Punto azzurro: qualificazioni Mondiali '14, l'Italia arranca

di Nicola Zuccaro. Alla fine quel che conta è il risultato. Per una volta si dissente da questa scuola di pensiero a cui aderiscono non pochi tecnici poichè, partendo dal presupposto che nel giuoco del calcio l'occhio vuole la sua parte, per quel che si è visionato, della Nazionale, da Sofia a Modena, non ha soddisfatto i fan azzurri ed in primis il Ct Prandelli.

Il pareggio in casa della Bulgaria per 2-2 dello scorso 7 Settembre è passato come un mezzo passo falso. Squadra sfilacciata, poco attenta nel fronteggiare l'assalto dei bulgari capaci di rimontare per due volte lo svantaggio determinato dalla doppietta di Osvaldo. L'uomo della
provvidenza di turno si è rivelato insufficiente pur essendo, il romanista, l'attaccante più in forma del momento della A.

Da Sofia a Modena la Nazionale ha mutato, anche se di poco, gioco e volto indipendentemente
dal fatto che l'avversario, il Malta dell'italiano ed ex Ct Azzurro Ghedin, fosse ritenuta la selezione materasso del girone. Così non è stato. Il 2-0 finale documenta di una Nazionale che ha faticato a vincere anche sul terreno del Braglia per ottenere quei 3 punti coi quali condivide la testa del gruppo (4 punti) proprio con la Bulgaria vincitrice in Armenia.

La coppia di centrocampo Pirlo-Marchisio non è stata brillante come testimoniano i numerosi palloni persi a centrocampo. Al termine di questo primo turno di qualificazione, urge una revisione nell'assetto tecnico-tattico dell'Italia.

La pesantezza atletica come ha giustificato nel dopo gara di Modena, il Ct Prandelli, è una motivazione poco convincente.

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