Nicola Zuccaro. Il 19 Febbraio 1992 in un tragico incidente stradale perse la vita Gianni Brera. All'anagrafe Giovanni Luigi, fu più di un semplice cronista sportivo. Ai numerosi articoli affiancò la pubblicazione di non pochi libri di editoria sportiva che lo elevarono al ruolo di letterato dello sport ed in particolare del calcio. Coniò soprannomi quali "l'Abatino", riferito a Gianni Rivera che si addicevano più a personaggi di un romanzo letterario anzichè ai protagonisti del calcio. Creò, inconsapevolemente, coi suoi neologismi una fucina di allievi (Mura, Tosatti ecc.ecc.) che pur con un lessico meno ricco hanno rappresentato la continuità in fatto di stile e di pacatezza. Qualità che fecero di Gianni Brera un personaggio nazional-popolare. Simpatico per la pipa che lo accompagnava nei suoi commenti televisivi nel bianco e nero e nei primi anni della Tv a colori. Amante dei vini e delle nottate bianche dedicate a conversare su tutto l'universo calcistico, sportivo e non solo. Per queste qualità Gianni Brera è degno di essere collocato nella galleria degli italiani con la I maiuscola del Novecento. Gianni Brera, un uomo di altri tempi.
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