Ci si aspettava un nuovo piccolo riavvicinamento dell'Inter alla Juve fermata nel pari casalingo contro la Lazio, ma il Cagliari ha fermato la squadra di Stramaccioni al Meazza. Un 2-2 di una gara certamente spettacolare.
Eppure i fuochi di artificio sono stati sparati a fine gara, con delle polemiche che dureranno per tutta la settimana. Al novantesimo all'Inter viene negato un rigore per il fallo di Astori su Ranocchia fermato irregolarmente poco dentro l'area di rigore.
In una gara che l'Inter stava vincendo grazie al quinto gol di Palacio innestato dal solito piede fatato di Cassano, per poi essere rimontata e superata da un Cagliari dinamico che ha approfittato degli spazi della difesa a tre nerazzurra con la tecnica di Cossu e Sau (sua la doppietta) supportati da Conti e Naingolaan, ed infine riagguantato il pari solo con un autogol di Astori, la tensione e i nervi sono saltati considerando il primo pari stagionale come un'occasione persa nella corsa al titolo.
Tutti i novanta minuti sono stati di alto livello: il Cagliari ha sfiorato il gol più volte fermata da Handanovic, l'Inter crea possesso palla, ma non è pungente. Anzi Milito sbaglia un gol sull'1-1 ad inizio ripresa
I sardi mettono in difficoltà Zanetti e compagni e passano in vantaggio con un'azione rocambolesca all'interno dell'area: Sau dopo che la palla ha il colpito il palo, stoppa la palla con il braccio e poi insacca.
I ritmi partita sono al cardiopalma e l'Inter aumenta la pressione in maniera confusa. Ottiene il 2-2 per una deviazione di Astori che inganna Agazzi e supportata dai tifosi non vuole perdere quei punti che l'avvicinerebbero alla Juve. Ma tra i bianconeri e i nerazzurri, di mezzo ci sono sempre questioni arbitrali. Si è già al novantesimo con Ranocchia falciato, Stramaccioni espulso per proteste, i giocatori dell'Inter che accerchiano l'arbitro Giacomelli. Può darsi che "il fischietto", oltre a non aver visto il fallo, non si sia sentito di fischiare perchè proiettati a fine gara. Ma quello era rigore. Non solo Stramaccioni va su tutte le furie. Moratti a fine gara non rimane zitto, prima di un silenzio stampa che accompagnerà la squadra in settimana.
Non parla di complotti e nuovi disegni contro l'Inter, anche se la Juve sul proprio sito mette le mani avanti con un "No comment" eloquente, ma il presidente milanese dice: "Ho già vissuto queste situazioni e dopo tanti anni non vorrei ritrovarmi come allora. Non posso stare zitto. Non mi piace rientrare in situazioni del passato. Il rigore oggi era grande come una casa, non scherziamo. Un minimo di attenzione da parte della classe arbitrale ci deve essere. E di chi li dirige. Scuse non ce ne sono, proprio non ce ne sono. Voi le vedete le partite, io sono di parte, e sono danneggiato, mi sembra sia il caso di dirlo e siamo arrabbiati. Disegno? Macchè. È l'incapacità." Inter, Juve, arbitri. A quale atto di questo dramma ci troviamo?
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