di Luca Losito. Tanti fatti, poche parole. Questa è la strada da battere dopo una stagione iniziata tremendamente in salita, linea di pensiero interpretata perfettamente stasera: il 3-1 imposto all'Anderlecht vale la qualificazione agli ottavi. Il Milan di Allegri non brilla, in difesa traballa ancora, ma si riscopre tremendamente cinico in attacco. Delude solo Bojan. L'uomo della provvidenza si chiama ancora una volta El Shaarawy, iniziano a stentare le parole per definire le prestazioni di un campioncino imprescindibile ormai per i rossoneri. Il Milan, come sussurrato, non gioca una gran gara in avvio: Bojan nel ruolo di centravanti stenta, la squadra non ha peso offensivo e non riesce a sfruttare gli spazi disponibili. Così accade che l'Anderlecht, sollecitato dal pubblico, trovi spazi invitanti in ripartenza: colossale l'occasione occorsa a Jovanovic al 13', Abbiati riscatta l'"infortunio" di Napoli con una gran parata. Il primo tempo è decisamente bruttino: le occasioni non arrivano, il duplice fischio sì. Il break scuote i rossoneri. Pronti, via ed è tripudio milanista: azione firmata '92, De Sciglio serve con un bellissimo cross El Sharaawy, il Faraone stoppa deliziosamente palla in area e con un destro imparabile firma il vantaggio. L'Anderlecht sbanda, il Milan affonda: il neo entrato Pato scatta in profondità verso la rete, cosa praticamente mai riuscita all'impalpabile Bojan, e viene tranciato da Nuytinck. Espulsione diretta e calcio di punizione: Montolivo spennella per Mexes, il transalpino dal limite dell'area si inventa una rovesciata degna dell'eurogol di Ibra e firma l'incredibile raddoppio. Ma a questo Milan piace complicarsi le cose e soffrire fino all'ultimo, tanto i tifosi ci saranno abituati. Succede così che arriva il 2-1 a 15 minuti dalla fine di De Sutter dopo un'altra dormita difensiva. Mexes, nella sua serata, lascia il campo per un infortunio e i padroni di casa spingono nel tentativo di trovare il pari e completare così una clamorosa rimonta. Poi nel recupero El Shaarawy, decisamente il migliore in campo per l'ennesima volta in stagione, spazza via la paura e fa rinascere Pato. L'italo-egiziano scatta sul filo del fuorigioco e manda in gol il Papero brasiliano. Il Milan va agli ottavi di Champions, ma da qui a febbraio deve migliorare tanto. Anche stasera è mancata la continuità nell'arco dei 90 minuti. Allegri può e deve lavorare su questo, sperando che Berlusconi mantenga la promessa fatta venerdì a Milanello: tornare ad occuparsi del Milan. Serve riportare qualche tassello di qualità in una squadra 'gambizzata' dall'ultimo mercato, che definire di rafforzamento suona a dir poco beffardo.
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