Milan, rimonta Faraonica: Atalanta ko, rossoneri al 5° posto

di Luca Losito. La baby gang rossonera comincia a far sul serio e con la vittoria di Bergamo avvicina la Champions, obiettivo inimmaginabile fino a poco tempo fa. L'ennesima perla stagionale di El Shaarawy, imbeccato deliziosamente dall'ottimo Niang, frutta 3 punti pesantissimi alla truppa di Allegri nella giornata che vede gli stop di Lazio, ora a 6 lunghezze, Inter, nel mirino a 3 soli punti, e Fiorentina, compagine superata in classifica quest'oggi. Due ragazzi poco più che maggiorenni spingono ancora una volta il Milan, segnale tangibile di come la strada dei giovani sia quella giusta. L'Atalanta, avversario molto ostico all'Atleti Azzurri d'Italia, imposta la gara sulla fisicità e sul terreno molto pesante, ma la qualità dei rossoneri vien fuori alla distanza. Si nota subito, l'uomo che prova ad innescare la scintilla giusta è Niang: il francesino prova a saltare l'uomo e inventare, al 29' trova il varco giusto per El Shaarawy, che dal limite dell'area infila Consigli con un rasoterra angolatissimo. Milan avanti, l'Atalanta accusa il colpo e il primo tempo termina sull'1-0. Nella seconda frazione i nerazzurri sembrano ancora allo sbando, ma i rossoneri non ne approfittano. I padroni di casa non trovano varchi, s'innervosiscono e finiscono per pagare dazio: al 58' Brivio si fa espellere e l'impresa si fa ancor più ardua. Di fatti i rossoneri non rischiano nulla, sfiorando più volte il raddoppio: Flamini ci prova prima da lontano e poi in piena area, ma Consigli è bravo a dirgli di no. La gara è ormai incanalata sui binari rossoneri e il risultato resta inchiodato sull'1-0. Il Milan sbanca il campo dell'Atalanta. Ora restano solo 4 giorni di mercato, Galliani è attivissimo e potrebbe regalare qualche chicca che impreziosirebbe ulteriormente la rosa a disposizione di Allegri. In ogni caso va sottolineato il gran lavoro del tecnico rossonero, che ha saputo letteralmente cambiare verso a quella che rischiava di finire agli annali come una delle annate più anonime della gestione Berlusconi, del quale va comunque sottolineato l'assenteismo ingiustificato in termini di investimenti

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