di Luigi Laguaragnella
L'Inter ora ha gli occhi puntati alle spalle, anzi al suo fianco. Il Milan, galvanizzato dall'arrivo di Balotelli è riuscito a raggiungere i cugini. Qualche mese era impensabile che le due squadre milanesi si ritrovassero nella stessa posizione in classifica. L'Inter ha certamente facilitato i rossoneri, con prestazioni negative e sconfitte sonore. Ad Appiano Gentile si può abbandonare definitivamente la parola scudetto che fino allo scorso dicembre era possibilità. Ed ora Zanetti e compagni guardano indietro.
Le voci di mercato e la relativa gestione Sneijder hanno certamente influenzato l'andamento dei nerazzurri. E i movimenti del mercato invernale confermano l'Inter come squadra in rodaggio. Le scelte societarie, non tutte rispettate e piuttosto altalenanti, hanno portato a Milano Schelotto, Kuzmanovic e la promessa Kovacevic senza escludere Rocchi e Carrizo. C'è stato molto movimento nello spogliatoio nerazzurro: tra arrivi, partenze ed infortuni Stramaccioni ha dovuto ridisegnare la squadra che sembrava, invece collaudata. Il mister non ha mostrato polso per gestire la situazione tenendo tutti sul filo dell'attenzione e del sacrificio in campo. Tolti dal prato verde alcuni uomini decisivi, l'Inter è stata affondata e a questo si vanno ad aggiungere i nuovi che non conoscono i meccanismi tattici e basta il Siena di turno per travolgere i nerazzurri.
L'Inter della prima fase del 2013 manca nell'impostazione tattica. La difesa a tre, senza i giusti uomini, subisce dolorose ripartenze, il centrocampo non può fare a meno di Cambiasso che detta i tempi di gioco e l'attacco è spesso isolato. Risultato: una squadra sfilacciata e Stramaccioni non sembra capace di correre urgentemente ai ripari. In mancanza di Samuel già dalla prossima partita la difesa dovrebbe schierarsi a quattro, e finalmente dovrebbe tornare Milito.
L'allenatore, comunque, non sembra in pericolo, anzi il presidente Moratti, nonostante un gennaio nero (con una sola vittoria) esorta a non essere pessimisti. Il presidente intende ricaricare tutto l'ambiente giocando con le motivazioni soprattutto lanciando una sfida al Milan per il terzo posto. Posizione che l'Inter deve raggiungere assolutamente per riempire le casse, oltre che per il blasone che riporterebbe i nerazzurri in Champions.
Moratti copre la squadra, in questo difficile momento parlando dei cugini e di Balotelli di cui non è assolutamente stupito, ma lancia una frecciatina alla classe arbitrale per l'aiuto al Milan sul rigore (inesistente) della scorsa domenica. Insomma se Moratti sfodera tutto il suo orgoglio, tutto l'ambiente deve fare altrettanto.
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