Malagò: "Per la riforma dello sport siamo in fuorigioco, fuori tempo massimo"

(Ansa)

"Sono passati quasi due anni ed è incredibile che siamo ancora in questa situazione. Per la riforma dello sport siamo in fuorigioco, fuori tempo massimo" ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

"Siamo finiti in mezzo a una diatriba tutta politica. Il Coni in questo contesto è solo un pretesto per la discussione, ma noi non vogliamo e non possiamo stare in mezzo. Il governo precedente aveva promesso che entro pochi mesi, al massimo entro dicembre 2019, le questioni si sarebbero risolte. Questo governo si è impegnato privatamente e pubblicamente per sistemare una situazione non più sostenibile entro il mese di agosto. Finora siamo stati rispettosi di questi impegni, ora però dobbiamo denunciare la situazione. Non è una pressione, ma una precisa disposizione che il Cio ha manifestato già dall’incontro tra il presidente Bach e il presidente Conte il 24 giugno 2019. Alcune funzioni che determinano l’indipendenza del Coni non sono nella disponibilità del Comitato: l’ufficio legale, l’ufficio marketing, l’ufficio statistica, l’ufficio amministrativo. Stiamo scherzando col fuoco: siamo arrivati al limite, anzi il Cio ci ha anche aspettato troppo. Le conseguenze sono sicure e immediate, non c’è alcuna possibilità che il Comitato olimpico internazionale non intervenga. Peraltro l’Italia non sarebbe la prima e neppure l’ultima: molti paesi, malgrado le ammonizioni del Cio, non hanno voluto applicare i dettami della Carta Olimpica e sono stati sanzionati. Per noi sarebbe un motivo di dolore, una grande sconfitta. Quali sanzioni rischiamo? Dovete chiedere ai dirigenti del Cio, ma la Carta è chiara. Il mio auspicio è che tutto possa risolversi con un testo soddisfacente per tutte le parti" ha dichiarato ancora Giovanni Malagò al termine della Giunta nazionale al Foro Italico.

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