di Luigi Laguaragnella
Si ferma a dieci. L'Inter non raggiunge l'undicesima vittoria consecutiva e cade contro gli undici nerazzurri dell'Atalanta nel posticipo della dodicesima giornata, riportando a quattro i punti di distanza dalla capolista Juventus. I bergamaschi di Colantuono vincono 3-2.
A Bergamo l'Inter deve affrontare una squadra pericolosa, veloce e che produce calcio senza calcolare la qualità dell'avversario e inoltre Stramaccioni ha gli uomini contati. Samuel e Ranocchia out, Cambiasso recuperato in extremis, l'allenatore manda in campo una formazione "obbligata" con un'inedita (per quest'anno) difesa a quattro con Zanetti e Nagatomo sulle fasce e Juan Jesus e Silvestre centrali. L'argentino vice-Samuel sembra timoroso e poco deciso negli interventi. I gol dell'Atalanta passano da alcune sue indecisioni: sul cross di Peluso per lo stacco dell'uno a zero di Bonaventura non è impeccabile nella marcatura, nel raddoppio di Denis che insacca all'interno dell'area piccola, lascia troppo solo il centravanti ed è suo il fallo da rigore (realizzato ancora da Denis) su Maxi Moralez, anche se la decisione arbitrale è molto dubbia. Il reparto difensivo, così, manca di sicurezza.
Ma l'Inter, anche se con gli uomini contati ha provato a fronteggiare l'Atalanta che è sempre rapida, che sa attendere, lottare nei duelli con i suoi migliori calciatori: Maxi Moralez e Schelotto compiono un ottimo lavoro nelle fasi difensive e offensive, Peluso tiene testa a capitan Zanetti e soprattutto Consigli ha salvato spesso il risultato: ottimi i riflessi su due colpi di testa di Palacio che avrebbero certamente cambiato le sorti della gara. Gli uomini di Stramaccioni fraseggiano, forse un po' troppo, senza trovare varchi liberi. Cassano e Palacio non penetrano in area e Milito non è pungente; solo Guarin prova a suonare la carica. Dopo vari tentativi nel secondo tempo, infatti, l'Inter pareggia l'uno a zero con una punizione potentissima del colombiano. Ma non basta perchè subito dopo i nerazzurri di Milano si ritrovano sotto di due gol. L'Inter produce possesso palla, ma inefficace e cade nella gabbia atalantina che approfitta nelle ripartenze.
Il forcing degli uomini di Stramaccioni è sterile: nel finale, dopo l'espulsione di Parra su fallo di Guarin, accorcia le distanze con un diagonale di Palacio su assist di Gargano e può recriminare dei falli di mischia fischiati dall'arbitro in maniera poco chiara. Ma l'Atalanta vince meritatamente: squadra sempre reattiva e un centrocampo che sa capire i momenti in cui attaccare o soffrire (Cigarini su tutti).
Il forcing degli uomini di Stramaccioni è sterile: nel finale, dopo l'espulsione di Parra su fallo di Guarin, accorcia le distanze con un diagonale di Palacio su assist di Gargano e può recriminare dei falli di mischia fischiati dall'arbitro in maniera poco chiara. Ma l'Atalanta vince meritatamente: squadra sempre reattiva e un centrocampo che sa capire i momenti in cui attaccare o soffrire (Cigarini su tutti).
Per l'Inter è una sconfitta scomoda ai fini della classifica, ma la trasferta di Bergamo è spesso tabù e nonostante tutto ha saputo mantenere il pallino del gioco. Anche l'Inter di Mourinho perse amaramente all'Azzurri d'Italia. Il campionato non è finito assolutamente.
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