Calcio. Mancini: "Penso di aver costruito un bel gruppo: una Nazionale speciale e divertente"

ROMA - "Diventare ct della Nazionale era un sogno che si è realizzato. Quando giochi in quella squadra, sai di essere entrato a far parte di un’élite di calciatori importanti, ti misuri con il meglio di tutto il mondo. Quando la gestisci in panchina, sei consapevole di rappresentare il tuo Paese, occupando un ruolo importante: a volte il calcio regala emozioni che fanno bene alla gente. Io voglio allenare con questo spirito: provare a vincere gli Europei e i Mondiali, sì, ma anche trasformare la squadra in un motivo di orgoglio per la nostra gente. Quando ho conquistato la Premier a Manchester, ho indossato subito il tricolore: era la mia dedica, mi sento un italiano vero" ha dichiarato il ct della Nazionale, Roberto Mancini, parlando del suo nuovo ruolo, di un incarico che lo rende orgoglioso.

"Sono contento, penso di aver costruito un bel gruppo, una Nazionale speciale e divertente. Sulle tracce di quella delle notti magiche del 1990. Sto lavorando pensando al futuro: guardo i giovani, li studio, li preparo e li faccio giocare. Penso che le ultime partite abbiano ricreato una bella armonia tra la squadra e la gente dopo una delusione insopportabile. Vedere i Mondiali senza di noi è stata dura. Ho preparato un progetto che va dai 2 ai 4 anni, ma se mi serve un Grande Vecchio lo chiamo subito, ma deve sapere che può uscire anche subito perchè i Mondiali sono un obiettivo ancora molto distante. Penso a Quagliarella, visto che colpi e che gol? Se ho bisogno lo convoco, ma per questioni anagrafiche deve sapere che nel lungo periodo non può avere un futuro azzurro. Zaniolo lo avevo seguito nell’Under 19, come Tonali. E mi accorsi che aveva delle qualità non comuni per un ragazzo così giovane, che si misurava ancora in Primavera. Rispetto agli altri, aveva più fisico e più qualità. Volevo vederlo subito e oggi penso che i fatti mi abbiano dato ragione. E’ diventato un titolare della Roma. Zaniolo è il talento del futuro. Questo è il bello e il brutto di Roma, intesa come città. Un giorno è tutto nero, un giorno è tutto bianco. Poi esiste una via di mezzo. Per me lui non è un Totti ma un interno di sinistra o di destra che può realizzare molti gol. Tanto è vero che Di Francesco lo utilizza per attaccare: Zaniolo ha fisico, potenza e tiro. Kean è un altro pronto a esplodere, nella Juve non ha spazio, ma se va agiocare siamo di fronte a un attaccante di razza, io ci credo tanto. Come Balotelli? In qualcosa lo ricorda, ma io ho fatto giocare Mario a 17 anni e lui ha segnato gol decisivi e da scudetto per l'Inter. Io ho fatto il possibile, spero sempre che succeda qualcosa, naturalmente in positivo. Tornerà in Nazionale solo se lo merita. Da giovane mi ha dato tanto, sia all’Inter che a Manchester. Negli ultimi mesi davvero poco. Ma ha 28 anni, se vuole ha tempo, gli Europei e i Mondiali dovrebbero essere attrazioni fatali". 

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