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MILANO - Una montagna non può essere abbattuta: una montagna si staglia solida, resistente e inamovibile davanti a ogni tipo di difficoltà. Lo sa bene Yann-Aurel Bisseck, ragazzo tedesco alto 196 cm, che nella sua carriera ha dovuto affrontare diversi ostacoli.
Nato a Colonia il 29 novembre 2000 da genitori camerunesi, da bambino Yann sognava di diventare un dottore. Il calcio per lui era solo un divertimento: Bisseck inizia a credere davvero nelle sue capacità nell'Under 17 del Colonia, grazie alla fiducia del tecnico Markus Daun. Qui Yann spicca il volo: una crescita repentina e sorprendente, che lo porta a debuttare in prima squadra nel 2017 a soli 16 anni e 11 mesi contro l'Hertha Berlino, diventando l'esordiente tedesco più giovane della storia della Bundesliga. Novanta minuti in cui Yann completa il 96% dei passaggi tentati e vince tutti i duelli: uno in particolare, di testa contro Davie Selke lo convince definitivamente delle sue capacità.
Il Colonia però lotta per non retrocedere e il giovane Bisseck colleziona solo tre presenze: un periodo complicato per Yann, che trova però un esempio da seguire in Claudio Pizarro, leggenda della Bundesliga e all'epoca suo vicino nello spogliatoio del Colonia. La stagione successiva Bisseck si trasferisce in prestito all'Holstein Kiel, in seconda serie, ma un infortunio lo tiene lontano dal campo per moltissimo tempo. Yann deve lottare per la sua carriera: lo fa prima in Olanda, al Roda Kerkrade, poi soprattutto al Vitoria Guimaraes nella stagione 2020/21.
In Portogallo il sogno di Bisseck sembra indebolirsi sempre di più: Yann fa fatica ad ambientarsi e deve affrontare un nuovo infortunio, ma trova la forza di ripartire anche grazie all'aiuto dei suoi compagni della seconda squadra. Un periodo che, secondo lui, l'ha aiutato a diventare più forte, soprattutto dal punto di vista mentale.
La svolta definitiva arriva nell'estate del 2021, quando il Colonia lo cede all'Aarhus, in Danimarca: Bisseck esplode, gioca 68 partite in due anni e diventa una colonna della squadra danese. Le sue prestazioni gli permettono anche di conquistare la convocazione con l'Under 21 tedesca, della quale diventa capitano in breve tempo.
Personalità, fisico e grande capacità di impostazione con entrambi i piedi: David Nielsen, suo primo allenatore all'Aarhus ha recentemente dichiarato che Bisseck è il prototipo del difensore moderno, una vera e propria "montagna che cammina".
La montagna ha resistito a tutte le avversità: ora per Yann-Aurel è arrivato il momento di iniziare la sua nuova avventura nerazzurra.
Grazie a Inter.it
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