di Luigi Laguaragnella
Può un'innocua partita di coppa Italia tra una squadra di serie A ed una di serie B essere così avvincente? Può un ottavo di finale a San Siro trasformarsi da partita semplice a un continuo batticuore?
Può un'innocua partita di coppa Italia tra una squadra di serie A ed una di serie B essere così avvincente? Può un ottavo di finale a San Siro trasformarsi da partita semplice a un continuo batticuore?
Ebbene tutto ciò si può vivere solo quando gioca l'Inter. Al Meazza contro il Verona è successo di tutto, tranne che rispettare gli schemi tattici. I nerazzurri, in campo con le secondo linee tra cui Alvarez, Silvestre, Duncan, Jonathan vincono per 2-0 soltanto nella ripresa ed è stata fortunata nonostante l'incoscienza. Sì, incoscienza perchè Stramaccioni nel secondo tempo avendo terminato le sostituzioni ha costretto Palacio a giocare in porta (poco dopo il 70esimo) in seguito dell'infortunio alla spalla di Castellazzi che già da qualche minuto prima era sofferente. Il mister, forse, doveva temporeggiare su una sostituzione. Ma soprattutto Palacio è stato decisivo, soprattutto su un colpo di testa degli scaligeri bloccando la ripresa dei gialloblu.
Il racconto della partita è tutto nel secondo tempo: molta più velocità, numerose azioni pericolose, in particolar modo con l'ingresso di Guarin. Certo l'Inter non sfodera azioni corali, ma mette in difficoltà l'estremo difensore Rafael che nega il gol in due occasioni all'onnipresente Palacio, pregevole un suo pallonetto e Alvarez che tenta giocate sopraffini e tiri per la gloria personale. Ma Rafael nulla può su un tocco leggero e preciso di Cassano che a tu per tu con il portiere dopo un recupero a centrocampo di Guarin, butta la palla in rete con delicatezza. Il Verona subisce il colpo. Poco dopo su punizione il "Guaro" raddoppia anche grazie ad una deviazione della barriera.
Il Verona non gioca male. Ha le opportunità per rimettersi in partita: Bojinov spara alto e Cacia è murato da Castellazzi (che poi si farà male).
Il primo tempo? Per l'Inter è come quello di sabato scorso a Roma: anonimo. Anzi il Verona è molto più attento ed organizzato a coprire e ripartire. Palle gol non se ne sono viste se non un tiro di Cacia a lato e dall'altra parte Alvarez dopo un'azione in velocità con Cassano e Palacio, ma Rafael ha compiuto un miracolo. Fa molta più notizia il gioco sospeso dall'arbitro per lancio di lacrimogeni, probabilmente lanciati fuori dallo stadio per tafferugli tra le due tifoserie che si rincontravano dopo molto anni e soprattutto dopo lo scioglimento del gemellaggio. Probabilmente qualche testa calda voleva terminare dei conti. Cose pazze da pazza Inter che da sabato deve ripartire dei suoi secondi tempi contro la Lazio e e stasera contro il Verona per non perdere la scia che ha lasciato la Juve. Sabato nel lunch-match ospita il Genoa in emergenza punti. E soprattutto ai nerazzurri mancherà Guarin, l'uomo in più e il più carismatico del centrocampo, squalificato in seguito alle polemiche fin troppo accese nel finale di Roma nei confronti dell'arbitro.
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