Sembrava tutto alla portata, ma era troppo presto. Il gol di Palacio pochi minuti dal fischio d'inizio dell'ottavo di Europa League tra Wolfsburg e Inter sorprende gli stessi interisti che per gran parte del primo annullano una delle squadre più in forma di Germania. I biancoverdi schierano Schurrle, Caligiuri e De Bruyne e Viereirinha (tanta corsa e dinamicità), ma dalle prime trame di gioco l'Inter europea sembra sia degna della sua storia. Mancini schiera Hernanes a centrocampo, mentre in fase offensiva ci sono ancora Shaqiri, Palacio e Icardi.
Dalla rete del numero otto argentino, freddo davanti al portiere, il Wolfsburg si rende pericoloso da calci da fermo: verso la fine del primo tempo, infatti, una zuccata di Naldo riporta la parità, dopo altre azioni neutralizzate da Carrizo, che però è mancato al momento della rete del difensore avversario.
Tornando negli spogliatoi, per i nerazzurri il pareggio è un buon risultato, ma nel secondo tempo a decidere a ribaltare la gara (e mettere in serio pericolo la qualificazione) sono prima Palacio che si divora l'azione del 2-1 e poi l'intero reparto difensivo e lo stesso Carrizo, colpevole nelle due reti biancoverdi che chiudono la gara sul 3-1. Il portiere sbaglia un rinvio servendo Viereirinha che passa a De Bruyne che non sbaglia a porta sguarnita. Gli uomini di Mancini, nel secondo tempo, sono totalmente trasformati: lenti, confusi e timorosi. L'errore del vice Handanovic, poi, sembra togliere le energie residue. Il terzo gol è ancora un errore del portiere: sul calcio di punizione di De Bruyne, Carrizo non è lesto e non copre bene la sua posizione.
Il vantaggio dell'Inter era arrivato troppo presto, la sconfitta è arrivata su errori indiviuali. Verso il finale di gara, poi, il solito De Bruyne stava per punire i nerazzurri con il quarto gol.
Della difficoltà di questo ottavo di finale, ne era consapevole tutto l'ambiente nerazzurro, anche se con il vantaggio iniziale e una gestione migliore nell'arco della gara, avrebbe potuto tenere a bada le ripartenze biancoverdi. Soprattutto nella ripresa anche le idee di Mancini sono diventate più confuse: togliendo Hernanes per Vidic, i nerazzurri sono mancati a centrocampo; solo dopo il 3-1 sono stati inseriti i rinforzi con Kuzmanovic e Kovacic. La difesa, oltre agli errori di Carrizo (a questo punto della competizione europea la presenza di Handanovic è doverosa), ha subìto troppo, non avendo il filtro del centrocampo in cui Guarin è stato poco presente nella manovra e Medel ha fatto quel che poteva dinanzi la qualità degli avversari.
Come sempre vale per l'Inter: al ritorno serve un'impresa.
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