Confederations Cup, Spagna-Italia 7-6: Azzurri ad un passo dalla grande impresa

di Stella Dibenedetto - Un’Italia bella, coraggiosa, stoica e a tratti divertente si arrende solo ai calci di rigore e si deve accontentare della finale per il terzo posto alla Confederations Cup contro l’Uruguay di Edinson Cavani. La Nazionale di Cesare Prandelli ha a lungo sognato di potersi prendere la rivincita dopo i quattro gol incassati nella finale dell’Europeo dello scorso anno a Kiev e in parte ci sono riusciti. Gli Azzurri hanno dimostrato di essere in grado di competere con i migliori e solo per un pizzico di sfortuna non sono riusciti nella grande impresa. Dopo 120 minuti di grande gioco in cui gli Azzurri hanno creato tanto mettendo in serie difficoltà i campioni del mondo e d’Europa, fatali sono stati i tiri dagli unici metri dove, dopo sei tiri perfetti dei suoi compagni, Bonucci ha sbagliato il settimo tiro lanciando alto. La squadra di Del Bosque ha dimostrato di essere implacabile e cinica nello sfruttare l’errore del difensore azzurro. L’Italia esce a testa altissima con la consapevolezza di poter recitare un ruolo da protagonista al Mondiale del prossimo anno e dimostrando di avere in squadra campioni veri come De Rossi, capace di giocare con disinvoltura sia a centrocampo sia in difesa dopo il forfait di Barzagli. Per cercare di fermare il tiki-taka spagnolo, Cesare Prandelli sceglie il 3-4-2-1 con Candreva e Marchisio a sostegno di Gilardino, chiamato al grande compito di sostituire Balotelli e con Maggio e Giaccherini sulle fasce. Una mossa giusta che mette in difficoltà le Furie Rosse. Gli spagnoli prendono in mano le redini del gioco ma, nonostante il possesso palla sia a favore degli uomini in maglia rossa, sono gli Azzurri a rendersi più pericolosi. In assenza di Super Mario, Christian Maggio si trasforma nel bomber che non t’aspetti ma fallisce due grandi occasioni a tu per tu con Casillas. L’unica vera occasione da gol per la Spagna, invece, capita sui piedi di Fernando Torres che calcia al lato del palo difeso da Buffon. Nella ripresa, Del Bosque, spaventato dal gioco azzurro, ordina ai suoi di abbassare il baricentro. Pedro va a controllare l’azione di Maggio e le iniziative della Nazionale sono diventate più prevedibili. La Spagna, però, fatica a rendersi pericolosa e l’unica grossa opportunità è capitata in contropiede a Pedro che, spaventato dall’uscita di Buffon, calcia a lato. Inevitabili i tempi supplementari dove la stanchezza e i crampi hanno avuto il sopravvento. Entrambe le squadre cercare di raccogliere le ultime energie rimaste e nei trenta minuti di gioco, colgono ambedue il palo: gli Azzurri con Giaccherini e la Spagna con Xavi. Si arriva così ai calci di rigore. Candreva, Aquilani, De Rossi, Giovinco, Pirlo e Montolivo hanno risposto con freddezza a Xavi, Iniesta, Pique, Ramos, Mata e Busquets. Poi, però, è arrivato il momento di Bonucci che, purtroppo, non ha avuto la lucidità necessaria per mettere la palla alle spalle di Casillas consentendo a Navas di regalare la vittoria alle Furie Rosse. Onore al merito degli Azzurri che, come ha detto Cesare Prandelli a fine gara, sono stati commoventi per determinazione, coraggio e voglia di vincere. Il tabù spagnolo non è stato superato ma il prossimo anno l’Italia potrà davvero avere un ruolo da protagonista ai Mondiali 2014.

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