di Andrea Stano.
Dopo i 400 sl giunge pesante come un macigno la seconda
delusione firmata Federica Pellegrini. Solo quinta (ancora una volta quinta!)
la nuotatrice veneta su cui tante speranze erano riposte in questi giochi
olimpici.
Lei che aveva persino storto il naso sull’eventuale e
prestigioso incarico di portabandiera, un atteggiamento che di certo non l’ha
resa l’atleta più simpatico agli occhi dell’italico e speranzoso pubblico.
Col solo quarto miglior tempo nelle qualificazioni alla
finale, la Pellegrini
registra un impietoso 1’56’’63, tutta un’altra storia rispetto al record
mondiale di Roma 2009 (1’52’’98) e all’oro e record olimpico di Pechino
(1’54’’82).
Record oggi battuto dalla favolosa americana Allison Schmitt
che con il tempo di 1’53’’61 scalza la Pellegrini dal piedistallo e si aggiudica un
meritatissimo e luccicantissimo oro.
Argento e bronzo rispettivamente per la francese Camille
Muffat (oro nei 400 sl) e l’australiana Bronte Barratt. Quarta l’altra
americana Missy Franklin.
Non c’è stata gara e per la verità lo si è notato sin da
subito. Federica conserva per gli ultimi 50 metri le risorse
principali per lo scatto decisivo ma questa volta a nulla è valsa la sua
caratteristica tecnica, quasi due secondi l’hanno separata dalla Schmitt,
davvero imprendibile e inarrestabile.
Aveva tuonato “vado in all in” Federica e adesso ha perso
tutto, quasi tutto. Il record mondiale rimane stretto tra le sue grinfie e
difficilmente glielo strapperanno via.
Sono passati quattro anni dalla meravigliosa Olimpiade di
Pechino ed erano solo 21 le primavere di Federica. Troppo gossip, troppe
riviste patinate, troppi capricci con gli allenatori. Adesso i media si
scateneranno battendo forte su questi punti ma è anche prevedibile un
fisiologico calo di condizione. Lo stesso sbriciolatore di record, l’americano
Phelps, è ancora a secco di oro in questa competizione.
I presupposti, poi, non erano neanche così rassicuranti.
Spesso abbiamo visto una Pellegrini stanca, stressata ed estremamente provata
fisicamente dai continui impegni in vasca ed era dunque prevedibile che non
venisse bissata la meravigliosa prestazione di quattro anni fa.
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