Tuttavia l’anno prossimo la Juventus dovrà inesorabilmente fare i conti anche con la Champions League.
L’assenza della coppa dalle grandi orecchie ha infatti fornito ai bianconeri la possibilità di correre come un treno, direzione scudetto, senza la pesantissima zavorra della stanchezza che si accumula in virtù del duplice impegno.
Cosa serve, dunque, alla Vecchia Signora per rivaleggiare in Italia e in Europa senza perdere lo smalto che l’ha distinta nel campionato che sta volgendo al termine? L’undici titolare è lievemente perfettibile. Aldilà del top player che serve in avanti (un Ibrahimovic tanto per essere chiari), la Juventus dovrà esclusivamente appesantire la rosa di comprimari. Il turn over per far rifiatare i titolari sarà estremamente necessario.
Almeno due i ritocchi a centrocampo. Il giovane Verratti, gioiellino del Pescara di Zeman, è una scommessa, mentre Naingollan, belga più che interessante del Cagliari, offrirebbe garanzie al reparto stratosferico che ha brillato con costanza nell’arco dell’intera stagione.
Valutando le probabili partenze di Krasic e dello scontento Elia, però, è ipotizzabile anche un terzo arrivo, magari acquisibile a parametro zero. In difesa, occorrerà almeno un acquisto, magari sulla corsia di sinistra, zona dell’altalenante De Ceglie.
Il valzer delle punte in Europa sarà foriero di appetibili opportunità per il team di Marotta che, forte di un tesoretto di circa 40 milioni, è già pronto a far sognare i tifosi. Van Persie, indiscusso capocannoniere in premier, è una pista poco percorribile. Anche Gonzalo Higuain, autore di 22 reti in Spagna, risulta un’ipotesi affascinante quanto difficilmente concretizzabile. Più abbordabili Edin Dzeko, nel caso l’olandese dell’Arsenal si accasasse al City, e il fumantino Suarez, fulmine di guerra del Liverpool.
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