di Luigi Laguaragnella
Alcuni gesti o flash sono da serie A. Fanno ricordare una domenica qualsiasi. La giornata di campionato appena conclusa ne ha riservate alcune simpatiche, hanno espresso, con quell'ironia che ultimamente ha le armi del terrorismo puntate contro, l'emozione di un gesto che si compie con la palla. Sacramento domenicale in ogni stadio, chiesa del tifo.

Il numero dieci ha colpito ancora contro i rivali biancocelesti: il suo undicesimo gol alla Lazio è record, se poi arriva con una doppietta di rimonta vale una foto ricordo. Allora il Capitano dopo il 2-2 in acrobazia va sotto la sua curva, si fa avere il suo smartphone dal preparatore atletico e scatta un selfie avendo dietro l'intera curva. Iconica foto di gruppo dei lupi. Totti è sempre pronto a lasciare il segno contro la Lazio. Questa è una foto-coreografia.
Intanto all'ora di pranzo, mentre al Meazza in tribuna Kovacic e Juan Jesus, entrambi squalificati, tra un gol e l'altro dell'Inter contro il Genoa smanettavano con i loro cellulari, a Mancini viene stampata la palla in faccia da Andreolli che spazzando fuori, atterra il suo allenatore che sorridendo si rialza, scuote la testa e continua a dare indicazione ai suoi uomini, Una foto-palla in faccia per ricordare una delle migliori prestazioni della stagione dell'Inter.
A proposito di visi sconvolti e sorridenti, quello di Buffon al 3-1 di Vidal al San Paolo è da "Munch".
Immagine romantica di oggi? L'ingresso in campo di Napoli-Juve sulle note di "Napule è" cantata dal pubblico che ondeggia torce e cellulari illuminati (i flash sono ben accetti in queta occasione) è la coreografia che, invece, commuove e rende il calcio una delle tante occasioni per ricordare e essere grati ai grandi artisti...
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