Neymar d'oro sfata il Maracanà

di NICOLA ZUCCARO - Una medaglia d'oro particolare. Diversa dalle altre per intensità emotiva (pathos) e per quell'angoscia rappresentata dall'imminente ma poi scongiurato ritorno dei fantasmi di un passato e pronti a riemergere sul rettangolo di gioco del Maracanà di Rio De Janeiro. E' quanto vissuto, dal Brasile che con un " immenso " Neymar ha condotto la Selezione carioca, alla conquista del suo primo oro olimpico maschile nel calcio.

Non un successo qualunque, ma una vittoria che pur ottenuta ai calci di rigore (di Neymar la rete decisiva, dopo che lo stesso Capitano, aveva siglato su una punizione magistrale l'1-0 prima del pareggio tedesco) ha assunto anche per l'errore dal dischetto dell'ultimo penalty a disposizione della Nazionale selezionata da Rubesc, il connotato di una rivincita a seguito di quel 7-1 rifilato 2 anni dalla Germania, allo stesso Brasile, in occasione della semifinale del Mondiale disputato sempre in terra brasiliana.

Ma c'è di più. Il successo dei verdeoro, è servito a regolare prima di tutto i conti con la Storia del calcio brasiliano per quel maledetto 2-1 con cui l'Uruguay sempre al Maracanà, nella Finale mondiale del 1950 strappò la Coppa del Mondo, proprio a spese del Brasile. Dunque con un Neymar che dà l'addio alla Nazionale da fresco vincitore di quell'oro olimpico, le Olimpiadi di Rio De Janeiro sono servite a ripianare, in casa del Brasile, i bilanci con il passato.

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