Tennis: un 2019 da record per le racchette italiane


La Coppa Davis, nel suo nuovo format progettato da Gerard Piqué, segnerà l’epilogo del 2019 sui campi da tennis. Un anno ricco di grandi soddisfazioni per i colori azzurri, molte delle quali per nulla inaspettate. Mesi in cui l’Italia ha imparato ad apprezzato l’ascesa prorompente di Matteo Berettini, la classe purissima di Jannik Sinner e il talento sempreverde di Fabio Fognini. Fare bene in Coppa Davis sarebbe la ciliegina su una torta già di per sé gustosissima. Secondo Betway, l’Italia non parte certo tra le favorite, dato che viene quotata a 26.00, ben dietro alle prime della classe: Spagna 3.75, Francia 5.50, Australia 8.00 e Serbia 8.50 (quote al 18 novembre 2019). Quello che accadrà a Madrid, però, è tutto ancora da scrivere, mentre pagine importanti, addirittura memorabili, del tennis italiano, sono già state intinte nell’inchiostro.

L’apertura d’obbligo è per Berrettini. Il 23enne romano è stato autore di un’annata fantastica, conclusasi con la qualificazione per le ATP Finals di Londra. Un club ristrettissimo a cui possono accedere solo i primi otto giocatori al mondo in base ai risultati conquistati nell’anno solare. L’italiano era la matricola del gruppo, ma non ha sfigurato eccessivamente, anzi, dopo un inizio choc con Djokovic, ha poi reso la vita difficile a Roger Federer, prima di diventare il primo italiano nella storia a vincere una partita alle Finals. Vittima di turno quel Dominic Thiem, già battuto in precedenza a Shanghai. Ma prima di Londra, Berrettini aveva fatto già vedere tante cose belle: i successi negli ATP di Budapest e poi di Stoccarda, gli ottavi di finale a Wimbledon e la semifinale agli US Open dove si è inchinato solo al futuro campione Rafa Nadal. Il romano chiuderà la stagione all’ottavo posto in classifica, con la possibilità di migliorare ancora in previsione 2020, visto che l’inizio di quella attuale non è stata di certo entusiasmante come la seconda parte.


Un plauso lo merita eccome anche Fabio Fognini. Nel momento di suo massimo splendore, il ligure è riuscito a imporsi nel Masters 1000 di Montecarlo. Nel Principato, Fognini ha messo le redini addirittura a sua maestà Nadal, uno le cui sconfitte sulla terra battuta si possono contare sulle dita di due mani. Purtroppo a quel trionfo non hanno fatto seguito altri risultati degni di nota, visto che il 2019 non ha portato nessun’altra finale e negli Slam il cammino è stato piuttosto deludente. La colpa è da ricercare nel solito carattere molto umorale di Fognini, capace di alti e bassi alla dottor Jekyll e mister Hyde, e a un problema al piede che l’ha perseguitato per buona parte dell’annata. La stagione, comunque, si è chiusa con un più che positivo 15° posto in classifica (risultato eguagliato per il secondo anno di fila) e non è utopistico pensare che se da gennaio in poi Fognini riuscirà a risolvere gli inconvenienti fisici, potrà essere ancora uno dei protagonisti del gotha della racchetta.

Se Berrettini ha stupito, allora Jannik Sinner ha forse fatto ancor di più. Quello che fine a qualche mese fa era un prospetto molto interessante, è diventato un enfant prodige capace di far sognare mezza Italia. Le gesta del 18enne bolzanino non sono passate inosservate, tanto da meritare una wild card per le Next Gen Finals, dove a partecipare sono i migliori under 21 del mondo. Un premio meritatissimo per Sinner, che ha ringraziato per il gentile invito andandosi a pendere il trofeo, mettendo in fila gente di due o tre anni più grande, come Tiafoe, Ymer, Kecmanovic e soprattutto l’astro nascente De Minaur, letteralmente strapazzato in finale dinanzi al pubblico in estasi di Milano. Un’ascesa senza soluzione di continuità da parte di Sinner, che aveva iniziato l’anno ben oltre la 700ª posizione in classifica, per chiuderlo invece al 78° posto. Una posizione che gli permetterà di giocare gli Slam senza passare per le qualificazioni, così come tanti Masters 1000. Sinner è il più giovane nella Top 100 mondiale e con margini di miglioramento talmente ampi da poter puntare a una scalata alle prime 50 posizioni. L’Italia si coccola questo campioncino, che per il momento vedrà la Coppa Davis in TV, ma in futuro potrà far sognare un paese intero, sia a livello individuale che di squadra.

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