Milan: poche idee, tanta sfortuna. Vincere Costa, Doria-party a S.Siro. Ora il mercato

di Luca Losito. Nella rovente estate 2012 sembra essersi liquefatto il Milan cinico e solido che negli ultimi 2 anni s’è tenuto saldamente ai vertici del calcio italiano. Le numerose e pesanti partenze da Milanello non potevano non sentirsi in campo, puntualmente l’esordio ha confermato i sentori pre-stagionali. Il soporifero primo tempo di S.Siro ha regalato poche emozioni, evidenziando subito i limiti tecnici e caratteriali dell’11 rossonero. Nella ripresa, iniziata con qualche buono spunto di Robinho, anche la malasorte s'è accanita contro la spaesata truppa di Allegri: prima Costa va in gol di testa da calcio d’angolo in una delle poche folate offensive liguri; poi su analoga azione dalla bandierina a parti invertite non ha la stessa fortuna Yepes, il cui colpo di testa accarezza il palo interno e finisce tra le braccia di Romero; in seguito è ancora il palo a dire no allo spettacolare bolide dai 25 metri di Boateng; infine il salvataggio sulla linea di Gastaldello sulla botta a colpo sicuro di Flamini. Partita stregata contro un avversario gagliardo e motivatissimo, evidenti però anche i limiti tecnici di una rosa modesta come non mai. I tifosi sono giustamente stizziti, Allegri pure, spetta ora a Galliani e Berlusconi mettere mani al portafogli per tappare le evidenti falle della squadra. Più del gradito ritorno di Kakà, questa squadra ha bisogno di un degno erede di Van Bommel. Riccardo Montolivo nella posizione di playmaker fa fatica e priva la manovra offensiva del discreto supporto che darebbe giocando qualche metro più avanti. Diarra, o chi per lui, Allegri è stato molto chiaro sulle sue esigenze. Spetta alla dirigenza rispondere in questa settimana, il 31 agosto è vicinissimo ed è dura credere che sarà questo il Milan 2012/13. Chi ben comincia è a meta dell'opera, dicono. Viste le premesse, se la rosa restasse questa, è francamente terrificante immaginare quale sarebbe il prodotto finale.

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