Nicola Zuccaro. "Ero fiducioso su un ottimo risultato e sono soddisfatto perchè perchè tenendo conto della pluralità del nostro mondo, dover avere un consenso diffuso è motivo di fiducia che mi permette di lavorare con maggiore coesione tra tutte le componenti". Così il Presidente uscente della Figc Giancarlo Abete ha commentato il 94 % (una maggioranza bulgara) col quale è stato rieletto a guida del governo
calcistico italiano per il quadriennio olimpico 2013-2017. Senza nascondere un pizzico di soddisfazione, Abete ha tracciato le linee di quello che sarà il suo ultimo mandato presidenziale non risparmiandosi nel
presentare il bilancio del precedente quadriennio spulciando cifre che racchiudono l'immensità del pallone italico. E' in quel " Siamo un'organizzazione che riceve 64 milioni di contributi, nessuno dei qauli va alle
Società Professionistiche che, dal canto loro, versano allo Stato, da sole 900 milioni di imposte " che Abete conferma come il Calcio sia un'industria italiana di primissimo piano tanto da confermarsi come la
prima federazione sportiva italiana in vurtù dei suoi 1,4 milioni di tesserati. Cifre che inorgogliscono ancor di più Abete quando ad esse aggiunge un altro dato che rende onore al calcio italiano e rappresentato
dal quarto posto nel Ranking Fifa che, sostenuto, dal secondo posto conseguito a Euro 2012 fa dell'Italia la decima potenza calcistica mondiale. Da ragioniere a politico dello sport ed in particolare del calcio
il passo è breve. In quel "sa
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