Andrea Stano. Signora, suo figlio è intelligente e capace però non si applica. La più banale e stereotipata frase dell’incontro genitori-insegnanti è anche la perfetta metafora per questa Roma scapestrata.
Perché la squadra di Zeman non gioca male. A tratti è davvero divertente, avvolgente persino ammirevole se si è abituati al logorio del calcio tradizionale nostrano, tutto catenaccio e arcigna personalità. Ma purtroppo la costanza, come nella vita, è dura da perpetuare e la Roma probabilmente non imparerà mai. Forse perchè siamo già all’ottava giornata, e scusanti non ce ne sono ormai più. Forse perché l’allenatore è l’imprevedibile boemo, e tutti sanno quali sono i rischi e i pericoli da sobbarcarsi quando ci si affida a lui.
Troppi gol incassati e troppi infarti rischiati per i tifosi. La Roma è un’altalena che passa dal torpore e dalla rilassatezza estrema alla grinta e allo spettacolo puro.
Tutto questo, però, dura solo un tempo. Che paura infatti sul 2 a 0 per il Genoa. I rossoblu avevano segnato con Kucka, che indisturbato dai 25 metri esce dal cilindro un bolide da cineteca, e con Jankovic che dopo aver colpito la traversa, da terra raccoglie il suggerimento di Antonelli insaccando in rete. La difesa della Roma sino ad ora era risibile, impalpabile, insomma, senza gli attributi.
Il Genoa può anche segnare il terzo gol ma Stekelenburg (bravissimo anche su Jorquera nella ripresa) dice di no. Tutto finito per i beniamini del grifone, adesso è tempo del fulgore giallorosso.
Piris (trai migliori in campo indiscutibilmente) serve di testa Totti che in area si gira e calcia. 217 gol in serie A per il pupone che supera Altafini e si posiziona col fiato sul collo di Meazza a quota 218. Francesco Totti è il quarto realizzatore di sempre del nostro campionato. Tanti auguri anche da parte della nostra redazione.
La Roma è rivitalizzata e galvanizzata più che mai e dopo un’azione infinita (16 passaggi) Piris dal fondo imbecca Osvaldo che di mezza rovesciata pareggia i conti.
Nella seconda metà di gara la Roma prende definitivamente il sopravvento. Gioco di prima, sempre palla a terra, verticalizzazioni e tanta profondità. E’ un piacere vedere una squadra che evita volutamente e categoricamente il deprimente lancio lungo, nonostante bisogna affrettarsi per passare in vantaggio.
Al 10’ Florenzi batte un corner e ancora l’italoargentino diventa protagonista: colpo di testa e rete.
Quinto gol in campionato per Osvaldo, ad una sola unità dal fenomenale duo Cavani-Klose che impera la classifica.
C’è tempo anche per il quarto gol. Lo sigla Lamela con un pregevole sinistro a giro dal limite dell’aria, a dispetto dei borbottii del proprio allenatore, non entusiasta del ragazzo in questo inizio di campionato. Gli si rimprovera la difficoltà d’inserimento. Ciononostante sono già tre le reti di Lamela in stagione.
Finisce 2 a 4. E’ la quarta vittoria per i giallorossi. Roma al quinto posto con 14 punti.
Sarebbe bello se lo straripante potenziale tecnico della ciurma guidata da Zeman si potesse esprimere sempre in questi termini, con più concretezza ma con meno blackout. Un campionato dove più o meno tutto è già scritto (la Juventus non lascia respirare nessuno) ne sentirebbe proprio il bisogno.
0 comments:
Posta un commento