di Luca Losito. Un Milan imballato pareggia in casa contro l'Anderlecht nel primo match della fase a gironi di Champions League. A San Siro, i rossoneri impattano 0-0 offrendo una prestazione deludente. Primo tempo stentato, con i belgi che controllano la gara senza però creare particolari occasioni. L'ingresso in campo di El Shaarawy, nella ripresa, vivacizza un minimo la squadra di Allegri che, però, non riesce a sbloccare il risultato. Evidenti sopratutto i problemi psicologici che stanno condizionando il rendimento di una squadra, pur impoverita tecnicamente, ma senz'altro in grado con le qualità attuali di battere Samp, Atalanta e Anderlecht. Le pesanti critiche, e la reiterata graticola mediatica sulla quale è posto Massimiliano Allegri, stanno peggiorando una situazione già di per sè difficile dopo la sessione di mercato estiva. Arrivano segnali incoraggianti dalla difesa, da segnalare in tal senso l'ottima prova di Mexes e De Sciglio. Restano invece grosse incognite su attacco e centrocampo. La cronaca della gara non ha molto da raccontare: il Diavolo va a sprazzi, per episodi, come quando Flamini (18') si ritrova a due passi dal portiere o quando Boateng (31') si inventa uno stop (di petto) e tiro al volo. La sensazione è che tutto sia un po' frutto del caso. Il primo tempo è tutto qui, nel secondo l'ingresso di El Shaarawy scuote i rossoneri. Proprio il Faraone ha l'occasione più grande della partita: cross dalla sinistra di Emanuelson (64') e colpo di testa - da due passi - ben parato da Proto. Poi si prosegue con affanno, con qualche spunto creato dall'asse Emanuelson-El Shaarawy e nulla d'altro. La stagione rossonera continua così a vivere di stenti, alla società la grossa colpa di non aver trovato sul mercato almeno un altro giocatore di qualità a centrocampo, oltre a Riccardo Montolivo, che avrebbe potuto dare maggior senso alla manovra della squadra di Allegri. Intanto il tecnico rossonero sta provando soluzioni tattiche nuove ed interessanti, resta però da vedere se media e società daranno tempo al buon Max di lavorare in santa pace per riportare il Milan ad un livello più alto.
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