Calcio. Galliani: "Se la stagione dovesse finire qui, non accetteremmo un congelamento della situazione"

(Ansa)
"Non immaginavo il coronavirus, ma mi auguro possa ancora accadere che il Monza, con sedici punti di vantaggio dalla seconda a undici giornate dalla fine, salga in Serie B. Mi auguro che il campionato termini regolarmente e ci venga riconosciuto quel vantaggio abissale conquistato sul campo" ha dichiarato l'amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, circa la possibilità che la stagione calcistica possa ripartire dopo lo stop per l’emergenza legata alla pandemia di Covid-19. 

"Dovesse finire qui, non accetteremmo un congelamento della situazione. Abbiamo vinto il campionato, per cui faremmo ricorso ovunque: mi auguro possa finire nei prossimi mesi, se poi qualcuno ci recupererà vada giustamente in B. Ma non si può pensare che il Monza, dopo gli investimenti e i punti fatti, resti in Serie C e l’ultima della B resti in B. Sono fautore nel ricominciare anche tra tre mesi, condivido la posizione di Infantino e toccherà al Governo decidere. Non voglio ricominciare domani, se la comunità scientifica mi dice due mesi, ricomincio tra due mesi. Strano che questa cosa l’hanno capita tutti, ma non la Lega di A. Finendo i campionati ci sarebbe il minor danno possibile, altrimenti il calcio rischia di saltare. Vedo una stagione che si concluderà in autunno senza pubblico, ma con tutti i ricavi da sponsor e diritti tv, ed una prossima senza pubblico, se non tutto l’anno quasi. E credo si debba cambiare la legge Melandri e se serve vendere la Serie A un anno solo. Il calcio a porte chiuse è terribile ma così si consente alle società di non fallire. Per le prossime stagioni, ci vorrebbe qualcuno che abbia delle intuizioni. Nel 2022 si giocano i Mondiali in Qatar e si potrebbe giocare con l’anno solare, come in Sudamerica. Si potrebbe disputare il campionato da febbraio a novembre: non succederebbe niente e poi si andrebbe a fare i Mondiali. Fare qualcosa di sistema è molto difficile, si deve guardare caso per caso. Chi guadagna sessanta milioni di euro deve fare un sacrificio in più, bisogna fare qualcosa di mirato. Mi spiace citare Cristiano Ronaldo, ma non puoi trattarlo come un giocatore della Juventus under 23. Bisogna parlare con tutti, uno ad uno, non si può tagliare qualche mese di stipendio a tutti indistintamente. Credo che debbano capirlo calciatori e presidenti. Noi del Monza abbiamo tagliato del 50 per cento lo stipendio solo ai giocatori della prima squadre e all’allenatore, non al massaggiatore o a chi, con una riduzione del genere, avrebbe avuto problemi a fare la spesa" ha dichiarato ancora Adriano Galliani su Radio24.

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