di Luca Losito. Si potrebbe pensare, visto il doppio ko consecutivo in casa (prima con la Sampdoria e poi con l’Atalanta) e la vittoria in trasferta a Bologna, che sul Milan gravi “la maledizione di San Siro”. O che forse siano gli avversari di volta in volta presenti al Meazza a godere di chissà quale effetti benefici. Basta pensare a come ieri i giocatori dell’Atalanta siano stati in grado di arrivare facilmente in area avversaria: merito loro o demerito dei rossoneri? Purtroppo l’impressione è che ci troviamo nel secondo caso. La difesa milanista è apparsa ballerina e in evidente difficoltà quando l’Atalanta premeva sull’acceleratore: Christian Abbiati ha fatto sì che il passivo si limitasse a una sola rete. In attacco è invece “sparito” Giampaolo Pazzini e a impegnare Andrea Consigli ci ha pensato Sthepan El Shaaraway, alla fine il migliore dei suoi. Sufficiente anche la prova di Urby Emanuelson e Ambrosini. Per il resto buio completo, con un German Denis capace di sfiorare più volte la rete e di servire un assist d’oro (trasformato in gol) a Luca Cigarini. L’Atalanta è forse passata in vantaggio nel peggiore dei modi (un tiro da fuori area) rispetto alle occasioni avute. Grazie a questa vittoria, gli orobici hanno di fatto sorpassato il Milan in classifica, anche se i rossoneri restano davanti per via dei due punti di penalizzazione inferti ai nerazzurri. C'è da cambiare subito marcia in casa rossonera, anche perchè la gara di martedì con l'Anderlecht è vicinissima. Una vittoria in Champions darebbe linfa vitale alla squadra e ci dirà anche se questo Diavolo ha o meno un'anima.
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