Alex Nardelli. Una Juve maestosa, regina d'autunno, questo l'aggettivo più adatto per descrivere la squadra bianconera neo campionessa d'inverno. Come fosse scritto nel libro del destino, gli uomini di Conte ottengono questo meritatissimo titolo proprio contro la squadra contro cui l'anno scorso festeggiarono lo scudetto. Una gara che si mette subito in discesa per la Juventus, con il montenegrino Vucinic che dopo soli 2 minuti sblocca una partita che comunque andava presa con le molle, vista l'imprevedibilità del gioco avversario. Un gioiello di Pirlo su punizione prima, e un tiro preciso e potente di Marchisio poi, congelano il match già al 30' del primo tempo, anche se a mettere la parola fine sul match ci pensa l'atalantino Thomas Manfredini, che ingenuamente si lascia espellere al 32°p.t. per somma di ammonizioni. Quello che ha impressionato di questa Juve, al di là dell'inferiorità numerica avversaria, è stata la semplicità con cui si è prodotto gioco e si è gestito il pallone, sbagliando poco e niente, e anzi proponendo sempre nuove soluzioni, con passaggi o lanci quasi sempre al millimetro da parte dei centrocampisti centrali e tanto dinamismo, spinta e precisione nei cross da parte degli esterni, cosa che era un po' mancata nelle partite precedenti. Si è riusciti ancora una volta a dominare dal primo all'ultimo minuto, e che questo stia accadendo da quando mister Antonio Conte sia ritornato a sedere sulla sua panchina non può essere solo un caso. L'allenatore ex Bari è indubbiamente un valore aggiunto per i bianconeri, in grado di trasmettere quella rabbia ai suoi uomini, che la trasformano in una carica agonistica tale da permettergli di ottenere prestazioni come quella di ieri. Come migliore in campo indubbiamente da segnalare il regista bresciano Andrea Pirlo, vero e proprio trascinatore della Juventus ieri. L'ex milanista ha preso in mano la Juventus come da molto tempo non gli accadeva, e oltre alla splendida punizione del 2-0, ha guidato la sua squadra alla vittoria con lanci precisi al millimetro e passaggi illuminanti per i suoi compagni. Ottima anche la prova del montenegrino Mirko Vucinic, che oltre a segnare un gol di pregevole fattura su assist di uno scatenato Giovinco, mette in croce la difesa atalantina fin quando rimane sul terreno di gioco, dimostrando di essere non solo un uomo assist, ma anche un buon finalizzatore. Brillantissima poi anche la prestazione del centrocampista Claudio Marchisio, autore di una partita tutta corsa, quantità e qualità, coronata dal gol del 3-0 che taglia definitivamente le gambe all'Atalanta. Come peggiore in campo invece Luca Marrone, protagonista di un match abbastanza grigio, suggellato dall'errore su Denis che poteva costare l'1-1.
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