Milan, gran prova a Firenze: Tagliavento spinge il pari, ma la Champions è blindata

di Luca Losito. Spiace dover commentare un pari dopo aver visto una gara dominata in lungo e in largo, gestita in maniera non impeccabile dai rossoneri ma, soprattutto, dal signor Tagliavento. L'arbitro ieri, sul meritato 2-0 per un Milan anche in superiorità numerica, ha dimostrato chiaramente di avere poca personalità. Le comprensibili e reiterate proteste di un Franchi imbufalito per la Champions che sfumava davanti ai loro occhi hanno colto nel segno, e così, dopo il raddoppio di Flamini, è iniziata un'altra partita. Tagliavento decide di fischiare qualsiasi cosa contro i rossoneri, favorendo la rimonta viola e negando al Milan l'ennesima vittoria della sua brillante risalita. Ciò non cancella la prestazione monstre di Riccardo Montolivo, protagonista con gol e assist di fronte all'ingrato pubblico fiorentino, ma soprattutto non mette in discussione un terzo posto saldamente nelle mani dei rossoneri, che restano 6 punti sopra proprio i viola di Montella. La gara vede subito la squadra di Allegri condurre le operazioni e passare in meritato vantaggio al 14': Pizarro cincischia palla al piede vicino la propria area, Montolivo gliela soffia e insacca l'1-0. I rossoneri continuano a macinare gioco, Tomovic si becca un'espulsione nel tentativo di frenare il Faraone lanciato a rete, ma il raddoppio non arriva. Nella ripresa ci si attende la risposta della Fiorentina, ed invece arriva il 2-0: ancora uno strepitoso Montolivo premia l'inserimento di Flamini, che con una deviazione buca nuovamente la porta toscana. I rossoneri sono in controllo, la gara sembra in ghiaccio, ma Tagliavento decide di riaprirla: Ljajic sviene, chissà forse per un calo di zuccheri, in piena area e l'arbitro assegna incredibilmente il penalty, l'ammonizione non va al simulatore ma ad un incredulo Nocerino. Dagli 11 metri lo stesso indisponte Adem firma il 2-1. Il pubblico si accende, i viola spingono e trovano un altro bel rigore dietro l'angolo: Cuadrado salta De Sciglio, che lo stende. Il rigore c'è, il pareggio pure. Risultato tremendamente ingiusto e bugiardo per ciò che si è visto sinora. Allegri sbotta e manda in campo un'altra punta per riprendersi il successo. Tagliavento, probabilmente non ancora pago, decide di negare l'innegabile: Abate viene steso da dietro in area da Pasqual, la terna arbitrale fa finta di nulla; poco dopo una spizzata di Pazzini su corner viene intercettato dal pallavolistico intervento di Roncaglia in area piccola, anche qui le proteste rossonere risultano inutili. La pressione rossonera viene tamponata dagli aiuti di un Tagliavento palesemente condizionato dal fattore ambientale, sarebbe bene che la Lega lo fermi per un po' e gli dia modo di riflettere sugli errori commessi. Un vero peccato, dovremmo commentare un'altra vittoria ma non è così. Poco male, perché l'inseguitrice Inter in serata crolla con l'Atalanta e abbandona forse definitivamente il sogno terzo posto. I rossoneri, comunque, soprattutto in situazioni così vantaggiose, devono essere meno presuntuosi e concedere nulla all'avversario. Solo così si possono tamponare le sconsiderate decisioni che un arbitro in balia del pubblico può arrivare a prendere. Esperienza, è questo ciò che il giovane Milan deve trarre dall'importante prova offerta ieri a Firenze.

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