Milan, schiaffo alla crisi: 'manita' scacciafantasmi al Chievo

di Luca Losito. San Siro torna ad essere la Scala del Calcio, almeno per una notte i rossoneri si vestono da predatori e gli ospiti sembrano lepri impaurite proprio come nei bei vecchi tempi. Sembra quasi di rivedere i recenti fasti del passato, quando il Milan era solito asfaltare le piccole con tanti gol di scarto. Così non è, quello di oggi è un Milan operaio che comincia finalmente a mostrare le buone individualità dei suoi elementi più estrosi. Montolivo ed El Shaarawy hanno tecnica e carattere per tenere in pugno la squadra, Emanuelson e Bojan hanno rapidità e sfrontatezza per sorprendere gli avversari, inoltre cominciano a lievitare anche le prestazioni del criticatissimo reparto difensivo: Abate, Zapata, Mexes e Constant hanno sfoderato una gara maiuscola. Ora arriva il bello e il difficile, in una settimana il Milan sarà atteso da test più probanti contro Malaga e Fiorentina, in cui dovrà confermare i passi avanti fatti per non veder naufragare sin da subito gli obiettivi stagionali. La cronaca vede il match andare in archivio già dopo i primi 45': il Milan passa in vantaggio con lo scoppiettante sinistro di Emanuelson al 16', viene ripreso da Pellissier sulla 'solita' disattenzione da corner, prima di dilagare con la perla dal limite di Montolivo e l'assolo vincente di Bojan. Il primo tempo premia questa volta le scelte di Allegri, sottolineando soprattutto la grande utilità dell'attaccante spagnolo nel ruolo di trequartista atipico. La seconda frazione, dopo qualche errore di troppo nei pressi di Sorrentino, consegna la goleada: El Shaarawy segna ancora e si prende il primo posto in classifica cannonieri a soli 20 anni; poi a tempo scaduto arriva anche il gol di Pazzini, festeggiatissimo da tutti per la gran voglia di sbloccarsi palesata. Ora i rossoneri guardano con maggiore fiducia ai prossimi impegni, ma bisognerà mostrare la stessa compattezza e la stessa voglia messe in mostra contro i clivensi. La qualità non manca, l'importante sarà mantenere l'equilibrio dell'assetto di squadra.

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