di Luca Losito. Una notte magica a San Siro restituisce finalmente ai tifosi una squadra che somiglia molto al vero Milan, difficile attribuire tale nome ai rossoneri visti sinora in campionato. Il lungo travaglio che dura a Milanello dal giorno degli addii eccellenti di Thiago, Ibra & Co. sembra essere terminato: il successo per 1-0 sulla Juve consacra la nuova creatura di Allegri, una squadra disegnata con un 4-3-3 dinamico ed irriverente. Successo meritato che può dare al Milan certezze e stabilità. Venendo alla cronaca del match, l'avvio stupisce un po' tutti. Ci si aspetta una Juve padrona del campo ed un Milan in attesa, invece, accade il contrario: l'aggressivo modulo rossonero irretisce la capolista e al 5' fiocca la prima occasione per De Sciglio, il sorprendente terzino '92 salta come birilli i difensori bianconeri e calcia di poco a lato dal limite. Buffon sbotta subito, intuendo probabilmente la serata difficile che lo aspetta. La Juve non si vede, il Milan continua a carburare: al 14' la ripartenza rossonera guidata da Robinho regala una ghiotta palla in area a Boateng, il ghanese calcia forte ma Buffon respinge con il ginocchio. L'unica "occasione" bianconera del primo tempo capita sui piedi di Quagliarella, il quale, servito in chiara posizione di offside, calcia debolmente tra le braccia di Amelia. Sbaglia il guardalinee, ma anche Rizzoli non è da meno: al 25' non sanzionato un fallaccio di Pirlo su Robinho al limite dell'area bianconera. Poi arriva l'episodio che scatena le polemiche, un errore che pare onestamente meno grossolano di quello precedente: azione avvolgente del Milan che giunge al cross con Robinho, Nocerino colpisce forte di testa, ma gli si oppone Isla che sembra toccare con un braccio. Il replay lascia dei dubbi, ma il cileno allarga in maniera vistosa e sospetta il braccio nell'estremo tentativo di salvataggio. Ingenuità evitabile per un professionista. Robinho dal dischetto non sbaglia e firma l'1-0, Buffon la sfiora solamente. I rossoneri sono letteralmente indiavolati: un'altra ripartenza e Boateng manca il colpo del Ko con un tiro telefonato. Sul finire di tempo ci prova anche Montolivo da punizione, ma ancora una volta Buffon risponde presente. I primi 45 minuti raccontano un altro campionato: il Milan annichilisce la Juve e meriterebbe un vantaggio più ampio. L'avvio di ripresa vede i rossoneri fare altri due squilli alla retroguardia avversaria, prima che arrivi la prevedibile reazione ospite: la spinta costante della Juve produce una spettacolare rovesciata del neo entrato Giovinco, il pallone però termina lontano dalla porta di Amelia. Il Milan resta un po' schiacciato, ma quando riparte è micidiale: al 68' Nocerino si lancia in progressione e va al tiro dal limite, palla alta sopra la traversa; al 74' El Shaarawy entra in area dalla sinistra ma sbaglia il tocco per il liberissimo Pazzini. L'83' mette i brividi a tutti: prima Yepes di testa ha un'occasione colossale da corner ma non la sfrutta colpendo centralmente, poi sul ribaltamento di fronte Constant salva un Amelia battuto su tiro di Vucinic. Sempre il montenegrino ci riprova da fuori poco dopo, ma Amelia è attento e devia in angolo. Negli ultimi minuti prevalgono stanchezza e nervosismo, non accade più nulla. Il Milan, dunque, può finalmente annoverare uno scalpo di lusso nella sua scarna collezione stagionale. La Juve, invece, deve esaminare cos'ha portato alla scialba prestazione offerta soprattutto nei primi 45'. Il risultato premia meritatamente la squadra di Allegri, decisamente più in palla della capolista nella gelida serata di San Siro.
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