di Luigi Laguaragnella
Un derby non spettacolare, ma con improvvise impennate di emozioni termina in parità: 1-1. Agli interisti, addirittura, sta stretto il risultato perchè raggiunto con notevole sofferenza dopo essere passati in svantaggio, ma non cambia la classifica per i nerazzurri e rallenta la corsa del Milan.

Il Milan poteva concludere il primo tempo con tre gol di vantaggio senza alcun demerito. Handanovic, in versione "Julio Cesar", ha compiuto incredibili miracoli su due colpi ravvicinati di Balotelli ed una punizione (sempre di Supermario). Lo sloveno ha sfatato l'incubo del gol dell'ex. Nella prima metà di gara l'Inter è assente: Guarin e Alvarez sulle fasce lasciano molto spazio, soprattutto a Di Sciglio. Poi su un errore di Casssano a centrocampo, Boateng serve per El Sharawy che da posizione decentrata piazza un bel tiro e porta in vantaggio il Milan. Il faraone non segnava da un mese.
Il Milan occupa bene gli spazi in campo, l'Inter è un po' spaesata.
Nella ripresa i rossoneri sembrano più stanchi e la squadra di Stramaccioni è obbligata a reagire. A centrocampo corre solo Gargano, ma Guarin si ricorda di essere un campione ed entra maggiormente nelle manovre di gioco. Poi Stramaccioni indovina la sostituzione: fuori Cambiasso e dentro Schelotto che esordisce magnificamente a San Siro: crossa a rientrare da sinistra di Nagatomo e zuccata vincente del nuovo entrato che durante l'esultanza piange per l'emozione. In pochi minuti al Meazza contro il Milan, all'esordio, non è da tutti far gol...meglio di così per Schelotto non si poteva chiedere.
L'Inter è più padrona del campo e anche Abbiati compie un miracolo su Guarin. Balotelli riesce a mantenere la calma nonostante i cori provocatori della curva nord. Ed arriva il novantesimo. Termina il derby con qualche rimpianto per il Milan, mentre l'Inter può aggrapparsi ancora alla speranza, rimanendo in corsa. Anche se di mezzo c'è la Lazio.
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