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Una sfida intensa, giocata a viso aperto, che ha visto le due squadre combattere ad armi pari nel primo tempo, ma decisa da un episodio nella ripresa: un colpo di testa di Gonzalo García, servito con precisione da un cross di Alexander-Arnold, ha punito la squadra di Tudor e regalato il passaggio del turno ai blancos.
La Juventus è partita con coraggio, proponendo un pressing alto e cercando la profondità con Kolo Muani e le giocate di un ispirato Kenan Yildiz. Proprio il turco ha costruito la prima vera occasione del match, mandando in porta l’attaccante francese, che però ha tentato un pallonetto finito alto sopra la traversa.
Dopo il primo quarto d’ora a tinte bianconere, il Real Madrid ha iniziato a prendere campo, trovando la porta con le conclusioni dalla distanza di Valverde e Bellingham, entrambe sventate da uno straordinario Di Gregorio, protagonista di ben 10 parate totali nel match.
Nella ripresa il Real Madrid ha aumentato i giri del motore, prendendo definitivamente in mano il pallino del gioco. Dopo diverse occasioni pericolose, al 55’ è arrivato il gol decisivo: Alexander-Arnold pennella dalla destra e Gonzalo García, al suo terzo centro nel torneo, anticipa tutti e di testa insacca alle spalle di un incolpevole Di Gregorio.
La Juventus ha provato a reagire, alzando il baricentro e inserendo forze fresche come McKennie, Kostic e Koopmeiners, ma senza riuscire a trovare il varco giusto. L'unico vero brivido per Courtois è arrivato al 70’, con un tiro rasoterra di Nico González che ha sfiorato il palo.
Negli ultimi minuti, nonostante un forcing generoso, i bianconeri non sono riusciti a costruire palle-gol nitide, anche grazie alla gestione esperta del Real Madrid, che ha controllato il possesso fino al triplice fischio.
Nonostante l’eliminazione, la Juventus esce a testa alta. Il portiere Michele Di Gregorio è stato il migliore in campo con 10 interventi decisivi, ma non è bastato contro la superiorità tecnica del Real. Per Tudor, resta l’amaro di un match deciso da un singolo episodio, ma anche la consapevolezza di aver messo in difficoltà una delle squadre più forti al mondo.
Il Real Madrid, invece, conferma la sua solidità e il talento dei suoi giovani, con Gonzalo García sempre più protagonista. Ora attende ai quarti la sfida contro Borussia Dortmund o Monterrey, con l’obiettivo di alzare al cielo un altro trofeo internazionale.
REAL MADRID – JUVENTUS 1-0
Marcatori: 55' García (R)
REAL MADRID (3-5-2): Courtois; Rudiger, Tchouaméni, Huijsen; Alexander-Arnold, Bellingham (90' Ceballos), Arda Güler (79' Modric), Valverde (90' Ceballos), Fran Garcia; Vinicius Jr., García (69' Mbappé).
All. Xabi Alonso.
JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Rugani (87' Gatti), Kelly (60' Nico González); Costa, Locatelli (87' McKennie), Thuram, Cambiaso; Conceição (61' Kostic), Yildiz (72' Koopmeiners); Kolo Muani.
All. Igor Tudor.
Arbitro: Marciniak (Polonia)
Ammoniti: Bellingham (88’)
Recuperi: 1’ pt, 6’ st
📅 Prossimo turno: Quarti di finale – Real Madrid vs vincente Borussia Dortmund-Monterrey
📊 Curiosità:
Gonzalo García è il miglior marcatore del Real Madrid nel torneo con 3 gol.
Michele Di Gregorio ha eguagliato il record di 10 parate in una singola partita del Mondiale per club (ultima volta Yassine Bounou, 1 luglio 2025).
Al Lincoln Financial Field di Filadelfia, il protagonista assoluto è ancora una volta il numero 10 bianconero: Yildiz firma l’azione del primo gol dopo appena 9 minuti, con un’incursione sulla sinistra conclusa da un tocco sfortunato del difensore marocchino Boutouil, cui la FIFA assegna l’autogol. Ma il talento turco non si ferma lì.
Al 16’ arriva la sua firma vera e propria: un bolide dalla distanza che lascia di stucco Benabid e vale il 2-0. Poi, nella ripresa, al 69’, Yildiz trova la doppietta personale con un delizioso colpo da biliardo sul secondo palo, dopo che Cambiaso aveva già colpito il legno pochi istanti prima. La Juve dilaga.
Nel mezzo, l’unico passaggio a vuoto dei bianconeri: al 25’, infatti, Lorch approfitta di un’amnesia difensiva e batte Perin per il momentaneo 2-1, primo gol subito dalla squadra di Igor Tudor in questa edizione del torneo. Una rete però indolore, che non cambia l’inerzia del match.
Nel recupero, c’è gloria anche per Dusan Vlahovic, che si presenta sul dischetto e spiazza il portiere per il definitivo 4-1. Un gol che può ridare fiducia al centravanti serbo, chiamato a ritrovare continuità in zona gol.
Con questa vittoria, la Juventus resta a punteggio pieno e vede sempre più vicini gli ottavi di finale, in attesa del verdetto del match tra Manchester City e Al Ain, in programma nella notte. E proprio contro i Citizens, giovedì prossimo, si deciderà il primato del girone.
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Il match si è acceso fin dai primi minuti con un botta e risposta continuo. È Fila ad aprire le marcature per i padroni di casa, ma la Juve reagisce prontamente con il talento di Yildiz, che ristabilisce la parità. Kolo Muani completa la rimonta con una zampata da attaccante vero, portando i bianconeri avanti nel punteggio.
Nella ripresa il Venezia tenta l’assalto e trova il pareggio con un colpo di testa di Haps, riaccendendo le speranze. Ma è un rigore di Locatelli, freddo dal dischetto, a spegnere definitivamente i sogni dei veneti e a regalare il successo alla squadra di Torino.
Con questi tre punti, la Juventus blinda la qualificazione in Champions, un obiettivo fondamentale per il rilancio del club dopo una stagione altalenante. Amarezza invece per il Venezia, che saluta la Serie A dopo un campionato difficile, segnato da troppi alti e bassi.
Per la Juve si aprono ora le porte dell’Europa che conta. Per il Venezia, invece, è tempo di pianificare il futuro e ripartire dalla Serie B.
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Il primo tempo si è chiuso a reti inviolate, con le due squadre molto attente sul piano tattico, più inclini allo studio che al rischio. A sbloccare la partita ci ha pensato Kolo Muani al 51’, finalizzando al meglio una bella azione manovrata dei bianconeri. La Juventus sembrava in controllo, ma l’inerzia del match è cambiata radicalmente poco dopo.
A stravolgere gli equilibri è stata l’espulsione di Kalulu, già ammonito, che al 65’ ha rifilato una manata a Castellanos: inevitabile il secondo giallo e rosso. Con la Juve in inferiorità numerica, la Lazio ha preso coraggio e ha iniziato a spingere con decisione, trascinata da un Olimpico infuocato.
Il forcing biancoceleste ha trovato il giusto premio al 96’, con un guizzo di Vecino che ha infilato la difesa juventina e ha mandato in visibilio i tifosi di casa. Un pareggio che sa quasi di vittoria per gli uomini di Tudor.
Con questo risultato, Lazio e Juventus restano appaiate al quarto posto con 64 punti, ma la lotta per un posto in Champions League è più accesa che mai. La Roma, attesa lunedì a Bergamo contro l’Atalanta, potrebbe operare il sorpasso. In piena corsa restano anche Bologna (62 punti), Milan (60) e Fiorentina (59), che ha ancora una gara da recuperare.
Il finale di stagione si preannuncia incandescente, con sei squadre in lotta per soli tre posti nell’Europa che conta.
La gara si accende subito: al 9’ la Juventus sblocca il match con Khephren Thuram, che prova la conclusione dalla distanza. Il tiro non è irresistibile, ma Skorupski commette un errore clamoroso, lasciandosi sfuggire il pallone sotto le mani: è 0-1.
Il Bologna fatica a reagire e si innervosisce per alcune decisioni arbitrali contestate: al 31’ viene ignorato un intervento al limite del regolamento di McKennie su Freuler in area, e pochi minuti dopo, al 36’, un sospetto tocco di mano di Savona non viene rilevato da Doveri né dal VAR.
Nella ripresa, il Bologna alza i ritmi e trova il pari al 54’: Cambiaghi sfonda a sinistra, crossa al centro per Dallinga che fa da torre per Freuler. Il centrocampista svizzero batte Thuram in marcatura e trova la deviazione decisiva di Renato Veiga, che spiazza Di Gregorio: è 1-1.
La Juve potrebbe tornare in vantaggio al 76’, ma Alberto Costa, servito da un McKennie ispirato, sbaglia clamorosamente a porta quasi sguarnita.
Il pareggio non risolve nulla e rimanda tutto alle ultime tre giornate, che si annunciano decisive e infuocate. Il prossimo turno è da bollino rosso: Lazio-Juventus, Atalanta-Roma e Milan-Bologna saranno incroci che potrebbero determinare chi salirà sul treno per la prossima Champions.
La corsa è apertissima, quattro squadre in un punto e un finale di stagione tutto da vivere.
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Torino, 27 aprile 2025 – Non c'è pace per la Juventus di questa stagione. I bianconeri di Igor Tudor riscattano la brutta sconfitta di Parma e, sfruttando il turno favorevole, superano il Monza per 2-0 grazie alle reti di Nico Gonzalez all'11' e di Kolo Muani al 33'. Tre punti pesanti che permettono alla Juve di tornare momentaneamente al quarto posto, in attesa dei match di Bologna e Lazio.
La serata però non si chiude senza amarezza: nei secondi finali del primo tempo, Kenan Yildiz si rende protagonista di un'ingenuità clamorosa, rifilando una gomitata a Bianco sotto gli occhi del VAR. Dopo l'on field review, l'arbitro Berenzoni non ha avuto dubbi: cartellino rosso diretto e Juve in dieci uomini.
Un'assenza pesantissima quella di Yildiz, che salterà per squalifica i prossimi due scontri diretti per il quarto posto contro Bologna e Lazio, due tappe decisive per la corsa Champions.
Nel frattempo, grazie a questa vittoria, la Juventus si porta a 65 punti, con due lunghezze di vantaggio su Roma e Bologna (che domani sarà impegnato a Udine) e tre su Fiorentina e Lazio (che affronterà il Parma all'Olimpico).
Per Tudor e i suoi ragazzi, insomma, nessuna tregua: ogni errore può costare caro in questo finale di stagione incandescente.
Nonostante i due infortuni pesanti nei primissimi minuti di gioco – Vogliacco e Bernabé costretti a uscire – il Parma ha mantenuto compattezza e coraggio, trovando il gol vittoria sul finire del primo tempo: cross perfetto di Valeri dalla sinistra e colpo di testa imprendibile di Pellegrino, che ha fatto esplodere lo stadio.
Nella ripresa, la Juventus ha provato a riordinare le idee e a cambiare ritmo, ma le occasioni costruite – in particolare con Kolo Muani e Conceiçao – si sono spente contro il muro gialloblù o sono finite lontano dallo specchio.
Il successo rilancia le ambizioni salvezza del Parma e regala fiducia a un gruppo giovane ma determinato. Serata amara invece per la Juventus, che dopo questo passo falso scivola al quinto posto, superata dal Bologna e momentaneamente fuori dalla zona Champions League.
Un campanello d’allarme per Tudor, che dovrà ora gestire pressione e classifica in un finale di stagione incandescente.
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La partenza è fulminea per la squadra di Igor Tudor: al 2' minuto, Koopmeiners apre le marcature con un preciso diagonale di sinistro, servito da Vlahovic. Il Lecce reagisce subito e al 5' Krstovic va vicino al pareggio, ma la sua conclusione colpisce il palo. Due minuti dopo, è ancora Vlahovic a rendersi pericoloso, sfiorando il raddoppio per i padroni di casa.
La Juventus continua a spingere e al 33' trova il 2-0 con Yildiz, autore di una bella conclusione di destro da fuori area. Al 37' il solito Vlahovic ha un'altra occasione per segnare, ma manca di poco la porta.
Nel secondo tempo, il Lecce prova a riaprire la gara: al 5' Veiga sfiora la rete del possibile 2-1. Il gol arriva però solo al 42', quando Baschirotto accorcia le distanze con un colpo di testa preciso su calcio d’angolo. Due minuti dopo, Helgason va vicinissimo al clamoroso pareggio, ma il suo tiro termina di poco a lato.
Con questa vittoria, la Juventus sale a 59 punti, confermandosi al terzo posto in classifica. Il Lecce, invece, resta invischiato nella zona retrocessione, al quartultimo posto con 26 punti, e dovrà lottare fino alla fine per conquistare la salvezza.
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Il primo tempo è caratterizzato da un ritmo intenso, con la Juventus che parte con un possesso palla dominante. Tuttavia, la prima vera occasione è della Roma al 24’, quando Cristante calcia a botta sicura ma trova la miracolosa chiusura in scivolata di Kalulu. Tre minuti più tardi è la Juve a sfiorare il vantaggio con Nico Gonzalez, il cui colpo di testa viene deviato sulla traversa da un grande intervento di Svilar.
Al 37’ anche la Roma colpisce un legno: El Shaarawy sfiora il gol con un colpo di testa che si stampa sul palo esterno. Ma al 40’ arriva il vantaggio juventino: su una respinta corta della difesa giallorossa, Manuel Locatelli si coordina e dal limite dell’area trova l’angolo con un tiro al volo imprendibile per Svilar.
Nella ripresa, la Roma trova subito il pareggio. Al 49’, su azione da calcio d’angolo, Ndicka impegna Di Gregorio con un colpo di testa, ma il portiere non può nulla sul tap-in di Eldor Shomurodov, entrato da pochi minuti al posto di Hummels. La mossa di Ranieri si rivela subito decisiva.
Dopo i due gol, il match si incattivisce e le occasioni scarseggiano. Entrambe le squadre lottano con intensità ma senza riuscire a trovare la giocata vincente, accontentandosi di un punto che tiene vivo il sogno europeo.
Nel prossimo turno, la Juventus sarà chiamata a una sfida cruciale in chiave classifica, mentre la Roma dovrà confermare il buon momento cercando punti pesanti nella corsa alla Champions.
Juventus fb |
Primo tempo
La Juventus parte subito forte, cercando di imporre il proprio gioco. Al 25', la pressione bianconera si concretizza con il gol di Yildiz, bravo a sfruttare un assist di Vlahovic e a battere il portiere avversario con un preciso diagonale. Il Genoa prova a reagire, ma la difesa juventina è ben organizzata e non concede occasioni.
Secondo tempo
Nella ripresa, il Genoa alza il baricentro e cerca il pareggio, ma la Juventus si difende con ordine e riparte in contropiede. Al 93', Weah ha l'occasione per chiudere la partita, ma il suo tiro viene respinto da Leali.
Classifica
Con questa vittoria, la Juventus sale a 55 punti, a -1 dal Bologna quarto. Il Genoa, che era imbattuto nelle ultime tre partite, resta dodicesimo con 35 punti.
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Sin dalle prime battute la squadra di Palladino si dimostra padrona del campo: l’intensità e l’organizzazione tattica soffocano una Juventus apparsa spenta e senza idee. Al 18’, Gosens sblocca il risultato con una precisa conclusione dal limite. La Juve prova a reagire, ma senza mai rendersi realmente pericolosa. Nel secondo tempo il copione non cambia: Mandragora trova il raddoppio con un perfetto inserimento centrale, e a chiudere i conti ci pensa Gudmundsson con una splendida azione personale.
Per Thiago Motta si apre ora un momento delicatissimo: la squadra appare in difficoltà fisica e mentale, e la corsa Champions rischia di complicarsi ulteriormente. Palladino, invece, si gode l’entusiasmo dei suoi e può guardare con fiducia a un finale di stagione che potrebbe regalare sorprese europee.
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Motta sorprende tutti con alcune scelte: oltre all’assenza iniziale di Vlahovic, Koopmeiners parte dalla panchina per la terza volta in campionato, mentre McKennie agisce sulla trequarti con il duo Locatelli-Thuram a centrocampo. Yildiz e Nico Gonzalez supportano Kolo Muani in attacco. Il Verona risponde con un 3-4-2-1 che vede Livramento titolare al posto di Bernede e Sarr supportato da Suslov.
Il primo squillo è della Juventus con un mancino di Locatelli alto sopra la traversa. Il Verona si difende bene e prova a rendersi pericoloso con Suslov e Sarr, ma è la Juventus ad andare vicina al gol con Gatti, che sfiora il palo. Il pressing bianconero aumenta e Thuram impegna Montipò con un tiro debole. Al 37’ McKennie trova la rete di testa, ma il gol viene annullato per un fallo di Kelly su Montipò. Poco dopo, il portiere del Verona si supera con una serie di interventi decisivi su Locatelli, McKennie e Yildiz.
Nel recupero, il Verona sembra trovare il vantaggio con un gran tiro di Suslov da 30 metri, che gela lo Stadium. Tuttavia, il VAR interviene e annulla il gol per fuorigioco di Faraoni, lasciando il punteggio sullo 0-0 tra i fischi dello stadio.
Il secondo tempo inizia con un'altra parata decisiva di Montipò su Kolo Muani. La Juventus spinge, ma fatica a trovare il varco giusto. Al 60’, Motta inserisce Koopmeiners tra i fischi del pubblico, mentre entrano anche Weah e Alberto Costa. Quest'ultimo sfiora subito il gol con un tiro di poco fuori.
Il Verona si chiude in difesa e la Juventus si innervosisce, ma al 70’ il match si sblocca: Locatelli serve Cambiaso sulla fascia, il quale trova Thuram in area. Il francese, tutto solo, non sbaglia e realizza il suo terzo gol in campionato, regalando il vantaggio ai bianconeri.
All’80’ Vlahovic e Mbangula subentrano a Kolo Muani e Yildiz. Poco dopo, Ghilardi rischia un rigore con un braccio largo in area, ma il VAR non interviene. All’85’ arriva il raddoppio bianconero: Koopmeiners calcia con precisione, anticipando la scivolata di Coppola e battendo Montipò, autore di una prestazione eccezionale fino a quel momento.
La Juventus soffre, ma convince e ora punta all’Atalanta per un possibile aggancio al terzo posto. Appuntamento domenica prossima, sempre allo Stadium.
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