di Luca Losito. Grinta, cuore, corsa, qualità e tanta, tanta tenacia. Questi gli ingredienti che regalano al Milan e all'Italia il primo successo in Champions League. Una vittoria prestigiosa se si pensa agli investimenti opposti: lo Zenit ha sperperato a più non posso, solo gli ultimi due arrivati Hulk e Witsel sono costati 80 milioni di €; cifre impensabili per il bistrattato Milan di Allegri, che di giocatori a certi prezzi li ha solo visti partire. Preambolo doveroso per rendere meglio l'idea dell'impresa compiuta da un 11 sempre criticatissimo, ma che visti i progressi fatti nelle ultime giornate è solo la logica conseguenza dell'ottimo lavoro svolto sin qui da Allegri. Il tecnico rossonero, messo sulla graticola un giorno sì e l'altro pure, ha rivoluzionato la squadra rispetto ad inizio stagione ed ora la trama offensiva risulta pericolosa ed imprevedibile. Lo step successivo per Allegri sarebbe quello di ridare compattezza al pacchetto arretrato, ma visti gli uomini a disposizione bisognerebbe davvero incensarlo qualora ci riuscisse. Il film della gara racconta di un avvio veemente dei rossoneri, capaci di creare palle gol in serie nel giro di pochi minuti e passare subito in vantaggio: al 13' Emanuelson conquista una punizione interessante dopo una bella combinazione offensiva, la calcia lui stesso e con una benevola deviazione firma l'1-0. L'olandese potrebbe addirittura raddoppiare un minuto dopo sull'appoggio di Antonini, ma in scivolata mette fuori a un passo dalla porta. Al 16' El Shaarawy conquista i gradi di Zar: assist di Boateng, dribbling spettacolare al limite, concluso con un rasoterra imparabile. Il 2-0 è strameritato, ma gestito con sufficienza. Lo Zenit torna in corsa e fa valere il suo strapotere fisico, sottoponendo il Milan ad una faticosa gestione difensiva, che ha in Abbiati il capopopolo. Il portiere in successione dice di no a Hulk, Bistrov, Kerzahakov, proponendo tutto il suo repertorio. Ma dai e dai al 47' arriva la rete di Hulk, bolide imprendibile. Un gol pesante che condiziona inevitabilmente la ripresa. Passano infatti quattro minuti e lo Zenit agguanta il Milan. Tiro dalla bandierina e Shirkov ha tutto il tempo per infilare di testa. Così al 7' Allegri riparte con Pazzini per Bojan, anche se è Boateng, in tuffo di testa a sfiorare il vantaggio. Ma lo Zenit tiene sulle spine il Milan, i russi avvolgono fisicamente i rossoneri che difendono con le unghie. Fa bene Allegri a inserire Nocerino per Emanuelson. La mossa regala spessore e i rossoneri rialzano la testa. Addirittura tornando in vantaggio al 31' grazie al velenoso assist di Montolivo che causa un'autorete di Hobocan, pressato dalla zampata di Pazzini. Occorre tenere duro. Boateng lascia alla colonna Yepes. Abbiati fa qualcosa di mostruoso scacciando in angolo un bellissimo tiro di Anyukov. Alla fine più del cuore conta la testa. Il Milan gestisce e passa: tre punti fondamentali per ripartire.
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