Milan, why always Mario? Balo incorna il Toro, Champions più vicina

di Luca Losito. Il Milan di Allegri va al sodo e dopo una prova scialba incorna il Toro nel finale, aggiungendo un tassello fondamentale alla sua corsa Champions. Il tracollo interno della Fiorentina, punita nel recupero da una Roma mai così pragmatica, andava sfruttato a dovere e gli uomini di Allegri hanno eseguito senza batter ciglio. Una gara non bella, quella giocata dai rossoneri, che hanno sofferto tantissimo l'assenza del brillante Montolivo in fase di costruzione. Alla fine, c'ha pensato di nuovo lui: Mario Balotelli. L'uomo in più da gennaio in poi, che ha dato il tocco definitivo al rilancio rossonero del nuovo Milan targato Allegri. Questa squadra, con qualche doveroso ritocco in difesa, potrà dire la sua in tutte le competizioni e, chissà, magari anche arricchire la già ben assortita bacheca rossonera. La gara va fiammate, all'inizio si vede il Milan col sinistro di Muntari respinto da un ottimo Gillet, bravo a ripetersi sul colpo a botta sicura di Boateng nella stessa azione. I rossoneri faticano a trovare i varchi, gli ospiti ne approfittano bucando in contropiede: al 16' uno splendido tacco di Cerci mette Barreto di fronte ad Abbiati, il portierone milanista intuisce la battuta a rete del brasiliano e sventa la minaccia. Passato lo spavento, i rossoneri riprendono il loro sterile dominio: non succede molto altro nel primo tempo, tranne qualche mischia furibonda in area piemontese. Si va al riposo sullo 0-0. I rossoneri tornano in campo determinati, pronti a cercare fino all'ultimo il gol che varrebbe il +4 alla Fiorentina ma le idee sono confuse. Allegri butta nella mischia Pazzini, e persino Robinho, passando allo spregiudicato 4-2-3-1. E qui, ci vuole il secondo miracolo di Abbiati: altra ripartenza velenosa di Cerci, che serve splendidamente Barreto, il brasiliano si fa parare un altro tap-in. Passato il secondo brivido, i rossoneri cercano l'affondo decisivo che arriva all'84': cross di Nocerino per la torre di Mexes, la palla attraversa l'area piccola, come un falco SuperMario la scaraventa in rete. Il San Siro, in realtà tiepido sino a quel momento, esplode letteralmente di gioia. La banda di Allegri conserva il vantaggio sino al triplice fischio, dopodiché esplode la festa dei giocatori che sanno di essere vicinissimi al traguardo Champions. Impensabile, basti pensare l'esordio, quando questo Milan annaspava in zona pericolo. Chapeau, Allegri.

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