Calcio: Catania-Juve e l'inadeguatezza della nostra classe arbitrale

Alessandro Nardelli. Una partita con degli errori così clamorosi e plateali come quelli che oggi hanno negato al Catania la possibilità di fare risultato al Massimino contro la Juventus non possono non essere analizzati con la lente d’ingrandimento. Questo proprio per la gravità degli abbagli che arbitri e guardalinee hanno preso, falsando una partita che fino al gol annullato era stata combattuta ed equilibrata, e che ovviamente poi è stata un crescendo di nervosismo, con l’arbitro che ha perso totalmente di mano la gara. Oltre all’episodio chiave già citato, un fuorigioco dubbio di Bendtner sul gol di Vidal e 7 gli ammoniti per la squadra di Maran, con Marchese espulso in maniera per lo più curiosa, dopo aver preso la prima ammonizione per proteste nell’azione da gol di Bergessio incriminata. Bisogna dire dire che la Juve di Conte e Alessio è talmente devastante che non ha bisogno di questi aiuti arbitrali: una squadra che non perde da 48 partite definitive nel campionato di serie A non necessita di tutto ciò. Direte, ma è colpa dell’arbitro e i suoi collaboratori; si, ma la macchia sulla partita resta, e proprio in virtù della comunque buona prestazione bianconera, bisognerebbe ricordare a Braschi che questi sbagli condizionano le partite, e che dovrebbero essere mandate a dirigere persone competenti e lasciati a riposo arbitri, guardalinee, giudici di porta incapaci di reggere la pressione dovuta alla direzione di grandi squadre. Questo per non penalizzare sempre le piccole e per non sminuire l’ottima prova delle grandi, riducendo il tutto agli errori arbitrali. In chiusura sono da sottolineare e censurare nel modo più assoluto le reazioni del presidente del Catania Antonino Pulvirenti, frutto si della rabbia di un uomo che si è visto scippare ingiustamente una partita in cui il Catania ha dimostrato di avere un calcio tra i migliori d’Italia, ma che non giustifica tali modi di fare. Sarebbe il caso di abbassare tutti un po’ i toni per evitare anche di impaurire gli arbitri mettendo loro ancora più pressione addosso.