca al 39’ su assist di uno scatenato Yildiz. Un gol che rende solo leggermente meno pesante il passivo per una Juventus comunque già sicura della qualificazione.

Classifica e prossimo turno

Il Manchester City chiude il Girone G a quota 9 punti, unica squadra del torneo a vincere tutte e tre le partite del gruppo. La Juventus resta ferma a 6 e si qualifica come seconda: nei quarti affronterà la vincente del Gruppo H, molto probabilmente il Real Madrid.

Per i bianconeri uno stop pesante ma indolore, utile a capire su cosa lavorare in vista delle sfide ad eliminazione diretta.

Mondiale per Club, la Juventus vola con Yildiz e Vlahovic: 4-1 e ottavi più vicini


FILADELFIA –
La Juventus continua a incantare nel Mondiale per Club e lo fa con un’altra prova di forza: 4-1 il risultato finale contro il Raja Casablanca, in una partita che ha confermato il talento in ascesa di Kenan Yildiz e il ritorno al gol di Dusan Vlahovic, seppur su rigore e nel finale.

Al Lincoln Financial Field di Filadelfia, il protagonista assoluto è ancora una volta il numero 10 bianconero: Yildiz firma l’azione del primo gol dopo appena 9 minuti, con un’incursione sulla sinistra conclusa da un tocco sfortunato del difensore marocchino Boutouil, cui la FIFA assegna l’autogol. Ma il talento turco non si ferma lì.

Al 16’ arriva la sua firma vera e propria: un bolide dalla distanza che lascia di stucco Benabid e vale il 2-0. Poi, nella ripresa, al 69’, Yildiz trova la doppietta personale con un delizioso colpo da biliardo sul secondo palo, dopo che Cambiaso aveva già colpito il legno pochi istanti prima. La Juve dilaga.

Nel mezzo, l’unico passaggio a vuoto dei bianconeri: al 25’, infatti, Lorch approfitta di un’amnesia difensiva e batte Perin per il momentaneo 2-1, primo gol subito dalla squadra di Igor Tudor in questa edizione del torneo. Una rete però indolore, che non cambia l’inerzia del match.

Nel recupero, c’è gloria anche per Dusan Vlahovic, che si presenta sul dischetto e spiazza il portiere per il definitivo 4-1. Un gol che può ridare fiducia al centravanti serbo, chiamato a ritrovare continuità in zona gol.

Con questa vittoria, la Juventus resta a punteggio pieno e vede sempre più vicini gli ottavi di finale, in attesa del verdetto del match tra Manchester City e Al Ain, in programma nella notte. E proprio contro i Citizens, giovedì prossimo, si deciderà il primato del girone.

Inter, vittoria in rimonta contro l’Urawa Red Diamonds: decide Carboni


SEATTLE
– Match con il brivido ma anche con il sorriso per l’Inter al Mondiale per Club: i nerazzurri superano in rimonta gli Urawa Red Diamonds per 2-1, conquistando così la loro prima vittoria nel prestigioso torneo internazionale.

La squadra di Chivu parte con il piede giusto, occupando bene il campo e gestendo il possesso, ma a sorpresa sono i giapponesi a colpire per primi: all’11’, Ryoma Watanabe sfrutta una disattenzione difensiva e con freddezza trafigge Yann Sommer, portando avanti l’Urawa e gelando i tifosi interisti presenti sugli spalti.

Reazione nella ripresa

Dopo un primo tempo dominato dal nervosismo e da qualche imprecisione di troppo, l’Inter cambia volto nella ripresa. I cambi di Chivu danno nuova linfa, e il monologo nerazzurro prende il via. Le occasioni si susseguono, ma la porta difesa da Nishikawa sembra stregata, almeno fino al minuto 78, quando Lautaro Martínez si inventa una rovesciata spettacolare su cross di Barella: è l’1-1 che riaccende l’entusiasmo interista.

Il gol vittoria nel finale

Quando il match sembra avviarsi verso il pareggio, arriva l’episodio decisivo. Minuto 90+2: Susic prova la conclusione dal limite, la difesa giapponese intercetta ma il pallone rimane vagante in area. A fiondarsi sulla sfera è Carboni, che con freddezza insacca il gol del 2-1 e regala all’Inter un successo pesante e meritato.

17 giugno '70: 55 anni fa, Italia-Germania 4-3 divenne la "Partita del Secolo"


NICOLA ZUCCARO
– Città del Messico, mercoledì 17 giugno 1970. Italia e Germania Ovest si affrontano allo Stadio Azteca nella semifinale del mondiale messicano. Alle ore 16.00 locali (mezzanotte in Italia) inizia la "Partita del Secolo", così definita per l'alternanza di emozioni e per la repentina variazione del risultato parziale, tanto da dover essere ricordata con una targa commemorativa collocata successivamente all'interno del medesimo impianto sportivo. L'Italia, reduce dai quarti di finale dove ha regolato i padroni di casa del Messico con un sonoro 4-1, ha di fronte la Germania Ovest che, nella stessa fase, ha sconfitto l'Inghilterra per 3-2.

Dopo 8' di gioco, l'Italia passa in vantaggio con Boninsegna, autore di un tiro potente che inganna il portiere tedesco Maier. L'1-0 permarrà fino al 90', quando i tedeschi, pareggiando con Schnellinger, trascinano l'Italia ai tempi supplementari. La Germania Ovest, galvanizzata dall'1-1, va in vantaggio con Gerd Müller. Al 98' gli azzurri rispondono con Burgnich per il 2-2 e triplicano al 104' con Riva. Il tempo di esultare per il momentaneo 3-2 è tiranno, perché la Germania va sul 3-3: al 110' la zuccata di Seeler, su un pallone proveniente da un calcio d'angolo, sembra disegnare una traiettoria esterna per la sfera che, invece, viene intercettata da Müller. L'attaccante tedesco, trovando uno spiraglio tra Rivera (fermo sulla linea di porta) e il palo, realizza il terzo pareggio tedesco con un colpo di testa.

Sul 3-3, Albertosi rimprovera Rivera per l'errore difensivo che avrebbe potuto compromettere l'esito finale della gara, che verrà ribaltato a proprio favore dall'Italia. Al 111' Boninsegna fugge sulla fascia sinistra e serve un assist a Rivera che di piatto batte Maier. Finisce 4-3 per l'Italia che stacca il biglietto per la finale, dove incontrerà il Brasile.

Dopo il triplice fischio, si festeggerà fino all'alba nelle strade e nelle piazze d'Italia. Nascerà così un fenomeno aggregativo senza precedenti nella storia della Penisola italica, con i tifosi italiani che esulteranno per una vittoria equivalente alla conquista di un Mondiale di calcio.

Gennaro Gattuso è il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale italiana di calcio


ROMA –
La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha ufficializzato oggi, domenica 15 giugno 2025, la nomina di Gennaro Gattuso come nuovo Commissario Tecnico della Nazionale italiana. La presentazione ufficiale del tecnico calabrese si terrà giovedì 19 giugno alle ore 11, presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma.

L’ex centrocampista del Milan e della Nazionale azzurra assume la guida della selezione maggiore con una missione ambiziosa: riportare l’Italia ai Campionati del Mondo, traguardo mancato clamorosamente nelle ultime due edizioni.

Un simbolo che torna per rilanciare l’Italia

Gattuso è un simbolo del calcio italiano, l’azzurro per lui è come una seconda pelle”, ha dichiarato il presidente federale Gabriele Gravina, che ha fortemente voluto l’ex mediano in panchina. “Le sue motivazioni, la sua professionalità e la sua esperienza saranno fondamentali per affrontare al meglio i prossimi impegni della Nazionale”, ha aggiunto Gravina, sottolineando come la nomina si inserisca in un più ampio progetto di rilancio del calcio italiano, dove la maglia azzurra è “centrale e strategica”.

Una nuova sfida, una nuova responsabilità

Per Gattuso, 47 anni, si apre una nuova fase professionale. Dopo le esperienze da allenatore con Milan, Napoli, Fiorentina e Valencia, ora tocca alla panchina più prestigiosa e delicata del Paese. Il compito è chiaro: ricostruire un gruppo competitivo, puntando su identità, spirito di squadra e valorizzazione dei giovani.

Conosciuto per la sua grinta, il temperamento e l’amore viscerale per la maglia azzurra, Gattuso porterà alla Nazionale la sua visione di calcio fatta di intensità, compattezza e orgoglio. Un ritorno alla sostanza e al carattere, in linea con il suo stile e la sua carriera.

Prossimi appuntamenti

La prima uscita ufficiale del nuovo ct sarà la presentazione alla stampa il 19 giugno, mentre nelle prossime settimane sono attesi i primi annunci riguardo lo staff tecnico e il programma di preparazione in vista delle qualificazioni ai Mondiali 2026.

L’Italia, fuori dai radar mondiali dal 2014, riparte così da un uomo di campo, capace di unire generazioni e valori, per riportare il tricolore là dove merita: sul palcoscenico internazionale.

Italia-Moldavia 2-0: vittoria senza entusiasmi, Spalletti chiude tra dubbi e interrogativi


Si chiude con una vittoria dal sapore agrodolce l’avventura di Luciano Spalletti sulla panchina della Nazionale italiana. Dopo la pesante e preoccupante sconfitta contro la Norvegia, gli Azzurri superano 2-0 la Moldavia in un match tutt’altro che brillante, che lascia ancora molti dubbi sulle possibilità di qualificazione diretta ai prossimi Mondiali.

Una partenza sottotono e un brivido iniziale

Nonostante il risultato finale, è la Moldavia a partire meglio, mostrando ordine difensivo e vivacità offensiva. Al 9’, gli ospiti trovano addirittura il gol con Nicolaescu, bravo a staccare di testa su un perfetto cross di Reabciuk: la rete viene però annullata per fuorigioco, con l’Italia che tira un sospiro di sollievo dopo un’azione in cui la retroguardia azzurra si mostra lenta e distratta.

Raspadori illumina, ma il gioco non decolla

Tra i pochi a salvarsi nella serata è Giacomo Raspadori, che gioca nello stadio dove ha debuttato in Serie A e mostra grinta e dinamismo. Ci provano anche Retegui, spesso isolato in area, e Dimarco, ma è proprio Raspadori a sbloccare il match al 40’ con un destro secco in area, approfittando di un rimpallo generato da un goffo tentativo di rinvio di Ionita.

Secondo tempo senza scosse

La ripresa vede un'Italia un po’ più ordinata, ma ancora incapace di imporsi con autorità. La Moldavia resta pericolosa a tratti, confermando quanto il divario tecnico sia stato ampiamente ridotto da una prestazione opaca degli Azzurri. Il raddoppio arriva nella fase finale, complice una disattenzione difensiva moldava che permette a Frattesi di chiudere i conti con un tiro ravvicinato.

Qualificazione in bilico, bilancio incerto

Il successo serve più che altro a tenere vive le speranze di qualificazione diretta ai Mondiali, ma non scaccia le ombre su un’Italia lontana anni luce da quella che aveva entusiasmato all’Europeo 2021. Il ciclo Spalletti, almeno per ora, non ha lasciato il segno: troppi esperimenti, poca identità e una squadra che fatica a esprimersi con continuità.

Cosa resta

A restare impresse sono le incertezze difensive, l’isolamento delle punte e l’assenza di un gioco corale riconoscibile. L'Italia vince, ma non convince. E ora il futuro della Nazionale è ancora tutto da scrivere.

Luciano Spalletti lascia la Nazionale: "Contro la Moldova la mia ultima panchina. Ho deluso, mi faccio da parte"


ROMA
– Si chiude con parole cariche di emozione e consapevolezza l’avventura di Luciano Spalletti alla guida della Nazionale italiana. Il tecnico di Certaldo ha annunciato che la sfida contro la Moldova sarà la sua ultima partita sulla panchina azzurra, dopo il tracollo per 3-0 contro la Norvegia che rischia di compromettere in modo definitivo le speranze dell’Italia di qualificarsi ai prossimi Mondiali.

Con la Moldova sarà la mia ultima partita, poi darò l'ok alla risoluzione del contratto. So di aver creato danni al movimento con i risultati negativi”, ha dichiarato un visibilmente scosso Spalletti durante una conferenza stampa improvvisata.

Il confronto con Gravina

La decisione è arrivata dopo un confronto telefonico con il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, che avrebbe già comunicato al tecnico l’intenzione della Federazione di sollevarlo ufficialmente dall’incarico al termine della prossima gara. La partita con la Moldova, dunque, si preannuncia come l’addio simbolico di Spalletti alla maglia azzurra, che aveva abbracciato con entusiasmo dopo il ciclo di Roberto Mancini.

Spalletti, arrivato in Nazionale dopo lo scudetto conquistato con il Napoli, non è riuscito a imprimere la svolta attesa, raccogliendo una serie di prestazioni altalenanti culminate nella pesante e inaspettata sconfitta contro una Norvegia arrembante, capace di infliggere all’Italia un severo 3-0 che ha lasciato attonita l'opinione pubblica.

“Mi assumo tutte le responsabilità”

“Mi faccio da parte per amore della Nazionale”, ha aggiunto il tecnico toscano, “mi prendo tutte le responsabilità, non solo per i risultati ma per l’effetto che possono aver avuto sul sistema calcio in Italia. La Nazionale è di tutti e viene prima di ogni altra cosa”.

Spalletti ha parlato anche della delusione personale e della volontà di non ostacolare eventuali cambiamenti decisi dalla Federazione: “Se Gravina ha già in mente un’alternativa, io non farò muro. Anzi, mi metto subito a disposizione per una transizione ordinata. È giusto così”.

I possibili successori

Intanto, la FIGC sta già valutando i possibili sostituti. In cima alla lista dei nomi ci sarebbero Claudio Ranieri, attualmente consulente tecnico della Roma, e Stefano Pioli, da poco libero dopo l’esperienza negli Emirati Arabi. Entrambi sono considerati figure di esperienza e carisma, in grado di ricompattare un gruppo apparso smarrito e sfiduciato.

Non si esclude, inoltre, l’ipotesi di una soluzione ad interim in vista delle prossime decisive partite di qualificazione, per poi programmare un progetto a lungo termine.

Un addio amaro

Quello di Spalletti è un addio amaro, che lascia l’Italia in bilico e con l’obbligo di riflettere su una nuova direzione. L’avventura azzurra del tecnico toscano si era aperta con grandi speranze, ma non è mai riuscita a decollare, tra problemi tattici, difficoltà ambientali e una gestione del gruppo che non ha prodotto i frutti sperati.

Il calcio italiano si trova ora davanti all’ennesimo bivio. Mentre si prepara alla sfida con la Moldova – diventata improvvisamente simbolica – il Paese intero guarda già al futuro, in cerca di un nuovo condottiero capace di restituire entusiasmo, risultati e dignità alla maglia più importante.

Qualificazioni Mondiali 2026, disastro Italia a Oslo: la Norvegia travolge gli Azzurri 3-0


OSLO –
Parte nel peggiore dei modi il cammino dell’Italia verso il Mondiale 2026. All’Ullevaal Stadion di Oslo, gli Azzurri di Luciano Spalletti crollano sotto i colpi di una travolgente Norvegia, che si impone con un secco 3-0 firmato da Sorloth (14’), Nusa (34’) e Haaland (42’). Una lezione durissima, con la Nazionale nordica che domina in ogni zona del campo e si conferma capolista solitaria del Girone I a punteggio pieno dopo tre partite. Per l’Italia, invece, l’esordio è da incubo: zero punti, un solo tiro in porta e lo spettro dei playoff già dietro l’angolo.


La partita: una Norvegia scintillante, un’Italia fragile

Costretta a fronteggiare diverse assenze, soprattutto in difesa, Spalletti opta per un 3-5-2 rimaneggiato, lanciando il giovane Diego Coppola (classe 2003) al centro del reparto arretrato per provare a contenere il duo terribile Haaland–Sorloth. Davanti, la coppia Retegui–Raspadori non riesce mai ad accendersi. La Norvegia, già vittoriosa su Moldavia e Israele, parte con maggiore decisione e aggressività, colpendo al primo errore azzurro: al 14’, un rinvio sbagliato di Bastoni consente il recupero palla a Nusa, che taglia il campo e serve a Sorloth l’assist per l’1-0.

La reazione italiana è confusa e sterile: al 25’ ci prova Raspadori, ma la sua conclusione finisce alta. La Norvegia, invece, insiste con maggiore precisione e concretezza. Dopo una prima parata salva-risultato di Donnarumma su Sorloth, al 34’ arriva il raddoppio: Nusa, stella nascente del Lipsia, salta Rovella e Di Lorenzo come birilli e insacca con un destro sotto la traversa.

Il primo tempo si chiude con un’altra doccia gelata per gli Azzurri: al 42’, Odegaard inventa, Haaland finalizza. È 3-0 e partita virtualmente chiusa.


Ripresa senza reazione: Norvegia padrona, Italia impotente

Nel secondo tempo non cambia il copione. L’Italia è in balia dell’avversario e rischia anche il tracollo: al 65’ Berge sfiora il poker con un destro a giro che si stampa sul palo. Il centrocampo azzurro, lento e prevedibile, non riesce mai ad alzare i giri e la manovra resta sterile per tutta la ripresa. I cambi di Spalletti non invertono l’inerzia e l’unico vero tiro in porta dell’intera gara arriva al 92’, con un colpo di testa di Lucca, facile preda del portiere norvegese.

La Norvegia gestisce il vantaggio negli ultimi venti minuti con un possesso ordinato e maturo, dimostrando di avere non solo fisico, ma anche qualità tecnica e organizzazione.


Situazione girone: Norvegia a punteggio pieno, Italia già nei guai

Con questa vittoria, la Norvegia vola in testa al Girone I a quota 9 punti, con un impressionante bottino di 12 gol segnati e solo 2 subiti in tre gare. L’Italia resta invece ferma a 0, dopo una sola partita, ma già con la necessità di non sbagliare più per evitare l’incubo dei playoff. Il ko contro la rivale diretta per il primo posto pesa tantissimo, anche dal punto di vista psicologico.


Spalletti: “Serve una scossa”

Nel post-partita, il ct Spalletti ha ammesso: “È una sconfitta pesante, sotto ogni punto di vista. La Norvegia ci ha messo sotto sul piano dell’intensità e della qualità. Abbiamo molto su cui lavorare, dobbiamo reagire subito: il margine d’errore ora è praticamente nullo”.


Prossimi impegni: l’Italia tornerà in campo tra pochi giorni con l’obbligo di vincere per tenere vive le speranze di qualificazione diretta. Una situazione già critica, dopo appena 90 minuti di percorso.


📊 Girone I – Classifica provvisoria

  1. 🇳🇴 Norvegia – 9 pt

  2. 🇮🇱 Israele – 4 pt (2 partite)

  3. 🇲🇩 Moldavia – 3 pt (2 partite)

  4. 🇮🇹 Italia – 0 pt (1 partita)
    (le prime due si qualificano direttamente ai Mondiali; la terza va ai playoff solo in base al ranking di Nations League)


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