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Il Milan ritrova il successo e rialza la testa dopo la sconfitta a San Siro contro il Napoli. In una partita combattuta ma priva di grande spettacolo, i rossoneri si sono imposti per 1-0 sul Monza grazie a un gol di Tijjani Reijnders, che è stato schierato titolare da Paulo Fonseca accanto a Theo Hernandez, rientrato dopo la squalifica. L’allenatore milanista ha scelto di rinunciare nuovamente a Rafael Leao dal primo minuto, segnando per il portoghese la terza panchina consecutiva in campionato. La vittoria permette al Milan di concentrarsi con più serenità sulla prossima sfida di Champions League contro il Real Madrid, rimanendo nelle posizioni di vertice in Serie A.
Al contrario, il Monza di Alessandro Nesta rimane nelle parti basse della classifica, con soli due punti di vantaggio dal Genoa ultimo. La formazione brianzola, che ha visto il ritorno in campo dal primo minuto di Daniel Maldini, ha mostrato due volti: un buon primo tempo con diverse occasioni sprecate e una seconda frazione meno incisiva, senza mai realmente sfiorare il gol del pareggio.
Parallelamente, la Juventus ha portato a casa tre punti preziosi contro l’Udinese, vincendo 2-0 al termine di una partita dominata nella prima frazione. Gli uomini di Thiago Motta hanno saputo capitalizzare al massimo le loro uniche vere occasioni, dimostrando cinismo e compattezza. Il gol del vantaggio è stato firmato da Thuram, che ha colpito il palo e trovato la rete su rimpallo con la schiena del portiere Okoye. Poco dopo, Savona ha raddoppiato, mettendo a segno la sua occasione su respinta di un tiro di Yildiz.
Nella ripresa, l’Udinese ha cercato di reagire senza successo, con un gol annullato a Davis per un fallo in attacco che ha scatenato il disappunto del pubblico. La Juventus ha saputo mantenere il controllo della gara, e nonostante un colpo di testa di Lucca che ha colpito la traversa, la formazione di Thiago Motta ha messo in cassaforte la vittoria.
Con questa vittoria, la Juventus si avvicina alle prime posizioni in classifica e mostra una crescita anche nella gestione difensiva.
FRANCESCO LOIACONO - Il Lecce incassa una sconfitta per 1-0 contro il Bologna allo stadio “Dall’Ara” nell’undicesima giornata di Serie A, proseguendo una serie negativa che lo vede fermo nella parte bassa della classifica.
Primo tempo: Lecce aggressivo, ma manca il gol
La partita inizia con un tentativo di Castro che al primo minuto, di testa, non riesce a schiacciare il pallone in porta. Il Lecce si mostra propositivo e al 22’ Pierotti sfiora la rete, sprecando un'occasione importante. Al 32’ il Lecce vede annullarsi un gol di Rafia per un fallo di Dorgu su Lucumí, una decisione che lascia l’amaro in bocca ai giallorossi. Bologna, invece, si rende pericoloso al 42’ con Freuler, che non riesce a finalizzare. Sul finire del primo tempo, Castro tenta di nuovo di trovare il gol, ma senza fortuna.
Secondo tempo: Orsolini decide il match
Il Lecce continua a cercare il vantaggio e al 4’ Krstovic tira di destro, ma la conclusione è imprecisa. Bologna risponde al 23’ con un’opportunità mancata di Dallinga. Al 28’ Krstovic su punizione si avvicina al vantaggio per i pugliesi, ma il pallone non entra. Al 35’ Fabbian spreca da posizione favorevole, e al 40’ arriva la svolta del match: Orsolini insacca di testa su un cross di Miranda, portando il Bologna in vantaggio. Nonostante i tentativi finali, il Lecce non riesce a rimontare.
Classifica e prossimi impegni
Questa sconfitta segna la settima battuta d’arresto per il Lecce, che si trova ora al penultimo posto in classifica con 8 punti, a pari merito con Monza e Venezia. Il Bologna, con questa terza vittoria in campionato, sale all’ottavo posto a quota 15 punti.
TORINO - La Juventus soffre ancora di “pareggite” e chiude sul 2-2 contro il Parma in una partita segnata da continue rincorse al pareggio. Per i bianconeri, è il sesto pareggio in dieci giornate di campionato e il quarto nelle ultime sei gare interne, un risultato che li vede scivolare al quarto posto, con il Napoli ormai distante sette punti e l’Inter a +3. Anche l’Atalanta riesce nel sorpasso, lasciando la Juve a riflettere su una fase offensiva poco incisiva e una difesa fragile.
Il tecnico Thiago Motta sceglie di rinunciare ancora una volta a Yildiz, confermando invece Vlahovic al centro dell’attacco. In difesa, la coppia Gatti-Danilo e, a centrocampo, la regia di Locatelli affiancato da Thuram. Dietro le punte, Conceicao, McKennie e Weah formano la linea di trequartisti, con Koopmeiners di nuovo a disposizione in panchina dopo un lungo stop. Pecchia, allenatore del Parma, sorprende con un 4-2-3-1 che diventa un 4-5-1 in fase difensiva, schierando Bonny come riferimento offensivo.
È proprio Bonny a dare la scossa iniziale, impegnando Di Gregorio al secondo minuto e creando l’occasione per il vantaggio ospite: dal successivo calcio d’angolo, Balogh anticipa Weah e serve Delprato, che di testa batte il portiere bianconero. La Juve reagisce faticosamente, con Vlahovic che manca una ghiotta occasione davanti a Suzuki. Solo alla mezz’ora i bianconeri trovano il pareggio grazie a McKennie, bravo a sfruttare un cross di Weah.
Ma il Parma non si lascia intimorire e torna subito in vantaggio con Sohm, servito in contropiede da Man. Gli ospiti chiudono la prima frazione avanti per 2-1, tra i fischi dei 40mila tifosi allo Stadium.
Nella ripresa, dopo pochi minuti, la Juve risponde con un’altra fiammata: Thuram parte in progressione e serve Conceicao, che trova Weah per il gol del 2-2. Motta tenta il tutto per tutto con Yildiz e Savona per Weah e Cabal, mentre il Parma risponde inserendo Almqvist e Charpentier per rinnovare l’attacco. Nel finale la Juve si getta in avanti, ma senza successo. Un’occasione clamorosa capita a Charpentier all’82’, che però non riesce a superare Di Gregorio.
Gli ultimi minuti sono una battaglia: Delprato respinge un tiro pericoloso di Yildiz, Almqvist viene fermato in corner da Gatti, e Locatelli vede il suo tiro bloccato da Hainaut. All’ultimo minuto, Suzuki sbaglia un’uscita ma il Parma riesce comunque a respingere l’assalto finale.
Un altro pareggio frena la Juventus, che ora si trova in quarta posizione, distanziata dalle dirette concorrenti. Per il Parma, invece, si tratta di un punto d’oro, frutto di una gara coraggiosa e ben giocata, con un’organizzazione difensiva che ha resistito fino alla fine.
Ssc Napoli |
MILANO – Il Napoli di Antonio Conte dimostra ancora una volta di fare sul serio in questa stagione e, con un'ottima prestazione, supera il Milan a San Siro per 2-0, consolidando così il suo primato in classifica. Partenopei in gran forma, mentre il Milan, guidato da Paulo Fonseca, paga l’assenza iniziale di Rafael Leao, tenuto in panchina per buona parte della gara.
La partita si sblocca presto: al 5' Romelu Lukaku si fa largo con uno dei suoi classici gol di potenza, portando subito in vantaggio il Napoli e indirizzando la gara. I rossoneri tentano una reazione, ma sono i partenopei a continuare a creare pericoli, raddoppiando al 43' con una conclusione da fuori di Kvaratskhelia che sorprende Maignan e consolida il vantaggio prima dell’intervallo.
Nella ripresa, un gol di Morata viene annullato dal VAR, episodio che comunque dà una scossa ai rossoneri. Fonseca decide di giocarsi la carta Leao, inserendolo per aumentare il potenziale offensivo. Con l’ingresso del portoghese, il Milan guadagna più convinzione e pressione offensiva, riuscendo a mettere sotto assedio l’area napoletana senza però riuscire a ribaltare il risultato.
Il Napoli torna a casa con tre punti preziosi, confermandosi leader e squadra da battere in questa stagione. I partenopei di Conte, con una difesa solida e un attacco letale, si dimostrano sempre più i favoriti per il titolo, mentre il Milan dovrà riflettere sulla sua tenuta nelle sfide cruciali.
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MILANO - A San Siro si chiude con un pareggio il primo derby d'Italia della stagione. Una sfida che ha cambiato più volte forma e direzione, chiusa con la rimonta amara dei bianconeri dopo un secondo tempo dominato dall'Inter. L'analisi di mister Simone Inzaghi al termine del match:
“La determinazione deve essere maggiore però da allenatore devo dire che avremmo meritato di fare 7 o 8 gol ad una squadra che ne aveva subito fin qui solo uno. Ci sono teste basse come è giusto che sia, io sono il primo, ma abbiamo fatto una buona gara con il neo di non fare il quinto gol per chiudere la partita. Dopo il 4-3 la squadra si è innervosita ma il calcio è questo e questa è una grandissima lezione che ci porteremo a casa. Cosa è mancato? Un po’ di determinazione in più, è vero che siamo influenzati dal risultato ma io ho visto una squadra che ha creato tantissimi pericoli. I ragazzi lavorano bene, vedo ottimi atteggiamenti, è brutto pareggiare così perché la squadra avrebbe meritato altro, gli spettatori neutri si saranno divertiti, io un po’ meno ma vedendo quello che abbiamo creato parto da delle certezze. In questo momento abbiamo delle rotazioni limitate e paghiamo questo in una gara che avremmo ampiamente meritato di vincere, da domani mattina ripartiremo analizzando tutto.”
Simone Inzaghi
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PIERO CHIMENTI - La Juventus si impone per 1-0 contro la Lazio in una partita intensa e combattuta, decisa soltanto nel finale grazie a un'autorete di Gila all'85'. La gara, valida per la 9ª giornata di campionato, è stata caratterizzata da un grande equilibrio nel primo tempo, con entrambe le squadre impegnate a studiarsi senza creare occasioni clamorose. Tuttavia, al 35', la Lazio è rimasta in dieci uomini a causa dell'espulsione di Romagnoli, autore di un fallo da ultimo uomo su Kalulu, lanciato a rete.
Nonostante la superiorità numerica, la Juventus ha faticato a trovare spazi contro una Lazio compatta in difesa. La squadra di Sarri ha resistito agli attacchi bianconeri per gran parte della ripresa, con i padroni di casa che hanno aumentato la pressione ma senza riuscire a creare occasioni concrete.
Il match si è sbloccato all'85', quando un cross di Cabal ha messo in difficoltà la retroguardia laziale e Gila, nel tentativo di allontanare il pallone, ha sfortunatamente deviato nella propria porta, regalando il vantaggio alla Juventus.
Con questa vittoria, i bianconeri conquistano tre punti fondamentali in chiave classifica, mentre la Lazio, nonostante la buona prova in inferiorità numerica, torna a casa a mani vuote.
Inter.it |
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FIRENZE - In una delle partite più folli della stagione, la Fiorentina ha conquistato una vittoria fondamentale per 2-1 contro un Milan che ha sprecato l'occasione di agganciare l'Inter al secondo posto. Al "Franchi", tra rigori parati e colpi di scena, la Viola ha dimostrato più fame e determinazione, infliggendo ai rossoneri una pesante sconfitta.
Il match si è subito infiammato, con il Milan che ha avuto l'opportunità di sbloccare la gara grazie a un calcio di rigore concesso per fallo su Kean, ma Mike Maignan ha neutralizzato il tiro dello stesso attaccante, mantenendo intatto il risultato. Poco dopo, è stata la Fiorentina a portarsi in vantaggio con un gol spettacolare dell'ex rossonero Yacine Adli, che ha infilato la rete con una giocata di pregevolissima fattura.
Il Milan ha faticato a trovare ritmo, con un giro palla lento e prevedibile, ma è riuscito a trovare il pareggio grazie a Christian Pulisic, bravo a sfruttare un'occasione nel cuore dell'area viola. Nonostante il gol, i rossoneri non sono riusciti a mantenere il controllo della partita, subendo la seconda rete della Fiorentina firmata da Gudmundsson, che ha sfruttato un lungo rinvio di De Gea per bucare la difesa milanista, colpevole di ripetute distrazioni.
La partita è stata caratterizzata anche da altri due rigori falliti: De Gea ha respinto il penalty di Theo Hernandez, mentre Maignan ha ipnotizzato anche Abraham, protagonista sfortunato della serata. Nel finale, il Milan è rimasto in dieci per l'espulsione dello stesso Theo Hernandez, che ha ricevuto un cartellino rosso per proteste nei confronti dell'arbitro.
Per la Fiorentina, si tratta di una vittoria meritata, frutto di una prestazione aggressiva e determinata. Gli uomini di Palladino hanno mostrato più lucidità e cattiveria rispetto al Milan, che ha evidenziato gravi problemi difensivi e un gioco spesso stagnante. Nonostante tre vittorie consecutive in campionato, la squadra di Pioli manca nuovamente l'opportunità di fare un salto di qualità in classifica, lasciando l'Inter ancora solitaria al secondo posto.
L'ennesimo scivolone difensivo e la mancanza di continuità stanno diventando un tema ricorrente per i rossoneri, che dovranno riorganizzarsi rapidamente per non perdere terreno nella corsa ai vertici della Serie A.
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TORINO - Termina con un pareggio per 1-1 l'anticipo dell'ora di pranzo della 7ª giornata di Serie A tra Juventus e Cagliari. I bianconeri, in cerca di continuità in campionato, non riescono a portare a casa i tre punti contro un Cagliari combattivo, che trova il gol del pareggio nei minuti finali.
La Juventus passa in vantaggio al 15' del primo tempo grazie a un calcio di rigore trasformato da Dusan Vlahovic. Il centravanti serbo, freddo dal dischetto, dedica il gol al compagno di squadra Bremer, attualmente ai box per infortunio.
Nonostante il predominio territoriale dei bianconeri, il Cagliari resta in partita e, a due minuti dal 90', trova il pareggio. Anche in questo caso, il gol arriva su calcio di rigore: Razvan Marin non sbaglia dal dischetto e batte Di Gregorio, regalando alla squadra sarda un prezioso punto in trasferta.
Nel finale, la Juventus rimane in dieci uomini per l'espulsione di Conceicao, che riceve la seconda ammonizione e lascia i bianconeri in inferiorità numerica nei minuti cruciali.
Un risultato amaro per la squadra di Thiago Motta, che vede sfumare la vittoria nel finale, mentre il Cagliari di Nicola può festeggiare un punto importante per la classifica, frutto di una prestazione coriacea e determinata.
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GENOVA - Dopo tre pareggi a reti inviolate, la Juventus torna finalmente a sorridere in Serie A, imponendosi con un netto 0-3 in trasferta contro il Genoa nell'anticipo della 6ª giornata. I bianconeri, che nelle ultime settimane avevano faticato a trovare la via del gol, ritrovano brillantezza nella ripresa, portandosi in vetta alla classifica con 12 punti.
La prima frazione di gioco, tuttavia, non ha mostrato grandi emozioni, con la squadra di Allegri apparsa lenta e prevedibile. Il Genoa ha difeso con ordine, concedendo pochi spazi, e la Juve non è riuscita a creare vere occasioni pericolose.
La svolta della partita arriva subito dopo l'inizio del secondo tempo, quando al 48' De Winter tocca il pallone con la mano in area di rigore, costringendo l'arbitro a indicare il dischetto. Dusan Vlahovic non sbaglia e, con una conclusione potente, batte Gollini, rompendo un digiuno di gol personale che durava da 445 minuti tra campionato e Champions League.
L'attaccante serbo non si ferma qui: appena sette minuti più tardi, sigla il raddoppio. Su un passaggio in profondità di Koopmeiners, Vlahovic scatta sulla sinistra e con un preciso diagonale mancino insacca nuovamente alle spalle del portiere rossoblù, portando il punteggio sullo 0-2.
La Juventus avrebbe potuto chiudere definitivamente i conti già al 64', ma è l'olandese Koopmeiners a fallire clamorosamente il terzo gol, calciando sulla traversa da pochi passi, su assist di Conceição.
Nel finale, però, arriva comunque il tris: al 90', il giovane Conceição, dopo una veloce ripartenza, trova il gol che chiude la partita con un preciso tiro di sinistro. Un finale perfetto per la squadra bianconera, che conferma la sua solidità difensiva, allungando a 540 minuti l'imbattibilità in campionato.
Per il Genoa, invece, è il secondo ko consecutivo, il terzo nelle ultime quattro partite. La squadra di Gilardino resta ferma a 5 punti, con un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessione, dove il Venezia spinge per risalire. Una situazione che inizia a farsi delicata per i liguri.
La Juventus, al contrario, esce rinvigorita da questo successo e, soprattutto, ritrova la via del gol grazie a un Vlahovic finalmente decisivo.