Ufficiale e chiaro: l'Inter è di Thohir

di Luigi Laguaragnella
Da un momento all'altro si aspettava questo passo decisivo per alcuni tifosi, quelli nostalgici, dal sapore romantico, per quelli invece più esigenti da gusto pragmatismo. 
Da ieri 15 ottobre Massimo Moratti non è più il proprietario dell'Internazionale. Nei suoi uffici Saras è avvenuta la firma del passaggio di proprietà con Erick Thohir, magnate indonesiano che con il 70% si acquisisce la società nerazzurra. Con i nuovi capitali asiatici, una cifra che si aggira tra i 200 e i 300 milioni di euro, finalmente potranno essere coperti i 170 milioni di euro tra bilanci e plusvalenze che gravavano sulle casse del presidente milanese.
Ciò non significa che Moratti non avesse più denaro per la gestire la sua Beneamata, ma sicuramente non aveva più le possibilità economiche per far tornare l'Inter ai livelli dei migliori club europei (o globali se parliamo di economia). E ormai per competere e rivedere una delle più prestigiose squadre italiane sul palcoscenico continentale è necessario questo passaggio verso acquirenti che non avranno la conoscenza e la tradizione calcistica, ma possono permettere che "il gioco continui" attraverso marketing, progetti per un nuovo stadio, partnership. Ma soprattutto i debiti vengono abbattuti. Il nuovo CdA dovrà scegliere e studiare le strategie sulle linee da intraprendere, magari prendendo spunti dagli assetti societari dei club più prestigiosi che vincendo, spendendo riescono anche a mantenere le casse in regola; occorre anche capire, se tra le strategie, ci sia quella di puntare ai giovani e quindi una gestione graduale dei capitali. In sintesi, il dubbio è se seguire la politica del Real Madrid oppure quella del Borussia Dortmund. I vertici societario saranno composti da 8 membri, cinque uomini di fiducia di Thohir e tre dell'entourage di Moratti. Il caldo presidente, quindi, anche se in modo defilato potrebbe continuare a seguire da sua Inter da co-protagonista. Thohir sembra abbia compreso che Moratti sia stato molto più che un presidente ed ecco perchè sta pensando di lasciargli la carica da presidente; tocca a lui scegliere. Dal 1995 Moratti è l'innamorato dell'Inter, il figlio dell'Inter per tradizione familiare. Nel corso degli anni è stato lui il magnate italiano. Spendendo miliardi, alcuni senza avergli portato frutto, ha fatto di tutto per onorare e far trionfare i colori nerazzurri. Ha portato all'Inter giocatori sopravvalutati che per il rendimento si sono mostrati misteriosi, ma ha fatto sognare i tifosi (e quindi lui stesso) con Ronaldo, Baggio, Vieri, Blanc, Ibrahimovic, Eto'o. E' lui ad aver sempre concretizzato le operazioni più pazze del calcio mercato italiano. Forse fino ad indebitarsi per vedere la sua Inter vincere. Ha mandato via allenatori, ma si è sempre fatto voler bene: Simoni, Lucescu, Cuper lo stimano. Ha avuto un rapporto da fratello maggiore con Mancini e Mourinho. E da vero padre con alcuni suoi calciatori: Zanetti, Recoba, Cordoba, Toldo. Quando, poi, ha notato che i fallimenti continuavano si è anche dimesso lui. Un presidente per pura passione. E da vero tifoso che ama tutto della sua squadra si è accerchiato dei campioni degli anni 60 (per un certo periodo) quasi ad onorare e gratificare la bellezza della sua infanzia. 
E' stato un presidente che con gentilezza non le ha mandate a dire e allo stesso tempo è sempre stato disponibile con la stampa. Forse la sua chiarezza è confermata dal comunicato stampa di ieri che conferma la cessione dell'Inter a Thohir, soddisfazione espressa con equilibrio. Sa di aver compiuto un passo doloroso, ma necessario per il bene dell'Inter e dei suoi tifosi (quindi anche suo).
Thohir è onorato di aver contrattato con un uomo come Moratti e forse attraverso di lui ha già capito come funziona il mondo Inter. Lui potrà solo renderlo migliore e competitivo.L'arrivo in Italia di questi magnati, come già è successo a Roma, sembra sia una gestione differente rispetto alle altre squadre europee. Qui l'affetto per la maglia, il rispetto per i tifosi e la storia del club sembrano, ancora per poco, sopravvivere. L'arrivo dei "nuovi ricchi" non fa tabularasa di tutto quello che c'era prima. E' difficile capire se questo sia una bene o un male. Thohir sembra entusiasta della nuova proprietà, sulle sue spalle ha la giusta esperienza anche nello sport è co-proprietario del D.C. United, la squadra di calcio della Major League Soccer statunitense ed è stato Vice Presidente del Comitato Olimpico Indonesiano e anche Capo Missione per i Giochi Olimpici del 2012. Quindi non parte impreparato.
Il gesto di cedere l'Inter da parte di Moratti fa sicuramente notizia, essendo l'Inter una delle squadre più titolate degli ultimi anni. Il triplete ancora non si dimentica, come i cinque scudetti di fila. Sono numeri da Barcellona e Bayern Monaco. Negli anni della gestione sono avvenute gravi sconfitte, ma si può affermare che l'amore di Moratti ha trionfato. Ora la favola è finita o almeno per lui, potrà continuare sugli spalti di San Siro (fin quando non ci sarà un nuovo stadio)?

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