Andrea Stano. Nel primo turno infrasettimanale di questa stagione Roma e Sampdoria pareggiano 1 a 1 in una partita per niente spumeggiante e dai ritmi decisamente moderati. I blucerchiati mantengono la loro invidiabile imbattibilità e volano al terzo posto solitario in classifica in virtù dei loro 10 punti. La Roma, che non è ancora riuscita a vincere in casa, si accomoda al settimo posto con solo 8 punti tre dei quali guadagnati ma non proprio sudati in quanto figli del successo a tavolino col Cagliari. Appaiata ai giallorossi il Catania di mister Maran. Il match tutto sommato sembrerebbe volgere a favore dei lupacchiotti padroni del campo per tutto il primo tempo ma poco cinici e concreti. Totti colpisce un’involontaria traversa con un sventagliata in aria, Romero dice no ad un destro al volo di Lamela ed evita in uscita anche il pericolo Mattia Destro che proprio non riesce a sbloccarsi nonostante ce la stia mettendo tutta. Il vantaggio è maturo e giunge al 34’ in seguito ad un’azione convulsa in aria di rigore doriana. Destro viene fermato dal solito Romero che devia trai piedi di Lamela. L’argentino accerchiato appoggia su Florenzi, arrivato in corsa sulla destra, che serve (forse involontariamente) un Totti liberissimo dalla parte opposta, rasoterra al volo e gol facile facile per il capitano. A proposito tanti auguri per questo eterno fenomeno dai 216 gol in serie A, proprio oggi spegne ben 36 candeline. Con la partita in pugno la Roma abbassa i ritmi e il secondo tempo perde di entusiasmo. Il pepe lo aggiunge Maresca che per un fallo su Lamela ottiene il secondo giallo entrando anticipatamente negli spogliatoi. Malgrado l’uomo in più e la bolgia infernale dell’Olimpico alla Roma non riesce il raddoppio, anzi, la beffa è dietro l’angolo. Un innocuo cross in aria di Berardi si trasforma così in una clamorosa palla gol per gli ospiti. Stekelenburg la commette proprio grossa non bloccando il traversone debolissimo dell’esterno svizzero e Munari, in campo per l’infortunio di Poli, non può che avventarsi sul pallone e siglare la rete del pareggio. Tifosi increduli e zittiti ma soprattutto memori dell’inquietante sfida col Bologna di settimana scorsa. In realtà la Sampdoria non punge più e del resto come potrebbe senza attaccanti: Eder esce stremato, Maxi Lopez squalificato e Pozzi costretto al cambio per infortunio già nel primo tempo. La Roma meriterebbe anche il vantaggio ma all’ultimo istante l’incornata ravvicinata di Balzaretti non finisce in rete, complice un super Romero, oggi in grande spolvero. Alla quinta giornata (quarta se si considera l’incontro non disputato in Sardegna) la Roma di Zeman non ha ancora raggiunto la quadratura del cerchio a differenza di un’ottima Sampdoria dalla grande compattezza. Ottimo il lavoro fin qui compiuto da Ciro Ferrara. L’allenatore boemo, profeta delle goleade nonché inguaribile incassatore, ha il compito di dare qualche sistematina al gruppo squadra se vuole competere per lo scudetto. Gli schemi di gioco sarebbero anche da premiare ma la squadra forse è troppo giovane ed inesperta per reggere ad alti livelli una competizione così tosta come la massima serie italiana: Florenzi, Tachtsidis e Destro sono del 91’, Lamela addirittura del 92’. E’ il caso di ricordare anche assenze pesanti come quella di De rossi, entrato nella seconda metà di gara ma ancora convalescente, Pjanic, si è visto pochissimo fino ad ora, e soprattutto lo spettacolare Osvaldo che ieri sera ha scontato la seconda ed ultima giornata di squalifica. Sabato prossimo la Roma è attesa a Torino nella fragorosa arena dello Juventus Stadium e dovrà dimostrare di essere una grande a tutti gli effetti, magari ripetendo l’eccellente prestazione di San Siro, il 3 a 1 all’Inter della seconda giornata.
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