di Nicola Zuccaro - Il 18 luglio 2003 si spegne nella sua Roma il radiocronista Sandro Ciotti. Stroncato da un male incurabile preannunciato dal fil di voce con la quale profuse il suo impegno di commentatore
per il programma radiofonico "Domenica Sport" rappresentò un punto di riferimento per il ricambio generazionale dei Radiocronisti Rai segnato dall'ingresso di Riccardo Cucchi, Bruno Gentili, Emanuele Dotto e Antonello Orlando.
Ciotti non fu un semplice corrispondente dai campi per " Tutto il Calcio minuto per minuto "ma rappresentò qualcosa di più per il giornalismo. Le sue radiocronache, i suoi commenti a margine
delle gare uniti agli interventi nelle varie trasmissioni sia radiofoniche che televisive (condusse anche la Domenica Sportiva) si rivelarono delle miniere ricche di vocaboli e di aggettivi tanto da rappresentare un vero
patrimonio per la lingua italiana.
Per questo e non solo per la sua inconfondibile voce rauca ha lasciato un vuoto incolmabile sia nel giornalismo sportivo italiano e non che fra gli appassionati di calcio come rilevato
nelle numerose testimonianze pubblicate su Facebook in occasione del decimo anniversario della sua dipartita.
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