PARIGI – Jannik Sinner è in finale al Roland Garros. Il numero 1 del mondo supera Novak Djokovic in tre set (6-4, 7-5, 7-6) e raggiunge Carlos Alcaraz per quella che si preannuncia come una delle rivalità più avvincenti del tennis moderno. Una sfida generazionale che diventa già un classico: domenica, la prima finale Slam tra due giocatori nati dopo il 2000.
La partita: vento, tensione e dominio Sinner
Sullo Chatrier il vento fa da protagonista, ma non basta a cambiare le sorti di un match che Sinner ha preso in mano sin dalle prime battute. Djokovic si guarda intorno, perplesso per l’assenza del tetto chiuso, ma il regolamento parla chiaro: se non piove, si gioca all’aperto. Il serbo tenta di spezzare il ritmo con smorzate e variazioni, ma Jannik è solido, soprattutto di rovescio, e prende subito il controllo.
Il primo break arriva sul 2-2, e da lì in poi l’azzurro fila via sicuro: otto punti consecutivi, pressione costante e un primo set chiuso 6-4, pur con solo il 45% di prime in campo ma convertendo l’89% dei punti con la prima.
Secondo set: Djokovic resiste, ma cede
Nel secondo parziale Djokovic prova a reagire, serve meglio e tiene testa, ma è costretto a spingere oltre i suoi attuali limiti fisici. Sinner si prende il break sul 3-3 con una smorzata sbagliata dal serbo e mantiene il vantaggio fino al 5-4, quando però si rilassa troppo e Nole lo punisce, riportando il set in parità.
L’illusione dura poco: Djokovic spreca un game da 40-15, e Jannik si riprende immediatamente il break, chiudendo poi il set 7-5 con due ace pesanti come macigni. Un parziale conquistato nonostante una resa al servizio non perfetta (47% di prime, 65% di punti vinti).
Terzo set: battaglia mentale e tie-break decisivo
Nel terzo set, Djokovic sa di essere alle corde ma non molla. Ha una palla break sull’1-1 e si salva da due nel game successivo, ma la sensazione è che stia solo resistendo all’inevitabile. Sul 5-4 per lui, Jannik concede due set point, li annulla con freddezza e allunga il set. Si va al tie-break e lo Chatrier esplode.
Subito minibreak per Sinner, poi un errore clamoroso di Nole a rete e l’inerzia passa definitivamente al numero 1 del mondo. Quattro match point per Jannik, il secondo è quello buono: 6-4, 7-5, 7-6 il punteggio finale.
Un dominio impressionante
Con questa vittoria Sinner allunga la sua striscia a 29 set consecutivi vinti negli Slam e conquista la 47ª vittoria nelle ultime 49 partite. L’unico a batterlo da Cincinnati in poi? Carlos Alcaraz, che sarà il suo avversario nella finale di domenica. Un atto conclusivo che rappresenta il presente e il futuro del tennis mondiale.
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